Qiro è un ragazzino che soffre di disturbi del sonno. Per questo motivo viene mandato alla Fondazione Rem, una particolare struttura specializzata proprio in patologie legate a questo ambito, ma il luogo sembra nascondere obiettivi poco chiari, così come oscura sembra essere la reale condizione del ragazzo.
Con Nascosto nel buio Giovanni Di Gregorio e Bruno Enna gettano le basi per la nuova serie di Sergio Bonelli Editore. Creepy Past è infatti il terzo titolo della neonata collana “Young” della casa editrice milanese e i due ideatori del progetto hanno deciso di creare un impianto soft-horror per intercettare i gusti dei lettori più giovani.
Entrambi gli sceneggiatori del resto non sono nuovi a questo tipo di pubblico, avendo scritto in varia misura per il fumetto Disney e per altre realtà a fumetti sempre dedicate alla fascia d’età della preadolescenza, e infatti dimostrano fin da questo primo numero la propria capacità affabulatoria.
C’è l’avventura, c’è il mistero, c’è un sottile sentimento di inquietudine che serpeggia durante tutto lo svolgimento, ci sono giovani protagonisti simpatici con cui è facile entrare in sintonia per chi ha la loro stessa età e ci sono misteriose entità ultraterrene che perseguitano i ragazzi.
Tutti elementi classici in questo tipo di narrativa, che fanno sempre presa se miscelati con la giusta misura, come avviene in questo caso, con una storia che non cerca di ammorbidire forzatamente i toni per soddisfare un – probabilmente poco realistico – principio di prudenza a salvaguardia della sensibilità del target di riferimento, e che scorre spontanea e godibile.
Il senso di deja-vu, per il lettore con più primavere sulle spalle, è inevitabile: il setting principale, per quanto non sia propriamente una scuola, non può fare a meno di ricordare da vicino quegli edifici scolastici molto particolari nei quali è ambientata diversa narrativa per ragazzi, dalla Hogwarts di Harry Potter alla Pool Deeps dello sfortunato progetto Speed Loop di Fausto Vitaliano e Claudio Sciarrone.
Il fascino che un luogo circoscritto e pieno di segreti e personaggi misteriosi ha sugli autori, ed evidentemente sulla fervida immaginazione dei ragazzi, rimane un solido punto di partenza che Creepy Past sfrutta pienamente.
Visto il tema, inoltre, un’altra associazione mentale che si può fare è con Monster Allergy di Francesco Artibani, Katya Centomo, Alessandro Barbucci e Barbara Canepa. Se dal punto di vista dell’intreccio ora come ora il titolo Bonelli sembra distante da quell’illustre precedente, sicuramente non lo è per feeling, approccio e pubblico di riferimento, anche se l’impressione è quella che il progetto di Enna e Di Gregorio spinga ancora un po’ più in là il concetto di “brivido” rispetto alla seminale serie con Zick ed Elena Patata.
Ma, fatta pace con il fatto che storie di questo tipo hanno quasi sempre “debiti” nei confronti di alcuni archetipi di partenza e concentrandosi sulla trama, il racconto imbastito da Di Gregorio e Enna cattura l’attenzione e spinge il lettore a girare sempre pagina per sapere come la storia evolve, uno dei pregi maggiori in un fumetto di questo tipo.
Il mistero attorno alla figura di Qiro è chiaramente il fulcro attorno a cui si snoda tutto l’impianto narrativo, e gli sceneggiatori sono abili nel tenere ben tesa la corda dell’enigma fino alla conclusione dell’albo dove, pur non dando una spiegazione chiara alla natura del protagonista, demandata giustamente ai prossimi numeri, si inizia a intravedere quanto basta per intrigare chi si è accostato alla lettura.
Il ritmo narrativo non è sempre costante nel corso dello svolgimento, e specialmente nel terzo atto si avverte una certa accelerazione degli eventi, che vengono risolti in modo un po’ troppo spiccio e con qualche “spiegone” di troppo, riservando poco spazio ai sentimenti del protagonista probabilmente a causa della molta carne al fuoco in rapporto al numero di tavole a disposizione.
Tra i personaggi per ora spicca solo Ester, altra protagonista della serie e “bugiarda cronica” che si diverte a diffondere su internet diversi raccontini a tinte horror spacciandole per vere.
Il riferimento è ai Creepypasta, dai quali la serie riprende, adattandolo, il titolo, che sono appunto brevi storie spaventose pubblicate online da chiunque voglia farlo, di particolare successo presso i giovani internauti degli ultimi anni, che nel corso del tempo hanno formato vere e proprie community dedicate al fenomeno.
