Ha un titolo che sembra uno scioglilingua, Wednesday Winter Worries, ma è una cavalcata attraverso i cinquant’anni di storia della più grande rivista d’Europa, la Wednesday Magazine di Basilea, che percorre con generi e stili differenti i corridoi del Wotan Building, sede storica del giornale.
Naturalmente, la Wednesday Magazine e il Wotan Building sono una rivista e un luogo fittizi, ma non nell’immaginazione del collettivo BandaBendata, che ha realizzato questa sua seconda pubblicazione dopo Sunday Summer Stories grazie a un egregio lavoro di squadra e il supporto di un crowdfunding di successo. Il risultato è un volume di 230 pagine a colori estremamente curato nei dettagli, che si fregia – per quanti lo abbiano acquistato in preordine – anche di sfiziosi gadget aggiuntivi, come un paper toy del Wotan, progettato dall’architetto Enrico Lamacchia.
Wednesday Winter Worries non è un comune antologico: le sedici storie che lo compongono, pur vivendo autonomamente, raccontano un’unica storia incentrata sul complesso rapporto tra David Ziegler e Jules Cerise, giornalisti uniti dalle loro ambizioni e divisi dalle loro ansie. Il rapporto fra i due amici/rivali accompagna chi legge in una storia lunga decenni, ricca di pathos, colpi di scena, momenti di brillante umorismo e anche tenera malinconia.
Attorno a David e Jules ruota una costellazione di personaggi solo formalmente minori, ma tutti dotati di una personalità e un background ben strutturati, che – proprio come il progetto dell’edificio che ospita le loro storie – appaiono solidi e sfaccettati, dotati di una forte carica empatica. In particolare, si distingue la figura di Sofia, che incontriamo giovane e inesperta all’inizio della narrazione, per vederla acquisire man mano sicurezza in sé e professionalità, sino a diventare una delle firme di spicco del fittizio magazine di Basilea.
Il personaggio di Sofia emerge, oltre che per la sua forte personalità, anche per la sua somiglianza con la regista, sceneggiatrice e fotografa belga Agnès Varda, reference evidente per la costruzione non solo fisica della giornalista. Il riferimento esterno a Varda non è, però, il solo presente nell’antologico: Wednesday Winter Worries è disseminato di citazioni letterarie, cinematografiche e fotografiche spesso sottilissime e così ben nascoste da risultare una sfida per il pubblico più attento e scafato, un piacere che travalica quello della lettura.
Trattandosi di un’antologia, la varietà di stili narrativi e grafici adottati è assai vasta, ma la capacità degli sceneggiatori di tener fede a un’omogeneità di contenuto è il punto di forza di un racconto in cui personaggi, storie e riferimenti a racconti precedenti e successivi si mescolano di continuo, in un flusso temporale che segue sì una linea retta, ma allo stesso tempo scompagina le carte sul tavolo da gioco.
Tra i racconti di BandaBendata emerge quello introduttivo, Lead, sceneggiato da Teo Eustass Paolicelli e Raffaele Tarantino, specialmente per i disegni di Andrès Abiuso, le cui studiate sporcature del tratto fanno il pari con scelte cromatiche dai toni caldi e malinconici e profonde prospettive che denotano una notevole maturità artistica.
La sesta storia, Nostra Signora dei Dolori, scritta e disegnata da Ilenia Trano, con maggiori spigolosità e una palette più netta e acida, è tra le più enigmatiche del volume e si discosta dalla narrazione sequenziale dei fatti – come accade anche ad altri episodi –, ma funge da perfetto trait d’union con il capitolo successivo, Le Dernier Souffle. Sceneggiata da Francesco Alessandro Cogliati e Filo Carletti, autore anche dei disegni, la storia spinge in primo piano quel personaggio di Sofia che fino a questo momento era rimasto sullo sfondo, delineandone in poche tavole il mondo interiore e la sua rete di relazioni affettive.
Shannice Alogaga si fa notare in Cent’anni, scritta ancora da Paolicelli e Tarantino, per le sue tavole illuminate da cromie pastello e prive di linee di contorno, particolari nella loro dinamica tridimensionalità. La versatilità di questa autrice trova conferma nell’undicesima storia, Twist, con i medesimi sceneggiatori della precedente, nella quale tratteggio e palette si orientano su un registro più netto e cupo, in linea con il tono drammatico degli eventi di questa parte del volume.
Sara Cavosi firma la sceneggiatura di Rita, per le tavole di Alma Velletri, in cui – dopo l’inquietante cupezza del precedente racconto Baby Steps disegnato da un talentuoso Daniele Presicce – tornano le linee morbide e rassicuranti e una colorazione deliziosamente caramellosa, ma, soprattutto, è introdotto un altro personaggio femminile di grande carisma, Rita, che in questo passaggio raccoglie idealmente il testimone di Sofia e accompagna nella lettura sino alla sua conclusione.
La serie di racconti si conclude con 30, in cui ritroviamo le firme di Paolicelli e Tarantino, per i disegni di Lorenzo Miola, i colori di Velletri e il lettering di Presicce. È una conclusione amara e malinconica, non solo perché sopraggiunge il momento del distacco da personaggi e storie che entusiasmano e commuovono, ma perché cala silenzioso, delicato e freddo come un fiocco di neve nell’inverno di Basilea.
Wednesday Winter Worries è, per BandaBendata, un indiscutibile salto di qualità rispetto alla pur lodevole loro prima produzione, Sunday Summer Stories. L’accrescimento di una maturità stilistica di sceneggiatori e disegnatori, anche grazie all’aggiunta di nuove firme autorali, è evidente ed è stato anche attestato dal conferimento del Premio Piola come miglior autoproduzione al Treviso Comic Book Festival 2022.
Un riconoscimento che vuol essere uno sprone per un collettivo che si distingue per originalità, talento e raffinatezza dei progetti fino ad ora realizzati, in attesa di un nuovo capitolo – dopo aver raccontato dell’estate e dell’inverno – delle loro produzioni “stagionali”.
Abbiamo parlato di:
Wednesday Winter Worries
Collettivo BandaBendata, ottobre 2021
230 pagine, brossurato, colori – 20,00€
Autoproduzione