Missione spazio: da zio Paperone allo SpaceX
Finalmente ci siamo: oggi, alle 22:30 circa, ora italiana, partirà il primo volo spaziale privato con a bordo un equipaggio umano. Questo nuovo passo nell’era spaziale inaugurata nel 1957 dal lancio dello Sputnik è merito di Elon Musk e del suo SpaceX, ma come già avvenuto per laprima fotografia di un buco nero, anche in questo caso ad anticipare il titolare della Tesla c’è sempre il solito magnate più famoso del mondo: Paperon de’ Paperoni!
Iniziativa privata spaziale
Appassionato di fantascienza, in particolare di Buck Rogers, Carl Barks ha spedito in varie occasioni i paperi nello spazio, iniziando in tempi non sospetti con Paperino nella Luna del 1949. Una decina di anni più tardi Barks riciclò quel soggetto per La Luna a 24 carati, dove affiancò a Paperino anche i suoi nipotini e, soprattutto, lo zio Paperone.
Siamo nel 1959. Mancano ancora una decina d’anni prima che Neil Armstrong e Edwin Buzz Aldrin mettano piede sulla Luna, ma già questa è l’obiettivo da raggiungere per chiunque veda allo spazio come alla nuova frontiera da conquistare. L’impresa, però, è rischiosa e soprattutto costosa, forse anche per un singolo stato. Così Barks, anticipando, questa volta di mezzo secolo, le varie fasi della corsa allo spazio, la affida sin da subito all’iniziativa privata di ricchi magnati che si lanciano in prima persona a bordo dei razzi costruiti dai loro tecnici per conquistare un sasso completamente d’oro nascosto dietro la Luna.
A livello di iniziativa privata spaziale, però, il capolavoro Barks lo compie con L’isola nel cielo dell’anno successivo. In questa occasione Paperone, con l’obiettivo di trovare un posto irraggiungibile dove conservare il suo denaro, parte, destinazione fascia degli asteroidi, a bordo di un razzo acquistato in un astrosalone. Durante il percorso incontra alcune Stazioni Spaziali, dette Anelli Spaziali, che forniscono tutta una serie di servizi sia alla Terra (in pratica gli stessi servizi che ci vengono forniti dai satelliti) sia agli esploratori del Sistema Solare. Questi Anelli, infatti, sono delle vere e proprie stazioni di servizio cosmiche, dotate di tutti i comfort, inclusi punti di rifornimento carburante per i razzi e di ristoro per gli astronauti.
Altro uso privato dello spazio è Il razzo interplanetario di Carlo Chendi e Luciano Bottaro uscita sempre nel 1960. Anche in questa occasione Paperone parte verso la Luna per portare sul nostro satellite il suo contante a bordo di un razzo inventato da Archimede Pitagorico in grado di viaggiare alla velocità della luce meno un chilometro. A causa di un imprevisto, la presenza a bordo di Paperino, il razzo manca il suo obiettivo e finisce su Giove, che per l’occasione diventa un gigantesco pianeta roccioso popolato da mangiatori di metallo.
Se Barks mostra una certa attenzione al dettaglio scientifico sia nella progettazione del razzo, sia nel dotare i paperi di magneti per i piedi in modo da tenerli ancorati al pavimento dell’astronave, Bottaro invece si sbizzarrisce, forte degli effetti relativistici dovuti dal viaggio a velocità così alte. Paperone, Paperino e Archimede, infatti, subiscono degli effetti di deformazione molto simili alla spaghettificazione che subisce la materia mentre cade all’interno di un buco nero, o comunque mentre viene attirata da centri di gravità piuttosto forti.
Saltiamo un po’ di decenni e arriviamo al 1988 quando Giorgio Pezzin e Roberto Marini fanno compiere all’era spaziale quello che probabilmente sarà il prossimo passo della corsa allo spazio: una stazione spaziale orbitale costruita completamente da soldi privati. I due autori disneyani, però, non si accontentano e recuperano lo spirito pionieristico del vecchio west spingendo Paperone fino a colonizzare la fascia degli asteroidi.
D’altra parte la vera domanda non è se colonizzeremo il resto del Sistema Solare, ma quando. In ogni caso questo è uno sforzo che non sarà possibile né per un singolo paese, né senza i contributi anche dei privati. Ed è proprio questa strada che il lancio di oggi dello SpaceX si prepara ad aprire definitivamente.