Serie destinata a far discutere (soprattutto chi deve leggerne un episodio al mese su Vertigo Presenta), 100 Bullets è un buon modo per conoscere pregi e difetti di Brian Azzarello: l’autore in questa lavoro evidenzia l’abilità per gli intrecci, che pero’ finisce per diluire fin troppo, per i dialoghi brillanti e coinvolgenti, non privi di un certo gusto del parlarsi addosso, e per l’abilità nel tenere desta l’attenzione del lettore giocando pero’ su un filo pericoloso che rischia, paradossalmente, di allontanarlo. Un autore che, quindi, solleva molti pareri discordanti, più di altri sui colleghi a lui accostabili per sensibilità e per il loro muoversi dentro e fuori le major fumettistiche e l’universo supereroistico: Millar, Ennis, Ellis, Milligan, Morrison, per citarne alcuni.
Ma in questo secondo volume della raccolta di 100 Bullets certi difetti altrimenti riscontrabili risultano ampiamente attenuati, tanto da renderlo sicuramente migliore e più interessante del primo.
Le cento pallottole del titolo sono quelle messe a disposizione dal misterioso Agente Graves, che, apparentemente senza motivazione alcuna, se non per uno strano senso della giustizia, fornisce aiuto incondizionato ai protagonisti di turno sotto forma di una valigetta contenente una pistola e centro proiettili non rintracciabili; un regalo sufficiente per dare la possibilità a queste persone, diverse tra loro, se non nel convivere con il peso di un qualche torto subito in passato, di vendicarsi di chi li ha incastrate, ingannate o rovinate. Una valigetta che rappresenta un mezzo per soddisfare il bisogno di sfogare una frustrazione nata dall’aver dovuto semplicemente subire, senza mai reagire; una valigetta che è un simbolo della volontà rabbiosa di riscossa per uomini che hanno smesso di vivere veramente.
Strutturato finora per cicli indipendenti, 100 Bullets nel primo volume ha alternato vari protagonisti, i prescelti da Graves, ognuno con la sua storia di squallore e povertà; rifiuti della società, anime perse che non sempre, pero’, si risollevano dopo aver consumato la propria vendetta.
In questo volume, Seconda possibilità, i primi due episodi non si discostano da questo schema: l’agente Graves contatta un uomo rovinato dal gioco d’azzardo per far scattare in lui la molla per farsi giustizia e riprendersi la sua vita. Come s’intuirà tra le righe degli episodi successivi, l’aiuto di Graves nasconde pero’ un proprio tornaconto, e la sua figura si delinea come ancora più misteriosa. I personaggi di questi due primi episodi sono sporchi, hanno tutto meno che la caratura dell’eroe e la vicenda, sospinta dalla valigetta carica di pallottole, arriva alla sua drammatica conclusione in maniera naturale.
Sia chiaro, naturale è forse un termine eccessivo: le vicende narrate e i loro protagonisti, come tutta la serie, si muovono lungo il sottile confine tra il realistico e il romanzato. L’abilità di Azzarello sta nel reggere bene questo dualismo pienamente manifesto, nel saper stipulare un accordo con il lettore per farlo calare nella sua opera e nel mondo che sta descrivendo.
In questo, non si può non citare l’egregio lavoro di Eduardo Risso che, da maestro del bianco e nero, ha saputo infondere anche con il colore tutta l’atmosfera sporca, corrotta, malsana, grottesca e tragica allo stesso tempo, necessaria per questi racconti.
È pero’ con gli altri tre episodi che l’autore inizia a svelare qualcosa di più dell’idea portante della serie, o meglio, di quello che si nasconde dietro la trovata, inizialmente potente e evocativa, dei cento proiettili. Un serial che se avesse fatto unicamente affidamento sulla ripetizioni di situazioni, tutte diverse ma sottilmente tutte uguali, basate sullo stesso schema e sempre incentrate sul tema della vendetta, avrebbe stancato certo prima dei cento numeri profeticamente ipotizzati. Invece la seconda parte del volume introduce altre variabili, altri intrighi di più ampio respiro, mettendo in una diversa luce l’operato dell’agente Graves. Emerge così una misteriosa associazione, a suo tempo tradita e eliminata, ma i cui membri creduti morti sono in realtà ancora vivi, in attesa di essere messi nuovamente all’opera. Lo schema con cui l’Agente Graves cerca i soggetti a cui donare il suo strumento di vendetta è probabilmente meno casuale di quanto fino a ora si potesse immaginare.
Con questo volume, quindi, Azzarello punzecchia il lettore, forse già pronto ad adagiarsi su un’idea ingannevole degli intenti dell’autore, riuscendo a ravvivare l’attenzione su una serie che, certamente, merita di essere letta in volume piuttosto che a singoli episodi.
Riferimenti:
Magic Press, il sito: www.magicpress.it
Vertigo, il sito: www.dccomics.com/vertigo
100 Bullets, il sito: www.dccomics.com/features/100bullets
Eduardo Risso, il sito ufficiale: www.eduardorisso.com
Si ringrazia l’ufficio stampa Mega/Pegasus per il materiale.