Topolino #3345: Il coding a Paperopoli
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Topolino #3345: Il coding a Paperopoli

Con una storia snella e veloce Alessandro Sisti, supportato da un Giampaolo Soldati dal tratto particolarmente carpiano, spiega in maniera molto efficace cos’è il coding, almeno in prima battuta, fornendo anche la sua principale applicazione: la robotica.
Qui, Quo, Qua, infatti, grazie a un’applicazione per tablet che permette loro di programmare, sono in grado di controllare un robot e fargli compiere piccole azioni, come muoversi per il giardino oppure addirittura piantare un chiodo nella parete. Il robot, chiamato Robocod, con un nome che unisce robot con coding, è stato costruito dal solito Archimede utilizzando pezzi di scarto di vecchi elettrodomestici.

Cos’è il coding

In effetti La riparazione a blocchi è il primo di una serie di episodi realizzati con l’obiettivo di avvicinare i lettori al mondo del coding. Questa, che è una pratica che va oltre la semplice programmazione, ha l’obiettivo di introdurre nel modo più efficace possibile il pensiero computazionale e, in seconda battuta, alcuni primi rudimenti di programmazione.
Il coding si basa essenzialmente su Scratch, software sviluppato e diffuso su un’apposita piattaforma dal MIT (Massachussets Institute of Technology) in forma gratuita. Sul sito è possibile scaricare la versione più adatta al proprio sistema operativo oppure iscriversi e provare a realizzare dei piccoli programmi. La programmazione con Scratch è piuttosto semplice e intuitiva ed è figlia diretta della così detta programmazione a blocchi.
Con programmazione a blocchi si intende una pratica che la maggior parte dei moderni linguaggi di programmazione permette di fare. E’ possibile, cioé, dare un nome ad alcuni pezzi di codice che fanno delle operazioni particolari che risultano ricorrenti all’interno del programma principale. In questo modo, utilizzando il nome del “comando personalizzato”, è possibile richiamare quel pezzo di codice senza doverlo riscrivere ogni volta che serve.
Con questa stessa filosofia viene sviluppato Scracth, che però sostituisce i comandi e i pezzi di codice con dei veri e propri blocchi visuali al cui interno sono scritte le istruzioni che il robot dovrà compiere una volta lanciato il programma. Qui sotto vi metto un paio di screenshot di uno dei programmini realizzati durante il workshop sul coding realizzato all’interno del gruppo di didattica e divulgazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica(1):

Inoltre, per poter controllare più facilmente alcuni piccoli rover utilizzando un cavo o un collegamento bluetooth, si può utilizzare il software dedicato mBlock, in tutto simile a Scratch ma, come detto, dedicato al controllo di piccoli robot grazie ad alcuni blocchi ideati appositamente.
Il coding è semplice e divertente e, nonostante Paperino abbia mostrato in più occasioni le sue capacità computazionali, iniziando con Il sistema di difesa computerizzato di Ennio Missaglia e Corrado Mastantuono, alla fine risulta l’attore migliore per introdurre i lettori, bambini ma anche adulti, a questo mondo interessante e stimolante.


  1. Il workshop si è sviluppato su tre giorni, dedicati non solo al coding, protagonista il primo giorno, ma anche al tinkering e al gaming

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