
Topolino #2854: Margherita Hack e le stelle cadenti
Continuo con i contributi legati al centenario di Margherita Hack in pochi giorni. Dopo la recensione con video di Vi racconto l’astronomia, libro della stessa Hack, e quella di Margherita Hack: In bicicletta tra le stelle di Roberta Balestrucci Fancellu e Laura Vivacqua, oggi 12 giugno 2022 che ricorre il centenario effettivo di Margherita Hack, pesco una storia di una decina di anni fa (di cui in effetti vi avevo scritto tempo addietro) e realizzo il classico video settimanale disneyano, anticipandolo però di un giorno, visto che il centenario cade di domenica e non di lunedì:
Dove cadono le stelle cadenti? è una storia di 5 pagine realizzata in occasione del Salone del Libro di Torino del 2010 quando uscì Perché le stelle non ci cadono in testa?, libro per bambini scritto dalla Hack insieme con Federico Taddia e uscito per Editoriale Scienza. La storia, scritta da Valentina Camerini e disegnata da Paolo Mottura, si concentra su un paio di concetti astronomici, ma riesce anche a raccontare perfettamente la figura di Margherita Hack con tutta la sua carica di simpatia.
La cosa la posso anche confermare grazie al fatto che ho avuto la fortuna di assistere dal vivo a una sua conferenza, svoltasi presso il Palazzo Brera a Milano nel 2011, anche se arrivai piuttosto in ritardo (o per meglio dire fui troppo puntuale) e mi dovetti accontentare di assistere in piedi alla chiacchierata che fece quella sera di dicembre.
Torniamo a Topolino. Nelle cinque pagine Margherita Hack risponde a un paio di domande astronomiche. La prima su cosa sono le stelle. Leggiamo la sua risposta:
L’altra domanda interessante la pone Paperoga, tutto preoccupato che una stella cadente non cada nel suo giardino di casa. Ecco cosa dice la Hack:
Sempre restando a livello astronomico, è bello il ricordo scolastico presente nell’ultima pagina, perché da la dimensione di una studentessa normale, come ce ne sono tante, e in un certo senso ci dice che, con il giusto impegno, la scienza è qualcosa che è accessibile a tutti.
Nel finale, oltre alla Margherita Hack di Balestrucci Fancellu e di Vivacqua, mi piace ricordare la Margherita Hack di Ferdinando Tacconi, che utilizzai abbinata a una citazione dell’astronoma sulle donne nella scienza e, infine, la Margherita Hack esultante di Tuono Pettinato su un manifesto di Bergamo Scienza (la pubblicò sul suo canale instagram quasi quattro anni fa).