È probabile che gli scopi di Ester siano più complessi della semplice voglia di spaventare attraverso narrazioni di fantasia, come denotano l’avventura in cui si è cacciata, il flashback iniziale e il suo rapporto con la minaccia che i due ragazzi affrontano sul finale. La sua grande intelligenza e la modalità con cui è entrata nella Rem costituiscono inoltre elementi di grande appeal nella sua caratterizzazione.
Molto curato è il lavoro sui dialoghi, specialmente di Qiro ed Ester: risultano naturali e realistici e in tal senso anche l’uso di parolacce in un paio di occasioni, spesso epurate da opere di questo tipo, contribuisce a quell’immedesimazione e di cui si parlava sopra.
L’entità mostruosa dello Slasherman – chiaro riferimento, per nome, aspetto e abbigliamento, allo Slender Man protagonista di vari Creepypasta e di alcuni videogiochi e film – funziona, per ora più graficamente che narrativamente, non avendo potuto ancora godere di un vero approfondimento di sceneggiatura.
Giovanni Rigano contribuisce però a rendere l’avversario di Qiro ed Ester incisivo: testone con occhi stretti, senza pupille e completamente rossi, corpo allampanato con indosso giacca e cravatta, braccia lunghe e strascicate portano alla rappresentazione di un mostro dall’estetica abbastanza debitrice di una certa iconografia orrorifica, ripescando alcune istanze classiche per trasmettere inquietudine (il passo, il volto, gli abiti ecc), reinterpretata con una contaminazione derivante dallo stile di alcuni fumetti orientali.
Ester stupisce invece per le forme prosperose e per l’outfit sbarazzino; l’ammiccante ragazza si bilancia tra trucco goth, fedele alla sua personalità, shorts, stivali e capelli blu legati in due code, con un risultato che restituisce spontaneità. Lo stesso vale per l’abbigliamento di Qiro, con la sua felpa con cappuccio quasi sempre tirato sulla testa.
Rigano sembra ritrovare qui il suo tratto più sottile e guizzante, che caratterizzava i suoi disegni per Topolino e per la seconda e terza serie di PK di poco più di una decina di anni fa, e che negli ultimi anni sembrava mutato in una forma più grezza. Questo approccio garantisce un dinamismo ai personaggi e all’azione tanto da connotarsi come cifra stilistica della serie, che già da questo esordio sembra promettere adrenalina e movimento continuo.
La gabbia di questo primo numero di Creepy Past resta nel complesso abbastanza classica, anche se non mancano sbordature, vignette più grandi e scelte stilistiche interessanti come le cornici rosse a sottolineare l’ambientazione in un mondo “altro” rispetto al nostro.
Buona parte del merito della riuscita estetica è anche da assegnare ai colori di Alessandro Dottori: la scelta delle diverse tonalità per arricchire le scene si rivela sempre azzeccata, connotando la giusta atmosfera grazie in particolare al rosso predominante, che caratterizza sia i momenti di maggior tensione sia la dimensione alternativa, che si intravede per poche vignette verso la fine, così come lo Slasherman.
Il colore è importante anche per le ombre, i giochi di luce e le tonalità della pelle e dei vestiti dei personaggi, arricchendo sensibilmente i disegni di Rigano e dando una marcia in più alle emozioni trasmesse dalla storia.
Nascosto nel buio è nel complesso un buon biglietto da visita per Creepy Past, un robusto avvio di serie che partendo da spunti classici della narrativa per ragazzi imposta un prodotto che appare fin da subito valido, al netto di qualche passaggio affrettato, e con le carte in regola per intercettare diversi tipi di pubblico, anche quelli più difficili da coinvolgere nella lettura.
I ragazzini hanno infatti molteplici stimoli e forme di intrattenimento costantemente a disposizione: oltre al risicato panorama del fumetto per ragazzi made in Italy, ci sono manga, numerosi cartoni animati, videogiochi e video su You Tube in grado di attirare la loro attenzione. Disegni, colori e formato di Creepy Past sembrano poter competere al riguardo, con il loro approccio internazionale, mentre come storia si individuano elementi promettenti su cui poter puntare per i prossimi numeri.
Abbiamo parlato di:
Creepy Past #1 – Nascosto nel buio
Giovanni Di Gregorio, Bruno Enna, Giovanni Rigano, Alessandro Dottori
Sergio Bonelli Editore, maggio 2018
68 pagine, spillato, colori – 3,50 €
ISSN: 977261126504880001