Dopo una lunga vicenda editoriale, il passaggio di editore da Edizioni BD a Free Books, un lontano numero 0 apparso un anno fa e anche un volume di omaggi nato ancora prima dell’edizione italiana, finalmente Wondercity non è più solamente un’idea futuribile, una promessa in attesa di essere mantenuta, ma è un albo di carta e inchiostro, che sancisce nello stesso mese di Brand New! la collaborazione tra lo Studio Settemondi di Giovanni Gualdoni (e compagnia) e l’agguerrita casa editrice diretta da Andrea Materia.
Wondercity è un fumetto che, come nello spirito dello Studio Settemondi, strizza l’occhio a un pubblico vasto e internazionale. Nascendo sulla struttura del volume per il mercato francese, con uno stile grafico a metà tra il cartoonesco alla Disney e la lezione giapponese, e con una storia costruita su di un gruppo vario di adolescenti, offre una formula sempre valida per catturare una larga fetta di lettori. Queste osservazioni non vanno lette in senso negativo, in quanto una serie destinata a un mercato ampio, come quello che si prefigge di raggiungere Wondercity, non può prescindere dalla conoscenza degli elementi necessari a raggiungere il proprio pubblico. Detto pero’ di quello che va a caratterizzare la genesi di un progetto, passiamo a parlare dell’opera risultante.
Questo primo numero presenta un fumetto ben confezionato, accattivante dalla copertina al primo impatto con le coloratissime pagine interne, per le quali va sottolineato l’ottimo lavoro dei coloristi dello Studio Settemondi, e convincente e appassionante nella storia e nella sceneggiatura.
Wondercity è il nome di una città fantastica, nata da un’utopia: una città fondata nel cuore dell’Africa degli anni ’30, dove coltivare la scienza e la conoscenza. Una città-nazione nella quale formare una nuova società, uomini elevati e, probabilmente, migliori. Introdotti dalla nuova arrivata, Roary Lincoln, veniamo a conoscenza gradualmente della città, della sua organizzazione (e dei suoi nemici), e soprattutto del College in cui si ambienterà buona parte della serie, con i suoi bizzarri professori e i suoi compagni di lezione. Nonostante la ragazza sia per ora l’indiscussa protagonista, la narrazione è già piuttosto corale e ancora di più lo sarà quando saranno maggiormente approfondite le personalità degli altri studenti o quando ne verranno introdotti, come già accennato, altri.
La sceneggiatura di Gualdoni è fresca e veloce, sottolinea bene il carattere avventuroso della serie, il “sense of wonder” di questa fantastica città. L’intesa con Turconi è perfetta già dalla serie di Akameshi, e qui si conferma ottima. Peccato per una mia piccola fissazione, ovvero la mancanza dei nomi degli autori in copertina, una pratica che sembrerebbe semplicemente naturale, ma che in Italia non vuole proprio attecchire.
Riferimenti
Il sito della Free Books: www.free-books.it
Il blog ufficiale di Wondercity: ilcollegiodellemeraviglie.blogspot.com