Wonderful Women of the World: Mary Seacole
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Wonderful Women of the World: Mary Seacole

L’etichetta DC Graphic Novels for Young Adults aveva esordito nel 2019 come DC Ink per poi venire rilanciata sotto il nuovo nome nel 2019. Il rilancio in un certo senso è stato positivo per la serie di romanzi a fumetti che la DC Comics propone ai giovani lettori. Per la maggior parte sono storie che coinvolgono i supereroi della DC Comics, ma non proposti nella loro continuity classica (o in quella di una qualsiasi altra Terra infinita), ma in situazioni che vogliono essere più vicine ai lettori stessi, diventando così veicolo di messaggi positivi come l’inclusione, le barriere di genere e altri temi che stanno lentamente (troppo lentamente) cambiando la nostra società e la nostra visione del mondo.
E il volume Wonderful Women of the World, che vede Wonder Woman come testimonial in copertina, vuole essere una celebrazione delle donne che hanno contribuito e stanno contribuendo a cambiare a piccoli passi questo mondo. Curato da Laurie Halse Anderson, racconta, in cinque parti, alcune donne straordinarie della nostra modernità. Alcune di loro sono o sono state delle scienziate, come per esempio Mary Seacole, il cui ritratto in una pagina apre la seconda parte, Compassion, compassione.

Al servizio degli altri

Mary Seacole. Illustrazione di Bex Glendining
Mary Seacole. Illustrazione di Bex Glendining
Tecnicamente Mary Jane Seacole non era una scienziata. Nata il 23 novembre del 1805 a Kingston, in Giamaica, all’epoca una colonia britannica, imparò la medicina tradizionale giamaicana. Come, però, spesso succede (anche oggi, basta sostituire provenienti dalle colonie con extracomunitaru o immigrati) alle persone provenienti dalle colonie, soprattutto quando hanno un colore della pelle differente, i suoi titoli non vennero riconosciuti dall’impero. Così la Seacole iniziò un’attività imprenditoriale piuttosto particolare: un hotel che, oltre a rifocillare corpo e spirito, permetteva ai soldati, quale che fosse il loro esercito di appartenenza, di recuperare la “salute perduta”, quella vera dovuta a malattie e ferite.
Riuscì, quindi, ad aggirare le difficoltà che la società dell’epoca le imponeva sia in quanto donna, sia in quanto “colonizzata”, grazie proprio alla qualità che da il titolo al capitolo che apre: la compassione.
La posa con cui Bex Glendining la ritrae nella sua illustrazione riprende quella con cui viene immortalata in una delle sue poche foto che ci sono pervenute nell’atto di preparare una delle sue cure.
La figura della Seacole è solo la prima di altre che utilizzerò per celebrare il contributo delle donne nella scienza presenti in Wonderful Women of the World, volume ricco e interessante che, ora che anche questa etichetta è arrivata in gestione della Panini Comics, magari potrebbe venire, prima o poi, tradotto anche in italiano.

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