La storia di apertura di uno dei Paperino più interessanti dell'ultimo periodo è di produzione Egmont, scritta da Laura e Mark Shaw per i disegni dell'italiano Massimo Fecchi.
La vicenda, di scuola scandinava, ruota sul confronto tra il nuovo resort finanziato dal comune di Paperopoli e dotato di faro elettronico automatizzato e il vecchio faro storico mantenuto da Paperino e nipotini con il classico olio di colza.
Veloce e divertente, mette a confronto il nuovo con il vecchio, messo a rischio dalla presenza dell'innovazione. Significativa in questo senso la battuta del sindaco:
A nessuno interessa un rudere senza più alcuna utilità!
Al di là della scontata conclusione, spicca in particolare la gag ricorrente del polpo alla continua ricerca dei prelibati gamberetti e che nelle fasi più concitate si ritrova coinvolto in una sfida con Paperino armato di ascia.
A dare consistenza e brio alla storia ci pensa Fecchi, grazie al tratto rotondo e dinamico, perfetta sintesi tra lo stile di Claude Marin e quelli di Giorgio Cavazzano e Luciano Gatto. La storia è realizzata sulla classica griglia del Topolino tascabile (tre strisce da due vignette ciascuna) che però Fecchi ricompone in maniera dinamica in particolare in un paio di scene subacquee, utilizzando bordi ondulati per le vignette, e trasmettendo così al lettore la sensazione dell'acqua che scorre.
Abbiamo parlato di:
Paperino #430 – Paperi, trionfi e tentacoli
Laura e Mark Shaw, Massimo Fecchi
Panini Comics, aprile 2016
196 pagine, brossurato, colori – 3,00 €