
L’Incredibile Peter David
Post pubblicato anche su La scienza con i supereroi.
Dopo una lunga malattia, il 24 maggio 2025 è scomparso lo sceneggiatore Peter David. A darne notizia è stata la moglie Kathleen O’Shea sui social.
Verde, grigio e super!
Dopo aver esordito sulle pagine di Spectacular Spider-Man, David diventa lo scrittore regolare di quella che sarebbe diventata una delle due serie per cui è maggiormente noto tra gli appassionati lettori di supereroi: The Incredible Hulk.
Nella serie, che vide la collaborazione di diversi disegnatori, tra cui il talentuoso Todd McFarlane, lo sceneggiatore raccontò le peripezie di Hulk e del suo alter ego Bruce Banner, fisico nucleare, che nelle origini del personaggio, narrate da Stan Lee e Jack Kirby sul #1 della serie del 10 maggio del 1962, viene investito da una massiccia dose di raggi gamma mentre sta salvando la vita al giovane Rick Jones, che si era trovato per sbaglio nel sito di sperimentazione di una nuova bomba nucleare.
Quello di Hulk, tra l’altro, è stato uno dei primi fumetti supereroistici che mi è capitato di leggere: in un’estate di una quarantina di anni fa avevo accompagnato mia nonna mentre faceva le pulizie in una casa del paese dove di solito passavamo le estati. La signora che viveva in quella casa, che comunque era una nostra conoscente nonché amica di famiglia, mi diede in mano un albo a fumetti, probabilmente dell’Editoriale Corno, che aveva per protagonista proprio Hulk. All’epoca ero in grado di apprezzare solo le figure, ma essendo quello il periodo in cui la serie televisiva con Lou Ferrigno stava avendo un grande successo anche da noi in Italia, apprezzai decisamente il gesto!
Poiché David giunse a bordo della serie solo dal 1987 in poi (e per il decennio successivo, fino al 1998, in maniera ininterrotta), sicuramente non fu il suo Hulk quello che vidi, e ci vollero 30 e passa anni per poter leggere in italiano le sue storie del gigante di giada.
Nel frattempo, però, avevo avuto modo di leggere molte altre delle sue storie.

Il mio primo incontro con Peter David avvenne alcuni anni più tardi, tra il 1999 e il 2000, grazie all’Uomo Ragno, in particolare su Spider-Man 2099, una sua versione futuristica ambientata, appunto, nel 2099. Più o meno coeva, però, ci fu una delle sue serie che mi rimase maggiormente impressa, Captain Marvel disegnata da Chriscross.
Questa serie piuttosto particolare spiccava non solo per gli intrecci interessanti, ma soprattutto grazie a un sapiente uso dell’umorismo, spesso al limite del ridanciano, e per i riferimenti e agli ammiccamenti al Capitan Marvel originale, personaggio che in realtà non apparteneva al Marvel Universe (magari in futuro ne racconterò la storia in un articolo dedicato).
Nonostante sia stato un autore legato soprattutto alla Marvel1 (tra le altre sue serie che ricordo con piacere c’è il suo ritorno all’Uomo Ragno con Friendly Neighborhood Spider-Man), ha anche scritto alcune serie per la DC Comics, come per esemio Aquaman, definendo la caratterizzazione del personaggio per praticamente tutti gli anni Novanta, Young Justice, che ha sviluppato dopo la creazione da parte di Todd Dezago, e soprattutto Supergirl, la seconda serie con cui è fortemente associato oltre alla già citata The Incredible Hulk.

Proprio come Keith Giffen, su cui non ho colpevolmente mai scritto nulla dopo la sua scomparsa, è uno dei pochi sceneggiatori in grado di passare con abilità dal registro drammatico a quello comico, a volte anche nel corso non solo della stessa serie, ma persino dello stesso albo, come avveniva per esempio su Captain Marvel, o nella trasposizione a fumetti del videogioco Epic Mickey con Topolino protagonista, disegnata da Fabio Celoni.
La scienza non era, apparentemente, così importante nelle sue storie, non nell’ottica del diventare centrale, sebbene comunque scrivendo le storie di un personaggio come Hulk era in ogni caso presente.
In questo senso, come chiusura per questo breve ricordo, è interessante, soprattutto dal punto di vista del legame degli scienziati con i politici, quanto fa dire a Reed Richards su The Incredible Hulk #365 del gennaio 1990:
Stasera vorrei parlare di come noi, da scienziati, possiamo influire sul parlamento perché si interessi attivamente al programma di sviluppo spaziale… oltre agli aspetti militari della cosa.2

Ricordo che una volta disse qualcosa del tipo: “Preferisco lavorare per la Marvel, poiché su ogni albo c’è scritto “Stan Lee presenta”“. Sono abbastanza certo di averlo letto su una delle tante riviste cartacee che leggevo, forse Wizard, forse Play Press Magazine, ma non avendo a disposizione fisicamente la mia collezione supereroistica, dovete fidarvi della mia memoria. ↩
Dalla traduzione Panini Comics su L’Incredibile Hulk di Peter David vol. 4 ↩