Ms. Marvel, un’eroina tra tradizione e innovazione

Ms. Marvel, un’eroina tra tradizione e innovazione

Il terzo volume della serie rivelazione Marvel continua a divertire, ma soffre il cambio di disegnatore

Tradizione e innovazione, sono queste le parole con cui si potrebbe riassumere la serie creata da Sana Amanat, G. Willow Wilson e Adrian Alphona. Tradizione perchè la ricetta che la Wilson adopera è la stessa che ormai qualche anno fa il Sig. Stan Lee utilizzò per creare il personaggio di Spider-Man, supereroe adolescente impegnato di giorno a tranquillizzare la zia sul proprio rendimento scolastico e di notte a contrastare criminali più o meno super. La novità, se di novità possiamo ancora parlare visto quanto se ne è discusso e scritto, sta nel fatto che la nuova Ms. Marvel è una ragazza di fede musulmana, parte di una famiglia di immigrati decisa a salvaguardare la propria identità religiosa e cultura.

In questo terzo volume (che contiene gli episodi 12 – 15 della serie regolare, più un episodio pubblicato su S.H.I.E.L.D.) la Wilson prosegue, con toni da commedia brillante, il racconto delle disavventure della giovane inumana, stavolta alle prese con i primi trambusti amorosi. La scrittrice predilige una narrazione decisamente classica, con trame lineari che, mentre gettano le basi per sottotrame di lunga gittata, si consumano nell’arco di pochi episodi.

Niente di particolarmente nuovo o sofisticato, tutto viene declinato in commedia romantica, persino un villain d’eccezione come Loki. A tratti la totale inoffensività del racconto mette a dura prova la capacità di sopportazione del lettore in materia di frivolezza, ma la Wilson è brava a dosare i colpi di scena e soprattutto a interpretare il punto di vista della ragazza, alla cui prospettiva tutto viene inevitabilmente e giustamente ricondotto. La serie parla – e si rivolge principalmente a un pubblico – di adolescenti: inutile e fuori luogo pretendere che il “target” possa essere il lettore con qualche decenniod i letture, magari non solo Marvel, alle spalle.

Poche infatti le strizzate d’occhio ai lettori più maturi, mentre abbondano i riferimenti a videogiochi o al fumetto giapponese. Se il cattivo del primo story arc aveva un design che ricordava le creature di Miyazaki, quello che esordisce in questo volume sembra uscito da un episodio di Dragon Ball. Del tutto assente (per fortuna , aggiungiamo) il ricorso a elementi metanarrativi: la scrittura della Wilson recupera situazioni e cliché classici del genere in maniera genuina e, va detto, fresca.
Sarà per la qualità dei dialoghi o il ritmo della narrazione piuttosto sostenuto: ci si innamora nello spazio di una vignetta e ci si lascia nell’episodio successivo, in linea con il tono scanzonato che gli autori ha dato alla serie.

Tono che trovava nelle matite di Adrian Alphona una perfetta interpretazione, che il disegnatore Takeshi Miyazawa non riesce in questo volume a eguagliare. Già nel dittico disegnato da Jacob Wyatt (i numeri 6 e 7, raccolti nel precedente volume), in cui Kamala incrociava Wolverine, si era visto come il contributo del disegnatore costituisse un elemento decisivo per connotare la protagonista e aggiungere brio a una lettura piacevole ma allo stesso tempo molto semplice.

Lo stile di Miyazawa, decisamente più manga, manca di personalità rispetto al predecessore: gli sfondi sono abbozzati, le pose, seppur corrette, mancano di quell’estro e di quell’estetica sofisticatamente indie, che conferiva vivacità alle pagine. Persino i colori di Ian Herring, che in coppia con Alphona ha confezionato delle tavole davvero spettacolari , paiono piatti così come la protagonista, che perde il suo naso adunco e assume le fattezze anonime di una ragazzina qualsiasi. Molto più in sintonia con il personaggio Humberto Ramos, alle prese con le matite di una breve storia dell’eroina tratta da S.H.I.E.L.D. # 2 e scritta dal veterano Mark Waid.

Dopo un ottimo esordio e un prosieguo convincente, la giovane Ms. Marvel entra forse con questo terzo volume nella sua “maturità” e conosce il primo vero calo qualitativo, almeno dal punto di vista grafico.
Esaurito l’effetto novità e la visibilità offerta dalla stampa  generalista, alla Wilson spetta adesso il compito di consolidare il successo della serie, inizialmente concepita come saga di dodici episodi, continuando a raccontare le gesta della sua giovane eroina a cavallo tra tradizione e innovazione.

Abbiamo parlato di:
Ms. Marvel vol. 3 – Cotta
G. Willow Wilson, Mark Waid, Elmo Bondoc, Takeshi Miyazawa, Humberto Ramos
Traduzione di Fabio Gamberini
Panini Comics, 2017
112 pagine, cartonato, colori – 12,00 €
ISBN: 9788891224651

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *