Verdi, l’amore spezzato: musica di carta e inchiostro

Verdi, l’amore spezzato: musica di carta e inchiostro

Stefano Ascari e Alberto Pagliaro traspongono a fumetti La Traviata, l'Otello e l'Aida di Giuseppe Verdi: tre grandi e sfortunati amori messi in scena su carta, dove il segno e il colore si sostituiscono alla musica.

Con Verdi, l’amore spezzato la Kleiner Flug riunisce in un volume unico tre adattamenti realizzati su iniziativa del Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena e affidati alla penna di Stefano Ascari e alle illustrazioni di Alberto Pagliaro.

Il progetto è ambizioso: adattare nella forma del fumetto tre delle opere più famose di Giuseppe Verdi, per portarne l’arte a un pubblico nuovo, diverso. La scelta è caduta su Traviata, Otello e Aida, accomunate dal tema che fa da sottotitolo al volume, l’amore spezzato, ma anche dalle sfortunate protagoniste femminili, donne forti ma vittime di una società che tende a relegarle in un ruolo subordinato, a imporre loro maschere e schemi che le imprigionano in esistenze fasulle.

Significativo l’ordine in cui le opere vengono proposte: Verdi compose l’Aida prima dell’Otello, ma Pagliaro e Ascari scelgono di spostare il dramma di ispirazione shakespeariana al centro del volume. È forse un tentativo da parte dei due autori di una climax per quanto possibile positiva: la morte solitaria di Violetta è seguita dal suicidio con cui Otello cerca di espiare l’assassinio di Desdemona; a chiudere il volume, invece, Aida e Radames che affrontano insieme il loro tragico destino. L’amore diviso dalla morte nella Traviata e in Otello è infine riunito nella morte in Aida, in un doloroso e tragico finale che lascia pur sempre uno spiraglio di speranza, la sensazione che per i due amanti sia possibile una felicità oltre la vita terrena.

La fama delle opere scelte, conosciute almeno superficialmente dal grande pubblico, e la potenza e attualità dei temi trattati sono sicuramente un grande aiuto nella difficile sfida accettata dai due autori. Sfida che trova l’ostacolo maggiore nei due media così distanti fra loro, il primo dei quali vive di musica, impossibile da trasporre nel secondo.

L’approccio dal punto di vista di sceneggiatura e dialoghi è estremamente conservativo, i libretti originali sono lasciati sostanzialmente intatti, per quanto concesso dalle circa trenta tavole di cui si compone ciascun adattamento. La scelta è probabilmente da ricondurre allo scopo primario dei due autori, che appunto non è quello di una riscrittura ma di una trasposizione. È però una scelta non priva di controindicazioni, perché il lettore medio a cui Ascari e Pagliaro si rivolgono è sicuramente poco a suo agio con linguaggio parlato nelle opere di Verdi e seguire dialoghi e sviluppo degli eventi risulta difficile, appesantendo l’intera lettura.

Per restituire alle opere ciò che l’assenza di musica ha tolto, Ascari conta quindi esclusivamente su una resa grafica complessa e raffinata, affidata al formidabile talento di Pagliaro. Nelle sue tavole tutto diventa linguaggio, con una sapiente tecnica compositiva che raggiunge l’apice in Otello: qui la furia e la mutevolezza dei sentimenti del moro vengono rese con evidenti richiami alla corrente artistica del futurismo nella composizione e nel tratto, negli sfondi e nelle figure mostruose che Pagliaro crea per rendere visivamente le tremende passioni che agitano Iago e il suo generale.

Ogni singola tavola è composto in modo diverso, vignette piccole e veloci si legano a panoramiche e splash page, alternandosi e mescolandosi nei modi più diversi, per rendere al meglio la dinamicità delle opere e la mutevolezza dei sentimenti che percorrono i loro protagonisti.

Nell’Aida, per richiamare l’arte dell’antico Egitto, il tratto di Pagliaro si fa più geometrico, il colore perde quasi totalmente ombre e sfumature per lasciare il posto a una stesura piatta, con una resa finale delle tavole quasi grafica. Nella Traviata il dolore di Violetta suggerisce agli autori l’uso di stilemi gotici che vengono portati all’estremo con forme e figure riprese dall’arte cubista. La Traviata è, tra le tre, anche la trasposizione che più gioca sulla metanarratività, permettendo alle ambientazioni di diventare vere e proprie scenografie aperte, un espediente che ricorda al lettore che quello che ha davanti è, in realtà, un teatro, un palcoscenico nel palcoscenico della pagina.

Nonostante l’indubbia ricchezza di strumenti narrativi e l’attenta cura profusa in queste tre opere, dispiace notare che l’obiettivo di Ascari e Pagliaro non è del tutto raggiunto. L’arte di Pagliaro appare tagliata più sull’illustrazione che sul fumetto sequenziale e questo, nonostante gli ottimi accorgimenti già citati, rallenta la fluidità delle scene, talvolta impedendone anche la piena espressività di ambienti e volti. La scelta di attenersi strettamente ai libretti originali è forse dovuta, ma poco efficace, e il risultato complessivo è quindi poco coinvolgente, per quanto curato e visivamente splendido.

Nota di merito per l’edizione Kleiner Flug, che sceglie un formato grande e una qualità di carta e stampa perfettamente in grado di valorizzare le splendide tavole di Pagliaro.

Abbiamo parlato di:
Verdi, l’amore spezzato
Stefano Ascari, Alberto Pagliaro
Kleiner Flug, dicembre 2017
110 pagine, cartonato, colori – 24,90 €
ISBN: 978-8898439737

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