YS. La leggenda: sognando Conan.

YS. La leggenda: sognando Conan.

Una vicenda fantasy ispirata a un'antica leggenda, memore della lezione del più famoso cimmero di Robert H. Howard.

ys-la-leggenda_coverLetavia, V secolo. Un monaco cristiano oltrepassa un antico varco per raggiungere il re-guerriero che fu testimone della caduta di Ys. Seduto all’ombra di un’enorme quercia, lo attende il leggendario Re Gradlon o, come egli afferma, “soltanto la sua ombra”.

Mondadori Comics raccoglie in un unico volume la serie in tre albi di YS. La leggenda, con un’accurata edizione per la collana Fantastica, dedicata al fumetto indie fantasy e di fantascienza. Originariamente pubblicata dalla francese Soleil, YS. La legénde trae ispirazione dalla mitica città-isola di Ys, governata da Ahès, figlia di Gradlon. Non serve conoscere la mitologia anglosassone per trovare la vicenda immediatamente familiare.

L’autore è Jean-Luc Istin che, benché direttore della collezione Soleil Celtic e appassionato conoscitore del ciclo bretone, per la serie di Ys sceglie di discostarsi dalla leggenda originale, miscelando gli elementi del mito a una più precisa collocazione storica (la diffusione del cristianesimo tra i popoli della Bretagna) e attingendo a piene mani dall’immaginario fantasy ben noto al lettore contemporaneo.

Il racconto segue la tecnica dell’analessi seguendo il filo dei ricordi di Gradlon che, interrogato dal monaco Antonius Avea, ripercorre le proprie vicissitudini per svelare solo alla fine ciò che più interessa al suo interlocutore: gli eventi che portarono all’inabissamento di Ys. Il primo capitolo del volume è dunque interamente incentrato sulla trasformazione di Gradlon da fanciullo in guerriero assetato di vendetta.

Un percorso di formazione che sfrutta i topoi della nascita dell’eroe, dal crudele rito di iniziazione, all’incontro con il dio e demone che rappresenta i punti di forza e le zone oscure del personaggio, proseguendo con lo scontro con un fratello ostile e l’amore per un’ impavida principessa dalla bellezza straordinaria.
Il secondo capitolo, intitolato “Vendetta”, abbandona in parte l’epos dell’inizio per concentrarsi sull’esilio dell’eroe, sulla ricerca dei nemici da punire e sul modo in cui la missione del protagonista si ripercuote nell’animo della figlia Ahès, le cui doti divinatorie, di pari passo con la condivisione della revenge paterna, non tardano a manifestarsi. Nella nascita, ascesa e caduta di Ys, che occupano la terza parte, la leggenda bretone rivive in forma nuova, mescolandosi ai dissidi interiori di Ahès e al rapporto sempre più controverso tra padre e figlia.

Non è difficile riconoscere nel mito della città-regno sprofondata nelle acque le assonanze con la più nota Atlantide. Ma la più evidente fonte di ispirazione per questa serie è palesemente il cimmero Conan, cui il pitto Gradlon somiglia in tutto e per tutto. Del resto, l’era hyboriana cui Conan appartiene era idealmente collocata da Robert E. Howard in un’epoca post-atlantidea, dunque immediatamente successiva al cataclisma anziché precedente come in questo caso.

1450292588fantastica_23_001008f4

A rendere più forte la sensazione di déjà vu concorre senz’altro la resa grafica del personaggio, quasi identico al Conan della serie a fumetti, non tanto a quello originale, di Barry Windsor-Smith, quanto alla re-interpretazione ad opera di John Buscema.

La copertina di Esad Ribic, con un cupissimo Re Gradlon seduto sul tronco di un albero, la mano posata sull’elsa della spada, è un’eloquente citazione di una delle tavole più celebri dell’artista di casa Marvel.
Dejan Nenadov opta per un tratto duro e sottile, che mantiene nel corso dei tre albi, e si rivela particolarmente efficace nel tratteggiare le ambientazioni popolate di dettagli e le tavole di ampio respiro, come il plongée sulla città-isola o l’unione nella foresta di Ahès e Bran.
I colori di Alex Gonzalbo, pur mantenendo un’impostazione realistica, accentuano gli elementi chiave del paesaggio e gli stati d’animo dei protagonisti: dai colori freddi delle implacabili distese invernali al blu contemplativo e profondo delle acque che circondano Ys, passando per il verde silvestre delle colline bretoni e i toni rosso-sangue degli interni illuminati dalle fiaccole, in cui si consumano le vendette di Gradlon.

Nel suo complesso, YS. La leggenda è un’opera godibile per chi cerca un intrattenimento senza troppe pretese di originalità, più teso a riproporre gli aspetti tipici del fantasy di impronta celtica che a tracciare una strada personale. L’aspetto più interessante, a livello narrativo, resta il contrasto tra il mondo “pagano” di dei e guerrieri e quello cristiano di monaci e sacerdoti, tanto duro e sanguinario il primo quanto infido e corrotto il secondo.
Tra l’uno e l’altro, Re Gradlon veglia come un nume stanco, disilluso dal passato, ma ancora animato da irriducibile valore pitto.

Abbiamo parlato di:
YS. La leggenda
Jean-Luc Istin, Dejan Nenadov, colori: Alex Gonzalbo
Mondadori Comics – collana “Fantastica”, dicembre 2015
112 pagine, cartonato, colori – 14,99 €
ISBN: 9788869262876

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *