Il nazismo non è cosplay
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Il nazismo non è cosplay

Dopo la protesta dei vigilanti di Lucca sugli stipendi da fame, la Lucca Comics&Games di quest’anno è stata coinvolta in una nuova polemica: un gruppo di ragazzi si è infatti presentato per le strade della città vestito da gerarchi nazisti, e non per una rievocazione storica. Per fortuna, questa mattina, l’organizzazione di Lucca C&G ha diffuso sulla sua pagina facebook un comunicato in cui chiarisce la sua posizione contraria a qualunque apologia del nazismo:

Il Comune di Lucca e Lucca Crea – ente organizzatore del festival – prendono le distanze e condannano il comportamento dei due ragazzi apparsi nel video caricato ieri in rete, offensivo non solo per Lucca Comics & Games e tutto il suo pubblico, ma soprattutto per la memoria storica del nostro territorio. L’accaduto, spettro di intolleranza e barbarie che non ci appartengono in alcun modo, non ha nulla a che vedere con il festival né con le community cosplay né con alcuna rievocazione storica. Nessun evento della manifestazione, nessun partner, nessuna attività collaterale è coinvolta in questo gesto dei due ragazzi. Sono ormai anni che Lucca Comics & Games basa il proprio programma su cinque fondamentali pilastri etici: Community (perché siamo una manifestazione corale), Discovery (perché invitiamo ad apprendere cose nuove), Inclusion (perché tutti sono parte di questo grande evento e nessuno deve sentirsi escluso), Gratitude (verso gli artisti e gli autori che ci fanno sognare e verso la città che ospita l’evento), Respect (per il patrimonio artistico e monumentale della città).

Per quel che mi riguarda, nonostante tutti i comunicati e quant’altro, come ho anche scritto su twitter, sono sempre più contento di non essere andato a Lucca C&G quest’anno, nonostante le molte persone valide che solitamente frequentano quei luoghi per i giorni di questa manifestazione.

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