Un’epidemia di orecchioni si diffonde in tutta Europa: è un nuovo ceppo e colpisce gli adulti. Gli effetti, oltre a un primo sostanzioso ingrossamento dei testicoli, portano a un considerevole e duraturo, forse permanente, calo della produzione del testosterone, l’ormone maschile. Questo il quadro in cui Luz, il fumettista francese Rénald Luzier, costruisce un corposo graphic novel di satira graffiante e di estrema contemporaneità.
Luz, tra i collaboratori di Charlie Hebdo, è diventato famoso soprattutto come autore della vignetta che scatenò il famoso attentato omicida, quella contenente la caricatura di Maometto. Testosterrore rappresenta la seconda opera pubblicata in Italia dopo Catarsi edita da Bao Publishing (e che affronta proprio le conseguenze della vicende di Charlie Hebdo).
Il pretesto narrativo permette a Luz di affrontare con tagliente ironia due grossi temi. Il primo, più immediato e palese, è quello delle istanze femministe. La scelta dell’autore è quella di affrontarle ribaltando la prospettiva, partendo da uno degli elementi che fanno parte del fenomeno ma spesso è toccato marginalmente dalla discussione pubblica: la mascolinità tossica. Emblematica la sequenza che avvia la storia, una scena che per la narrazione sociale è il manifesto della figura del maschio intesa come “dominante”: una grigliata. Dopo una breve sequenza in medias res e un confronto con il protagonista – i capitoli della storia sono intervallati da sequenze di tre vignette in cui uno dei personaggi sta rispondendo alle domande di un giornalista o forse di un documentarista che non vediamo mai – l’autore ci porta infatti in questa situazione estremamente comune in cui gli bastano poche pagine per snocciolare con sagacia una catena di cliché sul maschio, descritti grazie a una collezione che prevede attrezzi per il bricolage, la carne, poster dei film di Sylvester Stallone, i suv, strette di mano virili, battute sessiste o che ruotano sui genitali maschili, palestra e molto altro. Sotto i cliché e il quadro di comune “norma” emergono immediatamente frustrazioni sottese e pressioni sociali sotto l’egida del costante motto del “Tira fuori le palle”.
Jean-Pat è un venditore di auto e padre di tre bambini che, senza rendersene nemmeno troppo conto, è totalmente soverchiato dall’immagine che la società, gli amici e il padre (che guarda caso si occupava sempre di un lavoro legato alle automobili) vogliono da lui. Quella dell’uomo tosto, virile, realizzato e produttivo. Una pressione che lo rende distante e distratto sulla sua stessa famiglia – tra le altre cose ha una relazione con un’altra donna – frustrato, ansioso. Ma soprattutto manipolabile.
Da qui in poi la storia prende un binario che corre subito verso un’esclation surreale e comica, che mette in scena il secondo tema portante della vicenda. L’epidemia che attenta alla virilità maschile diventa infatti la palese caricatura della recente pandemia di Covid 19, soprattutto nel racconto del comportamento degli esseri umani, dalle banalità alla ricerca di un equivalente al famoso “andrà tutto bene” – qui rappresentato da un gesto di saluto che trasforma il classico cuore formato dalle mani nella rappresentazione dei testicoli – alla rabbia e al rifiuto che deflagra nelle teorie complottiste.
A questo punto i due temi, quello della mascolinità tossica e quello della pandemia, si intrecciano tra loro, permettendo all’autore di spogliare e criticare con una satira pungente e chirurgica tutte le assurdità contemporanee, tra complottisti, piani di rivolta, ansie sociali e raccontandoci come la nostra società sia composta fondamentalmente da persone che vivono in un isolamento perenne, il cui recinto è costruito da aspettative e da ideali sociali il cui scopo, per assurdo, dovrebbe essere proprio quello di possedere gli strumenti per conformarsi e far parte della società stessa.
Nella sua escalation Luz inserisce tantissimi altri elementi che creano uno sciame di piccole o persino piccolissime sottotrame – alcune delle quali si svolgono anche completamente in secondo piano, magari sullo schermo di tv alle spalle dei personaggi – che comprendono una banda di motocicliste clown, un cane dagli impulsi sessuali irrefrenabili o un insegnate di palestra che si trasforma in life coach.
Lo stile di Luz è grottesco, caricaturale e ricchissimo di particolari e dettagli, con cui realizza una collezione di tavole spesso piene e strabordanti. E anche qui Luz semina tanti piccoli semi per la sua satira, giocando con marchi e prodotti e con la contemporaneità: sullo sfondo della pandemia di orecchioni c’è ad esempio la guerra che un tal mielorusso Putrin sta portando ai danni di una fantomatica Ukrania o strumenti come il “Pandamix”, palese caricatura del robot da cucina multiuso “Bimby“.
La sua gabbia è libera e molto varia, in cui l’autore si diverte a inserire approcci diversi e varianti. Intrigante ad esempio come affronti i passaggi in cui deve spiegare e trasmettere informazioni scientifiche o mettere in scena i canonici “spiegoni” da scenari pseudo fantascientifici. L’autore mette su carta ipotetici cartoni animati illustrativi (spassosi gli episodi di Pepito&Corazon) o sogni che trasformano il protagonista in una sorta di mappa infografica di ormoni maschili e femminili abitata da una versione degna del cartone Alla Scoperta del Corpo Umano.
Testosterrore è un graphic novel denso, divertente, arguto ed estremamente lucido dove l’ironia e il gusto dell’esagerazione non soverchiano mai il bisogno di scardinare e mettere alla berlina gli assurdi momenti che abbiamo attraversato e stiamo attraversando negli ultimi anni. Il paesaggio umano che disegna e mette sulle pagine inoltre ha un sapore terribilmente universale (per il mondo occidentale): siamo in Francia e i protagonisti sono ovviamente francesi, ma basterebbe cambiare nomi di persone e luoghi e tutto funzionerebbe esattamente alla stessa maniera: tra di loro infatti è impossibile non riconoscercisi e riconoscerci vicini, parenti o conoscenti della nostra vita di tutti i giorni.
Abbiamo parlato di:
Testosterrore
Luz
Traduzione Boris di Battaglia
Rizzoli Lizard, 2024
304 pagine, brossurato, colore – 22,00 €
ISBN: 9788817189576