È il 7 febbraio 2020. Patrick Zaki, ragazzo egiziano che studia all’università di Bologna, viene arrestato al rientro nel suo paese con l’accusa di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di false notizie, propaganda per il terrorismo. Inizia così un lento supplizio, una detenzione che appare eterna, rinnovata ogni 45 giorni che scandiscono quasi due anni di prigionia, fino all’inaspettata liberazione, l’8 dicembre del 2021, dalla custodia cautelare preventiva fino al processo che avrebbe dovuto tenersi a settembre 2022 e che purtroppo è stato rimandato.
Una vicenda, questa, che ha suscitato grandi mobilitazioni per la liberazione di Zaki e contro le politiche egiziane non solo nell’effervescente ambiente universitario bolognese, ma in tutta Italia e anche in Europa (dato che Patrick fa parte di un programma di studi europeo), saldandosi inevitabilmente con un altro caso che ha avuto come scenario proprio l’Egitto, ovvero l’uccisione del ricercatore italiano Giulio Regeni.
Per riassumere questo caso Laura Cappon, giornalista esperta di medio oriente e in particolare di Egitto, che ha coperto (e continua a coprire) la storia di Zaki su varie testate nazionali oltre che per la Rai, ha deciso di utilizzare il linguaggio del fumetto e, per farlo, si è rivolta a uno dei più importanti fumettisti nel campo del graphic journalism e del fumetto d’impegno sociale, Gianluca Costantini.
Patrick Zaki – Una storia egiziana raccoglie, in poco meno 130 pagine, non solo la storia della prigionia dello studente, ma ricostruisce con dovizia di particolari la sua storia dall’ infanzia fino all’ingresso in università, il suo impegno politico per la libertà e per i diritti umani, le lotte studentesche, la vita all’estero fino all’arresto.
L’autrice riesce così a restituire con efficacia e intensità non solo le fasi più drammatiche della storia recente di Zaki, ma anche gli aspetti più leggeri e più umani della vita del ragazzo, dalla passione per il calcio al rapporto con amici e famigliari, nonché tutti l’impegno profuso dai compagni di Zaki per riportarlo in libertà (queste, insieme alle sequenze in carcere, sono forse quelle più interessanti e coinvolgenti). La vicenda permette inoltre a Cappon di restituire, con cura giornalistica, uno spaccato della realtà egiziana contemporanea, le difficoltà di chi lavora nel campo dei diritti umani e sociali (in particolare i volontari dell’ EIPR1) in un regime, di fatto, dittatoriale: in questo senso, l’appendice intitolata Il decennio breve è un utile bignami – che sarebbe interessante ampliare – sui dieci di stravolgimenti che hanno cambiato l’Egitto e il Nord Africa, il periodo delle primavere arabe e della rivoluzione nata dalle proteste di piazza Tahrir.
La densità degli eventi e il limite delle pagine impongono a Cappon e Costantini una narrazione serrata, spesso scansionata in una struttura a sei vignette che permette alla giornalista di strutturare il racconto in maniera semplice ma efficace. Nonostante la scarsa dimestichezza con il medium, Cappon è brava a evitare di sovraccaricare le vignette con dialoghi eccessivamente didascalici, errore tipico di molto graphic journalism, senza per questo perdere la chiarezza e la precisione cronistica. Purtroppo queste contingenze creano un ritmo eccessivamente frammentato in alcuni passaggi dell’opera, depotenziando di fatto l’impatto emotivo di alcune scene, che procedono quindi più come sequenza di singole immagini piuttosto che seguendo un flusso narrativo fluido.
A controbilanciare questo aspetto ci pensano lo stile e l’abilità di Gianluca Costantini: l’esperienza guadagnata nel corso della sua lunga carriera, e in particolare nel realizzare ritratti di vittime di persecuzione politica per Amnesty International permette all’artista di sintetizzare in un’unica vignetta tutte le caratteristiche principali di un volto o di una situazione, arricchendo così il testo scritto di dettagli che non appesantiscono lo scorrere della storia. Nonostante anche Costantini sembri aver sofferto i tempi di lavorazione serrati, con alcune vignette che appaiono meno curate del solito, la capacità di storyteller navigato gli permette di raccordare tra loro i moltissimi momenti chiave che punteggiano la vicenda di Zaki, costruendo così un racconto a tratti anche molto intenso, benché rapido e denso.
Nonostante alcuni difetti, forse dovuti ai tempi di produzione molto stretti e una foliazione troppo stringata per coprire una vicenda così complessa e intensa, la storia a fumetti di Patrick Zaki è un’opera importante che, attraverso la vicenda di una singola persona, riesce a parlare del peggio, ma anche del meglio, della nostra contemporaneità. Con l’augurio che, una volta conclusa questa vicenda, il volume possa uscire in una nuova versione, con un lieto fine definitivo.
Abbiamo parlato di:
Patrick Zaki – Una Storia Egiziana
Laura Cappon, Gianluca Costantini
Feltrinelli Comics, 2022
128 pagine, brossurato, bianco e nero – 17,00 €
ISBN: 9788807550980
Egyptian Initiative for Personal Rights, ong per i diritti umani fondata a Il Cairo nel 2002 ↩