Neve rossa è una raccolta di racconti, scritti da Susumu Katsumata tra la fine degli anni ’70 e la metà degli anni ’80, che si è aggiudicata il Gran premio dell’associazione mangaka giapponesi nel 2006. Katsumata, come spiega benissimo Paolo La Marca nella postfazione del volume, è un artista riscoperto da poco: al tempo in cui scriveva e disegnava queste storie aveva un discreto seguito di fan, ma è solo con la pubblicazione di Akai yuki nel 2005 (sfortunatamente due anni prima della sua morte) che raggiunge il successo di critica e pubblico.
Uno degli elementi che mostra l’intensità e la qualità di questo lavoro è la fusione tra il realismo della vita rurale nel Giappone del secolo scorso e gli elementi folkloristici dello stesso paese. L’autore narra la vita quotidiana di poveri contadini e signorotti locali, come ad esempio le celebrazioni festive, la produzione del sakè e il cambiamento delle stagioni, non lesinando però su tematiche dure in pieno stile gekiga come la violenza domestica, il ruolo delle donne nella società, le difficoltà dell’amore e la sua intrinseca passionalità.
Tutto ciò si combina e rapporta con un mondo altro, un universo popolato da kappa1, yuki-onna2, spiriti degli alberi e animali parlanti della tradizione giapponese.
Questa combinazione si avvicina come toni alla poeticità di Ueda Akinari in Racconti di pioggia e di luna (Ugetsu monogatari) (1788) e come (non-)conclusioni all’insolutezza sfumata ma brusca de La storia di Genji (Genji monogatari) (XI°secolo) di Murasaki Shikibu.
Nei villaggi di campagna isolati che scorrono tra questi pagine male e bene non esistono: tutto ciò che esiste sono l’uomo e il soprannaturale, in un contatto al tempo stesso comune ed eccezionale. Un contatto che genera e porta a esperienze uniche che, come la neve alla fine dell’inverno, si dissolvono lasciando spazio allo sbocciare di emozioni intense e fuggevoli come i fiori di ciliegio.
I disegni di Katsumata, dal tratto pulito e dalla linea sottile, sprigionano un’eleganza inconfondibile; i dettagli dei vestiti, degli strumenti e delle abitazioni dei contadini sono delineati con dovizia di particolari. Le rappresentazioni degli ambienti, invece, si alternano tra realismo e surrealismo: in alcuni casi sono perfette istantanee della campagna giapponese mentre, in altri, si caricano di aspetti simbolici e metaforici a indicare momenti di profonda emotività o estasi dei sensi.
L’uso del nero si divide tra le classiche campiture uniformi e un utilizzo più sfumato che tende a creare una precisa atmosfera e sensazione nel lettore. La rappresentazione dei personaggi sotto forma di semplici silhouette in contrasto con lo sfondo rinforza inoltre l’esaltazione degli attimi catartici nei diversi racconti e mostra ulteriormente la classe dell’autore, che sa anche essere misurato nei momenti culminanti.
Neve rossa è un volume fondamentale perchè presenta un diverso spaccato del manga d’autore, portando anche in Italia una nuova prospettiva sul gekiga e sul fumetto giapponese in generale.
Abbiamo parlato di:
Neve rossa
Susumu Katsumata
Traduzione di Vincenzo Filosa
Coconino Press, marzo 2018
232 pagine, brossurato, bianco e nero – 19,00 €
ISBN: 9788876183829