È supereroico, è hard boiled, è The Human Target

È supereroico, è hard boiled, è The Human Target

The Human Target è il nuovo tassello dell’esplorazione di Tom King del mondo supereroico, che si muove nel flusso emozionale creato da Greg Smallwood.

The Human Target, la nuova serie limitata firmata da con i disegni di Greg Smallwood e proposta da DC nella collana , si presenta come un esercizio di stile nella costruzione dell'intreccio, dell'atmosfera e delle interazioni fra i personaggi. Già la prima tavola consente di inquadrare il racconto, che, scena dopo scena conferma quella prima indicazione: il monologo interiore accompagna il lettore attraverso una serie di incontri sempre condotti sul filo dell'ambiguità, mentre il design grafico offre un'alta leggibilità grazie sia alla pulizia grafica delle tavole, che corrisponde a una chiara sintassi narrativa, sia, attraverso i colori, a una chiara definizione delle emozioni che riempiono le scene – un utilizzo espressionista dei toni cromatici che offre l'equivalente visuale di una colonna sonora. Il volume Un fragile stratagemma, che qui analizziamo, raccoglie i primi sei albi della serie, che si concluderà nei primi mesi del 2023.

L'opera

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The Human Target è una maxi serie in 12 numeri, pubblicata in due “stagioni” mensili di 6 albi ciascuna; inoltre, nell'estate 2022 è uscito Tales of the Human Target, one shot firmato da King ai testi con disegni di Smallwood, Kevin Maguire,  e , che racconta alcuni antecedenti della vicenda della serie. La dimensione delle 12 uscite è quella che King ha utilizzato per molti dei suoi lavori – The Omega Men, Visione, Mister Miracle, Strange Adventures, Batman & Catwoman, Rorschach – e, come in molti di quelle, anche qui il protagonista è un personaggio di seconda schiera nella gerarchia editoriale. Infatti, dopo la sua creazione, The Human Target con protagonista Christopher Chance (creato nel 1972 da Len Wein e Carmine Infantino) ha avuto l'onore di due sole serie eponime, scritte da : la prima di quattro numeri nel 1999 e la seconda di 21 fra il 2002 e il 2005. La nuova gestione ha un focus tematico lontanissimo da quello dell'autore inglese, che era calato nella contemporaneità politica, ma è curioso notare come ne riprenda l'eleganza visiva del primo arco, nel quale la linea chiara di Javier Pulido agiva da evidenziatore a contrasto delle complicazioni identitarie e morali delle vicende messe in scena. Nei racconti di Milligan e Pulido seguivamo un Chance in cerca di una identità stabile, ma a essere centrale era la vicenda dei suoi clienti, perché attraverso di essa veniva mostrata la questione politico-morale che muoveva il racconto. In questo senso, Chance serviva a raccontare quella questione, a muovere e risolvere l'intreccio, ma sempre in un modo che valorizzasse i punti tematici di quello che era un vero e proprio exemplum, che sfiorava il didascalico.

Nella serie Black Label, il focus è costantemente sul protagonista: Chance è sempre presente in scena, ne seguiamo le azioni e ne leggiamo ogni pensiero e ragionamento. Non è in cerca di sé, ma semplicemente in cerca di chi lo ha (involontariamente?) avvelenato. La sua indagine è scandita in capitoli, ognuno dei quali racconta un giorno dei dodici che gli restano da vivere. Ecco che la tensione emerge innanzitutto da questo conto alla rovescia: ogni incontro, pensiero, dialogo, lite o momento di intimità brucia parte di quella poca vita residua e la domanda “ne è valsa la pena?” è un basso continuo implicito.

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Entra in scena la femme fatale! Tom King, Greg Smallwood, The Human Target #2, , (2022).

Se da una parte l'indagine, esattamente come in un romanzo chandleriano, procede in maniera poco decifrabile, e infatti i suoi progressi sono descritti direttamente dalle parole e dai pensieri del protagonista, dall'altra abbiamo una leggibilità visiva, che emerge da un campionario di raffinatezze stilistiche nell'uso della linea, della costruzione di tavola e, soprattutto, dei colori. Il groviglio di relazioni fra i personaggi si risolve in un flusso ininterrotto di parole, ma ogni scena ha una atmosfera definita e trasmessa con efficacia dai toni cromatici che la intridono, un'atmosfera che amplifica le emozioni dei personaggi, restituite con precisione dalle espressioni dei volti.

Un primo sguardo già apprezza come la costruzione delle tavole sia in grado di rendere il flusso del tempo – cioè un elemento dinamico attraverso un medium statico -: si veda l'intero secondo albo, che mescola flusso di coscienza e scorrere di attimi attraverso la variazione della forma della griglia, l'alternanza di campi, dettagli, primi piani e la relazione fra lo spazio occupato dalle parole e quelle occupato dalle figure. Tuttavia, è solo attraverso la lettura che questa costruzione visuale prende vita e quello che sarebbe solo un caleidoscopio di emozioni mutevoli e soggettive si fissa, attraverso l'intreccio, in un preciso percorso emozionale.

Seriale, hard boiled. Occasionalmente supereroico

Qualcuno ha tentato di uccidere Lex Luthor e per errore ha preso me, con un veleno che mi ucciderà in dodici giorni

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Booster Gold e la sua attività imprenditoriale. Tom King, Greg Smallwood, The Human Target #3, DC Comics, Panini Comics (2022).

