Topolino #3436: Tutta questione di metodo

Topolino #3436: Tutta questione di metodo

Tornano Pico e Newton In viaggio nel sapere e questa volta con una storia scritta da Giorgio Fontana e sempre disegnata da Donald Soffritti che si concentra su uno ei concetti cardine della scienza: il metodo scientifico.
Lo scrittore semplifica il più possibile la storia adottando la versione più comune, che vuole che tutto inizi con Galileo Galilei. La storia non è nemmeno così lontana dal vero, ma è sicuramente, proprio come la scienza, un percorso molto più condiviso di come raccontato nella versione semplificata. Non bisogna, infatti, dimenticare i contributi di Leonardo Da Vinci o di Roger Bacon o quanto fatto successivamente da Isaac Newton, né la fonte di ognuno di loro, ibn al-Haytham, latinizzato in Alhazen.
Torniamo, però, al metodo scientifico, il vero protagonista di C’è metodo e metodo. Per descriverlo Fontana descrive il modo in cui uno scienziato risponderebbe alla domana perché le foglie cambiano colore in autunno?
Prima di tutto lo scienziato formula delle teorie relativamente al fenomeno osservato, spesso a partire da ipotesi precedentemente verificate, come ad esempio nel caso della pigmentazione primaverile delle foglie.

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A quel punto c’è la fase di sperimentazione, necessaria per verificare il modello. Come vedete l’esperimento è condotto da una persona diversa, cosa che nella maggior parte dei casi è vera: generalmente, infatti, chi costruisce i modelli è una persona differente da chi esegue gli esperimenti, ma comunque in molti casi lavorano fianco a fianco. Il punto fondamentale in tutto questo è che l’idea espressa prima sull’origine della colorazione autunnale delle foglie è verificabile, ovvero è possibile progettare un esperimento che consenta di verificare la verità o la falsità dell’ipotesi sull’origine dei colori autunnali.

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Fontana e Soffritti inseriscono, infine, due ultime vignette legate al lavoro dei ricercatori: il confronto con il resto della comunità scientifica, che a volte si sviluppa in toni accesi come raccontato nella vignetta di Soffritti (ma non sempre), e la concentrazione dello scienziato sulle nuove domande che si aprono continuamente. Questo perché ogni volta che otteniamo una risposta, di solito si porta dietro sempre più domande interessanti e intriganti. In questo senso è anche molto interessante notare come il protagonista delle vignette scientifiche sia una donna: in generale le donne non sono di principio discriminate nel mondo della scienza, ma come si è notato le donne che raggiungno un ruolo di responsabilità nei gruppi di ricerca sono molto meno degli uomini.

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