
Topolino #3372: Il bene, il male e il paradosso
Sebbene il finale della terza serie di Star Top sia sostanzialmente scontato, la costruzione dell’ultimo episodio, L’opposto del bene – 2.a parte, è ottima in ogni suo dettaglio, concludendo nel modo migliore possibile questa nuova avventura della Enter-Play.
La sfida delle piante assassine
Il pericolo, appena accennato dalle sensazioni negative di Pippok negli episodi precedenti, esplode in tutta la sua evidenza in quest’ultimo episodio, quando l’intervento delle diramazioni della pianta Ith sotto mentite spoglie si rivela da un lato fondamentale per risolvere la situazione di tensione con i Klingat, e dall’altro subdolo a sufficienza da lasciare nel giovane Tirk una sensazione di pericolo incombente, cosa che, grazie anche a un accessorio proveniente direttamente dalla prima serie di Star Top, gli permette di risolvere la situazione.
Bruno Enna, per questa terza serie, costruisce un confronto apparentemente improponibile tra l’Enter-Play e un popolo di piante malvagie, eppure la letteratura cinematografica è piena di esempi in tal senso, come forse uno dei più famosi, The Day of the Triffids del 1962 diretto da Steve Sekely e basato sull’omonimo romanzo del 1951 di John Wyndham(1).
Il pericolo incombente e l’inquietudine appena accennata, però, facevano pensare soprattutto a Life, film del 2017 diretto dal regista svedese Daniel Espinosa, dove il mostro (forse) vegetale è un esserino carino e simpatico, almeno all’inizio della pellicola. O ancora alla disneyana Odissea nello stazio di Nino Russo e Francesco Guerrini. Uscita su Paperino #156 di giugno 1993, nella prima delle tre parti vede la presenza di una pianta completamente d’oro portata a bordo del deposito spaziale di Paperone e che ben presto rivela la sua terribile natura: nutrirsi di oro!
Nel caso di Star Top 3, invece, la pianta Ith è mossa dal desiderio di dominio e di controllo sugli altri esseri viventi e costruisce un mondo distopico in cui tutti gli abitanti del pianeta soggiogato sono al suo servizio per accudirla e farla prosperare.
Ed è proprio per evitare questo destino distopico che nonno Tirk cercherà in tutti i modi di distruggere i semi raccolti nel primo episodio dalla Enter-Play. Come infatti scontato dalle vignette realizzate da Carlo Limido per il racconto di Tirk senior nell’episodio precedente, Enna mette in campo un paradosso temporale, che viene indubbiamente risolto in maniera spettacolare, ma, a ben vedere, non proprio lineare.
Paradosso della conoscenza
Il paradosso su cui si basa Star Top 3 è il così detto paradosso della conoscenza. A utilizzare questo nome, per la prima volta, furono David Deutsch e Michael Lockwood nel 1994(2) per poter classificare paradossi come quello presente La scoperta di Morniel Mathaway di William Tenn, racconto radiofonico per la NBC trasmesso il 17 aprile 1957.
Nel caso di questa storia, il pittore Mathaway ottiene un grandissimo successo grazie a un critico d’arte del futuro che, in maniera incidentale, gli porta un catalogo con i suoi quadri, che ovviamente il pittore provvederà a ricopiare. E’ un po’ come se uno studente del futuro tornasse indietro nel tempo con la teoria della relatività generale per farsela firmare da Albert Einstein prima che questi la scopra, permettendo ad Einstein di imparare la teoria della relatività e non di scoprirla. Nonostante il risultato sia identico, il processo nel suo complesso suonerebbe fortemente sbagliato.
Il primo esempio di paradosso di questo genere, molto più simile, invece, a quello presente in Star Top 3, è quello ideato dal romanziere svedese August Blanche per il racconto 1846 och 1946 (1846 e 1946). In questo caso il protagonista, l’archeologo Bautastenius, si ritrova proiettato 100 anni nel futuro dalla dea della verità. Qui incontra suo nipote, persona antipatica, che gli rivela che il nonno paterno, risposatosi, era impazzito credendosi un grande archeologo, tanto da farsi mummificare. Così nel 1946 erano presenti contemporaneamente un Bautastenius viaggiatore del tempo e un Bautastenius mummificato. Tornato nel suo tempo, fu tanta e tale l’antipatia verso il nipote, che il nostro eroe decise di modificare il futuro, al punto da acconsentire alle nozze della figlia con il fidanzato e da non volersi più risposare, in modo da non generare l’odiato nipote(3).
Tutto sommato questo paradosso può essere considerato innocuo, visto che coinvolge la vita del solo Bautastenius e di appena un paio di generazioni future, che però nell’ottica del protagonista non esistono neanche nel momento in cui vengono incontrate(4).
Nel caso del paradosso di Star Top 3 la distruzione dei semi dopo la comparsa nel passato delle diramazioni di Ith crea un vero e proprio paradosso logico: se le diramazioni scompaiono dopo aver salvato l’Enter-Play dai Klingat, ora che sono scomparse quelle del passato, chi o cosa ha salvato l’astronave terrestre dai suoi mortali nemici?
Lasciandovi riflettere su un punto che, per molti scienziati, risulta invece una prova dell’impossibilità dei viaggi nel tempo (o dell’esistenza di un qualche meccanismo nell’universo che impedirebbe ai viaggiatori nel tempo di compiere certe azioni), passiamo all’altro paradosso presente in questa quarta storia conclusiva della saga.
Esplorare l’universo
Nonostante i suoi Klingat non si siano rivelati altrettanto efficaci come quelli di Alessandro Perina, Carlo Limido, disegnatore dal tratto gattiano, si rivela un’ottima scelta per la nuova saga di Star Top. D’altra parte il Limido si era già confrontato con lo spazio e l’universo, sempre con Topolino, grazie alle onde gravitazionali, riuscendo in quel caso a unire vignette spettacolari con una buona rappresentazione dei concetti scientifici.
In questo caso, con una trama più complessa e dinamica, Limido ha anche potuto sbizzarrirsi con molte più splash page, come ad esempio quella dell’intervento delle diramazioni di Ith contro i Klingat. Inoltre il supporto di una colorazione ricca di sfumature ha dato un accenno di tridimensionalità al disegno, nonstante l’ottimo lavoro con le ombre svolto da Limido stesso, che peraltro conferma ancora una volta di essere particolarmente a suo agio con le storie tope.
La recensione del numero in edicola verrà pubblicata a breve su DropSea
- E’ interessante osservare come, mentre il romanzo è giunto in Italia con una traduzione fedele del titolo, Il giorno dei trifidi, il film è diventato L’invasione dei mostri verdi… ↩︎
- Deutsch, D., & Lockwood, M. (1994). The Quantum Physics of Time Travel Scientific American, 270 (3), 68-74 doi:10.1038/scientificamerican0394-68 (pdf) ↩︎
- Bertil Falk (2010). Time Paradoxes in 19th-Century Swedish Science Fiction. Lecture to the Tycho Brahe Society at the Town Library of Lund ↩︎
- Parte di questa sezione è tratta dal mio articolo Paradosso cosmico, dove trovate ulteriori dettagli, letterari ma anche tecnici. ↩︎