Questa frase ci viene proposta, con leggere variazioni, nell'incipit di tutti i capitoli successivi al primo. È certo una marca di serialità, visto che, ricordarlo giova, si tratta di episodi mensili fra i quali il lettore ragionevolmente inserisce altri racconti; d'altra parte, è anche un richiamo al McGuffin che ha innescato la storia – messo in scena nel primo albo, che rischia prima di passare in secondo piano e poi perdersi poco a poco, portato via dalla corrente continua di incontri, dialoghi, rivelazioni, ipotesi e riflessioni che a ogni scena aumenta il numero di nodi della vicenda. È insomma una sorta di leit motif, una nota di accordatura della narrazione che sintonizza il lettore all'atmosfera della vicenda.

Una atmosfera densa di elementi tipici dell'hard boiled e che, dell'ambientazione supereroica, sfrutta i personaggi e una serie di relazioni fra essi; ma che questi personaggi siano supereroi è un fatto trascurabile, poiché sono le loro relazioni ad essere costantemente al centro del racconto. Gli incontri di Chance con i vari membri della International sono tappe della sua indagine e ognuno di essi, oltre che portare elementi per lo scioglimento del caso, rivela anche qualcosa delle vite dei vari personaggi: se in Heroes in Crisis, avevamo spiragli su come i supereroi vivevano la propria super-condizione, qui li abbiamo su una serie di loro attività, scelte e compromissioni che da quella prescindono. Per questo, diciamo che The Human Target è occasionalmente supereroico: il loro essere supereroi è solo una caratteristica d'ambiente e non ha rilevanza narrativa. Detto altrimenti, The Human Target – almeno gli episodi raccolti in questo primo volume – potrebbe essere trasposto al di fuori dell'universo supereroico senza perdere quasi niente. Però, e questo è un punto per noi fondamentale, in quel quasi sta uno dei sensi profondi del supereroico.

Seriale, hard boiled. Intrinsecamente supereroico

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Divertissement grafico, in omaggio ai titoli che furono. Tom King, Greg Smallwood, The Human Target #4, DC Comics, Panini Comics (2022).

The Human Target torna infatti nei luoghi tematici di Heroes in Crisis. Sfrutta una struttura più semplice e le convenzioni narrative di un preciso genere letterario; rinuncia all'ambizione multi centrica, alla sfida di gestire più flussi di coscienza in parallelo e accetta di mantenere un focus unico e costante; passa, insomma, dal tentativo di rendere la nevrosi schizofrenica alla rappresentazione di un campionario di varia umanità supereroica, attraverso una sequenza di incontri nella cornice di un'indagine investigativa. D'altra parte, HiC esibiva un tentativo di controllo di un materiale narrativo caotico che finiva per esaurire il racconto, seminando spunti senza farli fruttare, e si rifletteva nell'approccio visuale naturalistico di e Tomeu Morey, che a sua volta spesso si esauriva nel valore illustrativo delle immagini.

Come nei racconti della trilogia familiare – Visione, Mister Miracle, Strange Adventures -, anche in The Human Target l'amore è la fonte di energia e di senso con la quale il protagonista si confronta. Ciò che il supereroico offre al trattamento di questo tema è l'ambientazione: la possibilità di sfruttare riferimenti nelle variegate vicende dell'universo narrativo, di far leva su aspettative che nascono dalla conoscenza del lettore di quell'universo e, soprattutto, di poter creare in maniera coerente situazioni estreme. Questi sono elementi meccanici che definiscono il supereroico: un racconto che sfrutti queste regole, che emerga tramite esse è intrinsecamente supereroico e, viceversa, potremmo dire che il supereroico è niente più che quel mucchietto di meccaniche. E questa opera torna a ricordarcelo con semplicità ed eleganza.

L'esperienza di lettura

The Human Target si posiziona fra i lavori più godibili di Tom King: come in Supergirl, l'autore propone una specie di “Back to Basics”, con un racconto precisamente focalizzato e costruito su una struttura narrativa convenzionale. L'intreccio vive delle emozioni che emergono dalle relazioni fra i personaggi: la loro aderenza allo stereotipo (l'investigatore “loser”, la femme fatale, l'amico dalle strane relazioni, l'ambiguità che permea ogni cosa) tuttavia non le rende meno efficaci, anzi, la convenzionalità di questi luoghi narrativi aiuta l'immersione immediata nella vicenda e l'empatia con i personaggi. Caso esemplare: la relazione fra Chance e Ice è del tutto aderente al canone “eroe disincantato vs. femme fatale”, ma è un tipo di relazione in grado di catturare gli appassionati delle atmosfere chandleriane. Insomma, una lettura gradevole, un racconto dove tutto è scritto in osservanza ai canoni (lontano, per dire, dalle frammentazioni di Batman & Catwoman) e dove lo sguardo trae gran soddisfazione dalle tavole di Smallwood.

Resta infine da vedere, con i prossimi lavori, se The Human Target è un esercizio di stile chiuso in sé stesso o un tassello di una ricerca su che cosa stia al cuore del racconto supereroico; per ora, lo possiamo affiancare a ; un terzo titolo caratterizzato dalla rivisitazione dei luoghi narrativi canonici, darebbe supporto a questa ipotesi.

Abbiamo parlato di:
The Human Target – Un fragile stratagemma
Tom King, Greg Smallwood
Traduzione di Lorenzo Corti
Panini Comics, 2022
122 pagine, cartonato, colori – 23,00 €
ISBN: 9788828718314

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