Oblò #4, fumetto edito da Oblò – APS, si presenta come un’antologia di racconti in bianco, nero e grigio ben equilibrata tra comicità e dramma. Ad aprire l’albo è Enrico Girotto con sei brevi episodi de Il GattoCane, nei quali con disagio e nervosismo il protagonista antropomorfo fronteggia seccature eterogenee e semplici momenti di vita quotidiana. L’autore dal segno sintetico e caricaturale punta sull’ironia, condita con qualche battuta in dialetto veneto, per mettere alla berlina alcune ipocrisie e per affrontare apparenti catastrofi familiari.
Giraffe di Tonio Vinci è l’episodio più lungo dello spillato, l’unico muto e narrato sia attraverso una gabbia rigida che con il ricorso alle splash-page. Il racconto segue da vicino la rapida ascesa e la dolorosa caduta di un musicista, con un finale agrodolce che porta a riflettere sul proprio posto nel mondo: dove nascono le reali soddisfazioni?
Lo sceneggiatore Firas Schiavon e la disegnatrice Beatrice Canova realizzano con particolare realismo di testi e matite Il mondo da un oblò, narrazione in scala di grigi concentrata tra le quattro mura di una stanza, ma aperta all’attualità, con una netta presa di posizione contro il qualunquismo dilagante nella società.
Chiude lo spillato Diario di scavo #2 di Emiliano Barletta e Alessio Lo Manto, storia spigolosa nel tratto e nel messaggio, che ruota intorno alla parola “malesh”, traducibile approssimativamente con “pazienza”, quella necessaria a un archeologo davanti alla maleducazione di un turista.
Abbiamo parlato di:
Oblò #4
Enrico Girotto, Tonio Vinci, Firas Schiavon, Beatrice Canova, Emiliano Barletta, Alessio Lo Manto
Oblò – APS, settembre 2019
36 pagine, spillato, bianco e nero – 5,00 €