Zen Comics porta in Italia il fumetto indiano The Village di Shamik Dasgupta disegnato da Gaurav Shrivastav con i colori di Prasad Patnaik, un horror che è stato trasposto in una serie tv distribuita da Amazon Prime Video.
Fin dal formato del volume, il fumetto evoca stilemi del comic book americano, con una gabbia libera e un disegno che punta al realistico e all’azione. I disegni di Shrivastav cercano costantemente l’impatto nelle pose e nelle espressioni dei personaggi nei numerosissimi primi piani, mentre i colori di Patnaik sono brillanti e luminosi e si fanno carico di riempire ed esaltare tutto con ottima gestione di luci, riflessi e qualche effetto particolare – ad esempio sulla pelle di alcune creature -, evocando qualche reminiscenza da Image anni ’90. Il disegnatore offre il meglio quando deve disegnare fisici muscolosi e prestanti, mentre in generale presenta diverse incertezze anatomiche e qualche problema di proporzioni – soprattutto negli oggetti e nelle armi brandite via via dai personaggi. Se per la maggior parte delle vignette tende a realizzare inquadrature molto strette con figure intere o piani medi – che vengono riempite dai personaggi -, nelle splash page e nelle rare inquadrature più ampie, campi medi o campi lunghi, sembra per contrasto tenersi troppo distante.
La trama parte da un topos del genere: una famiglia rimane bloccata nella sua auto mentre viaggia in mezzo alla natura, qui l’entroterra indiano della regione Tamil. Quando il capofamiglia si allontana per cercare aiuto, scopre di trovarsi in un luogo dove da più di 19 anni spariscono persone e sui cui sorgeva un villaggio “maledetto”. Con l’aiuto di alcuni locali, stanchi di far finta di nulla, il dottor Subramaniam intraprende un viaggio per ritrovare la moglie e la figlia rapite dalla loro auto e svelare il mistero.
La storia si dipana in uno scontro con al centro i temi del razzismo – con la struttura delle caste che ancora aleggia sull’India – e quelli dell’ambientalismo e dei pericoli dell’inquinamento, con un approccio che sembra voler mescolare tra loro alcuni elementi di The Walking Dead con Le Colline hanno gli occhi, film di Wes Craven che ha generato sequel e remake.
La costruzione e la narrazione risultano però in una lettura a tratti faticosa. Le pagine si susseguono con una serie di veri e propri muri di testo, dovuti soprattutto al fatto che i personaggi passano il tempo a spiegare e a spiegarsi su tutto: dai dettagli di trama alle motivazioni personali, psicologiche ed emotive. I dialoghi dei protagonisti poi, una volta scelta la linea d’azione, sembrano usciti da un action movie americano anni ’80, colmi di frasi fatte, machismo e spavalderie.
Il racconto passa, quindi, da un lungo spiegone all’altro, raccontandoci praticamente tutti gli antefatti nella prima parte della storia grazie a una serie di lunghi flashback introdotti dai personaggi stessi, una scelta che, oltre a rallentare terribilmente il ritmo della storia, di fatto depotenzia completamente il mistero e la tensione e rende prevedibile lo svolgersi della trama e i suoi colpi di scena, finale incluso. Al netto di qualche sequenza nei succitati flashback della prima parte, l’azione si concentra soprattutto nella seconda, dove esplode anche l’animo più gore e splatter, questo gestito con una buona misura e senza la ricerca dell’eccesso a tutti i costi.
The Village in definitiva è una storia dal sapore derivativo, che racconta troppo e troppo presto perdendo l’occasione di lavorare su atmosfera, mistero e tensione.
Abbiamo parlato di:
The Village
Shamik Dasgupta, Gaurav Shrivastav, Prasad Patnaik
Traduzione Maria Lidia Linari
Zen Comics, 2024
144 pagine, brossurato, colori – 18,00 €
ISBN: 9791221072808