John Constantine e Dylan Dog: discesa infernale

John Constantine e Dylan Dog: discesa infernale

Con l'entrata in scena di John Constantine e Etrigan la miniserie acquisisce fascino, ma l'episodio non convince fino in fondo nel suo insieme.

Dopo essere riusciti a liberare Catwoman e Groucho e salvarli dalla tossina Smilex del Joker potenziata dal siero della resurrezione di Xabaras, Batman e Dylan scoprono che il pagliaccio killer vuole riportare in vita una vecchia nemesi dell’indagatore e cercano un modo per recarsi all’Inferno e capire se la sua anima sia ancora imprigionata li.

Il contesto urbano lascia quindi spazio a quello più fantastico dell’universo DC Comics e fanno il loro roboante ingresso nella miniserie il Magus John Constantine e Jason Blood in compagnia di Etrigan, il demone con cui condivide il corpo, per un racconto che eredita dal primo albo un buon ritmo, una piacevole scorrevolezza narrativa e quel modo intrigante e divertente di presentare i vari comprimari che man mano fanno la loro comparsa.
Se però il primo incontro tra Dyd e Bats ha funzionato e la chimica è subito scattata, risulta invece molto più farraginosa tra Dylan e i nuovi arrivati, che lo fanno sembrare troppo spesso un semplice comprimario.
Patisce soprattutto davanti a Constatine la cui magnetica, enorme presenza cancella di fatto tutte le altre, sebbene la versione di Recchioni e Dell’Edera rimanga troppo “pulita”, poco cinica e caustica non convincendo fino in fondo.

Purtroppo lo scambio di battute e gag ben implementate nel primo episodio diventa qui esageratamente utilizzato, perdendo decisamente la misura e dando così troppo spazio a siparietti poco riusciti. Anche i dialoghi non sembrano più scorrere così bene, tipo il pippone che Dylan propina a John apostrofandolo “Ok, boomer” per farlo aprire mentalmente ai tempi moderni e dare più fiducia ai giovani è davvero fuori contesto visto che Dylan è forse il re dei boomer, diventando così più simile a un lungo post social.
Servirebbe forse da parte di Roberto Recchioni un bilanciamento più attento tra lo sviluppo della storia, forse ancora troppo ai margini, e questi noiosi vuoti narrativi che lasciano un po’ troppo il tempo che trovano così come l’uso smodato, anche se capibile, del citazionismo.

Ancora buono il lavoro ai disegni di Werther Dell’Edera, con le chine di Gigi Cavenago (autore della bella copertina) e i colori di Giovanna Niro che, con l’arrivo dei nostri negli inferi, si liberano della costrizione della gabbia classica per una più ardita e melliflua, creando tavole di grande impatto e una visione del piano demoniaco forse non così originale, ma affascinante e realizzata davvero bene con cieli coperti da anime tormentate, pianure abitate da creature mitologiche o ancora titani capovolti che oscurano l’orizzonte, grazie anche anche alla solita buona vena creativa ai colori di Giovanna Niro.

Abbiamo parlato di:
Dylan Dog/Batman #2 – All’inferno e ritorno
Roberto Recchioni, Werther Dell’Edera, Gigi Cavenago, Giovanna Niro
Sergio Bonelli Editore, 2023
66 pagine, brossurato, colori – 4,90 €
ISSN: 977253263204230026

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