Fumetto e letteratura sono (o meglio dovrebbero essere) espressioni distinte dalla propria statura artistica di forma d’esperienza autonoma. Se nessuno si sogna di mettere in discussione la letteratura come arte, diverso è l’atteggiamento verso il fumetto.
Correva l’anno 1969, Dino Buzzati scriveva il suo “Poema a fumetti“.
Trent’anni, anzi di più: “I cambiamenti hanno bisogno del loro tempo“. “Ok!“, ci siamo detti io e qualche altro milione di appassionati nel mondo: “aspettiamo ancora un po’ “.
Chi ha invece deciso di non aspettare ma è talmente interventista da addirittura AGIRE è Daniel Pennac: scrittore di fama internazionale che vanta diversi best seller all’attivo anche nel nostro paese. Chi conosce la tetralogia di libri (poi allungatasi con “La passione secondo Thérése”) sulla famiglia Malausséne non faticherà a riconoscere la stessa mano ne “Gli esuberati“. Lo stesso “filtro” ironico/satirico tipico del più famoso professore di liceo francese è “innestato” per tutto il volume.
La storia: Parigi, un disoccupato si rinchiude in una gabbia dello zoo cittadino per (apparentemente) sensibilizzare l’opinione pubblica verso la sua condizione. L’uomo non parla con nessuno e sembra resistere ad ogni provocazione finché dopo alcuni giorni viene trovato impiccato.
Su queste premesse si sviluppa un indagine, ossatura centrale del racconto, che intreccia le vite dei molti protagonisti fino al consueto (per chi già ha letto qualcosa di questo scrittore) finale dolce-amaro.
Com’é questo racconto? Bello.
Anche se alcune considerazioni sui mass-media cominciano a apparire scontate (forse perché trattano concetti da superare?) , “Gli esuberati” è una parabola interessante con la giusta dose di tensione e un buon numero di situazioni originali.
Il finale e alcuni tormentoni hanno un taglio decisamente cinematografico (parliamo ancora una volta soprattutto della sceneggiatura) che è ben congeniato e estremamente leggibile. Sotto quest’ultimo aspetto il tratto di Tardi è assolutamente appropriato nello stile e contribuisce non poco all’equilibrio generale del racconto.
Un ottimo fumetto come quelli che di solito trovate nelle librerie Feltrinelli e non solo perché sono loro gli editori.
È ora di convincere qualche amico scettico.
Abbiamo parlato di:
Gli esuberati
Daniel Pennac, Jacques Tardi
Feltrinelli, 2002
80 pagine, cartonato, colori – esaurito