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    Michel Fiffe e il piacere delle autoproduzioni

    Intervista con Michel Fiffe, l'autore di Copra e di All New Ultimates, in cui si parla di come sia difficile prodursi in casa un fumetto e del perché sia la cosa migliore al mondo.

    Qui su Lo Spazio Bianco abbiamo già scritto di Michel Fiffe e del suo team di super-villain Copra. Tra il 2012 e il 2013 la pubblicazione di Copra in America è stato un piccolo caso editoriale. Frutto del lavoro del solo Fiffe, che scrive disegna, pubblica e vende il fumetto, Copra è stato considerato da molti critici uno dei migliori fumetti di supereroi degli ultimi anni. La prima stagione si è chiusa dopo un arco narrativo di 12 numeri, ad Aprile 2014 è iniziata la seconda stagione. Nel frattempo Fiffe ha iniziato anche a lavorare per Marvel per cui scrive la serie di All New Ultimates. I ritmi di lavoro di Michel sono serrati, per poter scrivere, disegnare, produrre e spedire il suo fumetto con cadenza mensile, l’autore si sottopone ad un piano di lavoro ferreo e intensivo. Nonostante questo è stato così gentile da voler rispondere ad alcune domande che noi de Lo Spazio Bianco gli abbiamo inviato.

    Zero-Cover1Ciao Michel, i tuoi fumetti non sono ancora stati pubblicati Italia quindi puoi per favore presentarti ai lettori italiani? Quali sono state le tue esperienze nel mondo dei fumetti prima di iniziare Copra?
    Sono decenni che faccio fumetti – sin da quando ero bambino – ma professionalmente ho pubblicato solo un paio di storie qua e là, niente che valga la pena di cercare. Sai, storie brevi, web comics, fill in. Ho lavorato su una serie di storie di back-up per Savage Dragon. Quello fu divertente, se non altro mi ha insegnato quanto possono essere grandi i problemi di comunicazione con gli editori. Direi che il mio vero inizio è stato con il mio fumetto ZEGAS. Tutto quello che c’è stato prima è stato fondamentalmente solo apprendistato.

    Hai iniziato Copra nel 2012. E’ un fumetto che scrivi, disegni e produci da solo. Hai impiegato un anno per concludere la prima stagione e hai spesso detto che in quest’anno la tua vita è stata completamente occupata da Copra. Perché decidesti di iniziare quest’avventura? E, se è stato così complesso, come mai hai deciso di farne una seconda stagione usando lo stesso metodo?
    Avevo questa voglia insana di fare una serie a fumetti che fosse al 100% come la volevo io, senza dover dipendere dal nessuno, e avevo le risorse per farla. È stata dura, esasperante, ma ne ho amato ogni singolo momento. E continuo ad amarlo! Perfino le parti “noiose” come la gestione e le spedizioni. Ho sotto controllo ogni singolo dettaglio. Avevo bisogno di portare alla luce questa cosa, e sono stato molto fortunato nel creare un pubblico che pensa che valga la pena dedicarci parte del proprio tempo.

    Copra è un omaggio ai fumetti di supereroi degli anni 80. Paragonati ai fumetti moderni, perché quegli albi erano differenti? La tua è solo nostalgia di quel periodo o qui fumetti erano meglio di quelli di oggi?
    Io ritengo che la differenza principiale sia nel fatto che molti fumetti moderni ci provino davvero ad essere grandi, tentino di essere iconici e immortali, ma sono per lo più piatti e pomposi. I vecchi fumetti erano il diretto risultato dell’esigenza di produrre letteratura per adolescenti sotto la pressione di scadenze stringenti. In più i disegni erano migliori! Chiamala nostalgia, io dico che è un fatto. Perciò. anche se Copra non assomiglia per nulla ad un fumetto degli anni 80, sono stato profondamente inspirato da quel periodo.

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    Per un lettore italiano è davvero difficile riuscire a leggere Copra. Su Etsy (la piattaforma che Michel Fiffe usa per vendere i suoi fumetti) la maggior parte dei numeri è esaurita, hai stampato due libri che ristampavano i primi sei numeri, ma anche questi sono esauriti. Per fortuna hai annunciato una nuova ristampa che dovrebbe essere disponibile quest’estate. C’è la possibilità che un giorno riusciremo a leggere una versione italiana di Copra?
    Se c’è un editore italiano interessato a tradurre il mio materiale, dovrebbe contattarmi subito. Mi farebbe davvero piacere.

    Leggendo i tuoi fumetti è evidente che i tuoi modelli sono Frank Miller e Klaus Janson. Quale altro artista ti ha influenzato?
    Walt Simonson, Jaime Hernandez, Tony Salmons, Steve Ditko, Jorge Zaffino, Kyle Baker, Kevin Nowlan. Questi sono gli artisti che riempiono i miei occhi di lacrime.

    In America c’è una “new wave” di artisti e personaggi che sta reinventando i fumetti di supereroi. Ci sono i tuoi lavori, le nuove serie dell’Image e tanta altra roba. Puoi suggerire alcuni titoli che il lettore italiano dovrebbe assolutamente leggere?
    Volentieri. Fate quello che volete, ma recuperate i lavori di Benjamon Marra. Qualunque cosa troviate, prendetela subito. Provo gli stessi sentimenti anche nei confronti del lavori di Diter VDO. Oh, e Rich Tommaso sta producendo dei gran bei fumetti di genere. Tutta roba caldamente raccomandata. Per favore recuperatela tutta. Questi autori stanno pubblicando questi lavori da soli – questo significa essere indipendenti!

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    In questo periodo stai lavorando per la Marvel su All-New Ultimates. Come è stato spostarsi da un fumetto che controllavi completamente ad una serie per una grande compagnia come la Marvel? Hai mai sentito la mancanza di quella libertà?
    Sinceramente penso che i miei fumetti siano migliori quando faccio tutto da solo. Le collaborazioni possono essere utili e mi aiutano ad “esercitare i miei muscoli”, ma sono cose completamente differenti. Scrivere per la Marvel non mi ha limitato per nulla, è solo diverso. Inoltre, di recente, ho SOLO disegnato una sequenza per Captain Vitory, un fumetto di Joe Casey che sta per uscire, e anche quello è stato divertente. Ma fare tutto da solo – beh, niente può battere quello.

    Intevista condotta via mail ad Agosto 2014

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    2 Commenti

    1 Commento

    1. Gian Luigi

      7 Ottobre 2014 a 14:13

      Straordinario, devo recuperare Copra

      • Antonio Furno

        8 Ottobre 2014 a 09:49

        Io te lo consiglio, merita davvero. Se vuoi provare anche solo un numero, i primi numeri dalla seconda serie sono tutti autoconclusivi e si possono leggere anche senza aver letto tutta la saga. Dai un occhio al 14 ad esempio, è un piccolo gioiello.

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