
Ovviamente, oltre la sua esperienza politica e penale, c’é tutta un’esistenza difficilmente incasellabile, poiché Mara Nanni prima di tutto è una donna intelligente e coraggiosa la cui vita è un percorso d’amore. Amore per un uomo, per la propria famiglia, per un ideale, per il proprio bambino.
“La Storia di Mara” ci parla della sua vita oltre l’iter giudiziario. Lo fa attraverso una graphic novel (che qualcuno frettolosamente definirebbe “solo un fumetto”) perché questa è stata la sua volontà: solo le immagini, a suo dire, possono esprimere più di tante parole. E per questo si affida alla bravura dell’autore, Paolo Cossi, già nel 2002 vincitore del primo premio al concorso “Jacovitti” e nel 2004 insignito del premio “Rino Albertarelli” per l’ANAFI come miglior giovane autore italiano.
Mara si trova ad Anguillara, nel porto del lago di Bracciano. Un’atmosfera di tranquillità, resa da Cossi con un particolare stile pittorico (ispirato ad Alberto Breccia e Dave Mc Kean), che rispecchia la ritrovata pace nel cuore della protagonista. È lei stessa a rivolgersi verso di noi per raccontare la sua vita passata che si intreccia con gli anni difficili della recente storia italiana: eventi come la strage di Piazza Fontana, l’attentato dell’Italicus provocarono, per usare le parole di Mara, “fuoco e rabbia” nei giovani degli anni ’70. Tutto questo (e molto altro ancora) porta alla nascita delle Brigate Rosse. Mara verrà risucchiata, più o meno consapevolmente, nella spirale del terrorismo. Perderà tutto: amore, parenti, gli stessi ideali alla base della sua lotta, ma sopratutto la libertà, per sedici lunghissimi anni. Come trovare una ragione di vita, dopo aver subito tutto questo? Forse solo in una nuova vita…

Anche solo sfogliando il libro si capisce dov’é la vera bravura di Paolo Cossi nel narrare questa storia. Il suo modo di disegnare è davvero particolare, ma è la sua versatilità a lasciarci di stucco. Lo stile cartoonesco viene usato per descrivere il passato di Mara, la sua incomprensione per le difficile teorie proposte alle assemblee, le ingenuità durante le prime manifestazioni. L’acquerello viene utilizzato invece, oltre che per le scene di Mara nel presente, per sottolineare la drammaticità di alcuni momenti della sua vita come la morte del fratello o il carcere, mentre con uno stile fotografico si vogliono riportare i fatti di cronaca accaduti nel periodo in cui si svolge la storia.
L’autore riesce così a descrivere ogni momento della vita di Mara, grazie anche alla viva interazione tra i due: Paolo e Mara si sono parlati da vicino e scambiati materiale, per rendere la storia narrata quanto più possibile vicina a quella vissuta.
Riferimenti
Il sito della Lavieri: www.lavieri.it
Il sito (in costruzione) dell’autore: members.fortunecity.it/paolocossi
