
Un viaggio verso Proxima Centauri
Proxima Centauri è una nana rossa che si trova all’incirca a 4.2 anni luce da noi, nella zona di cielo coperta dalla costellazione del Centauro. Grazie ai telescopi dell’ESO (European Southern Observatory), in particolare allo spettrografo HARPS, e utilizzando il metodo dell’effetto Doppler (o della velocità radiale), nel 2016 è stata annunciata la scoperta di un pianeta intorno a questa stella, denominato Proxima Centauri b.
Vista la vicinanza, si potrebbe pensare che il mondo del fumetto abbia dedicato negli ultimi anni molta attenzione alla stella e al suo pianeta. In realtà per avere un fumetto ambientato intorno a questa stella bisogna attendere la seconda metà del 2018 quando l’Image Comics pubblica la miniserie in sei numeri Proxima Centauri di Farel Dalrymple.
L’opera, successivamente raccolta in volume nel gennaio 2019, è a metà strada tra la fantascienza e il fantasy. Il protagonista, infatti, è Sherwood Breadcoat, un mago adolescente intrappolato su uno sferoide artificiale chiamato Proxima Centauri, evidentemente messo in orbita intorno all’onomima stella. Certo, questa informazione non è ben chiara, ma nel complesso l’intero fumetto di Dalrymple è piuttosto parco di informazioni, chiuso in una narrazione a tratti ermetica e con un finale aperto che permette all’autore di non approfondire alcuni spunti messi qua e là, come il rapporto tra Sherwood e lo scienziato, con quest’ultimo che a volte sembra aiutare il protagonista, altre sembra usarlo per i suoi scopi; oppure come uno degli avversari di Sherwood, che è in realtà una sorta di manifestazione virtuale, ma anche fisica di un personaggio nascosto da qualche parte sullo sferoide e che sembra, in realtà, essere un videogiocatore, visto che afferma esplicitamente di voler ripetere il confronto con Sherwood, nonostante sia finito male ben più di una volta.
In tutto questo, nonostante la scienza sembrerebbe giocare un ruolo fondamentale, almeno stando ad alcune battute di Breadcoat, personaggio che crede solo nella scienza e nella magia (?), risulta alla fine un semplice accessorio narrativo, un modo per non approfondire la tecnologia utilizzata o per nascondere tutti gli aspetti magici della storia dietro parole e situazioni solo apparentemente fantascientifiche.
Ad ogni buon conto il fumetto di Dalrymple viene buono per ricordare che, abbastanza di recente, un team di astronomi italiani, studiando con maggiore accuratezza i dati provenienti da Proxima Centauri, ha supposto l’esistenza di un secondo pianeta intorno alla stella, all’incirca sei volte più massiccio della Terra. Vedremo se sarà confermato o meno.