“Viviamo in tempi interessanti… Ed è in questi periodi della storia, che Roma si popola di meraviglie e di mostri!”
Città di lupi, albo sceneggiato da Michele Monteleone e Dario Sicchio e disegnato da Pietrantonio Bruno, rappresenta il primo tassello di Caput Mundi, miniserie in sei episodi destinata a fornire le basi per l’Universo Cosmo.
La parola “Universo”, che campeggia in bella vista sulla cover, oltre a indicare l’inedito contesto narrativo condiviso da personaggi vecchi e nuovi in forza alla casa editrice emiliana, richiama alla mente gli studi cinematografici Universal e i suoi famosi mostri (dal Conte Dracula a Frankenstein, dalla Mummia all’Uomo Invisibile e via discorrendo) protagonisti tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta di pellicole che hanno fatto la storia del cinema.
Il concept, sviluppato a partire da un’idea di Roberto Recchioni, consiste infatti nel popolare una Roma odierna e sostanzialmente realistica con una galleria di “mostri” dell’horror cinematografico e letterario, a partire dai lupi mannari. Lo stile della narrazione miscela tali elementi con un taglio decisamente moderno, che riserva un occhio di riguardo alla nuova generazione del cinema di genere italiano (senza trascurare le recenti produzioni per il piccolo schermo): da Romanzo criminale a Suburra, fino a Lo chiamavano Jeeg Robot, il teatro d’azione di molte di queste opere è proprio, non a caso, la capitale.
La Città Eterna emerge sin dal titolo come insostituibile scenario di una sanguinaria lotta al potere, che coinvolge piccole bande criminali intente a emergere e arriva a interessare persino la curia. L’episodio si svolge pressoché interamente nei posti più tetri e nelle ore di buio, conservando l’anima nera e spietata del Battaglia di Recchioni e Leomacs, personaggio qui presente dietro le quinte e pronto ad agire, perfettamente a suo agio in un clima oscuro.
Il palcoscenico è però occupato da Nero, Inglese e Bimbo, tre nuovi personaggi dei quali scopriamo pagina dopo pagina background, contesto e intenti. La continuity sin da questo episodio iniziale sembra essere impostata su protagonisti diversi a ogni episodio, collegati tra loro in una sorta di legame causa/effetto, anche involontario, tra le azioni dei diversi personaggi.
La costruzione della storia del gruppo dei “Lupi”, votato alla microcriminalità, occupa la prima metà dell’albo, con un lungo flashback in cui l’elemento horror e sovrannaturale viene solamente suggerito e mai mostrato direttamente. In queste pagine, dal ritmo meno sostenuto, Monteleone e Sicchio dimostrano una certa abilità nel delineare le interazioni tra i Lupi, permeando i dialoghi di un realismo estremo, senza alcuna edulcorazione e privilegiando, come era intuibile considerate le premesse, un linguaggio molto cinematografico.
La seconda parte mostra invece un ritmo accelerato e scene splatter senza esclusione di colpi, con un finale aperto a future narrazioni, lasciandosi alle spalle una parte introduttiva che in alcuni punti stenta un po’ a ingranare.
In questo solco bipartito si inserisce anche il contributo di Pietrantonio Bruno ai disegni. Nelle scene iniziali l’autore si concentra sull’espressività dei protagonisti e infonde notevole cura nelle ambientazioni, rendendo bene gli sfondi di una Roma di periferia colpita dal degrado.
Nella parte finale dell’episodio, Bruno confeziona invece pagine votate alla spettacolarizzazione, nella scelta dinamica delle inquadrature e nella resalizzazione delle scene più truculente. In entrambe le porzioni, il disegnatore barlettano mantiene uno storytelling leggibile e chiaro, con un buon uso dei giochi di luci e ombre. Sebbene in alcune tavole sia possibile evidenziare una minor cura per gli sfondi, globalmente la sua prova si può considerare riuscita soprattutto nella resa dell’atmosfera da fumetto “nero”.
Da un punto di vista strettamente editoriale va annotato come l’esordio di questa collana, curata da Giulio Antonio Gualtieri, è destinato a incarnare il piano ambizioso dell’Editoriale Cosmo di puntare sui fumetti italiani inediti, fino a oggi rappresentati esclusivamente da Battaglia. L’idea di fondo, il taglio della storia, il linguaggio, i personaggi dalle potenzialità ancora da esplorare e i disegni sostanzialmente efficaci dimostrano che, almeno finora, ci sono le carte in regola per costruire un mosaico solido e avvincente.
Abbiamo parlato di:
Caput Mundi: I mostri di Roma #1 – Città di Lupi
Roberto Recchioni, Michele Monteleone, Dario Sicchio, Pietrantonio Bruno
Editoriale Cosmo, settembre 2017
144 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,00 €
ISBN: 977228382900570018