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Mangart – Forme estetiche e linguaggio del fumetto giapponese

21 Febbraio 2007
Cristian Posocco
Costa & Nolan, 2005 - 212 pagg. bros. - 18,60euro
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Mangart - Forme estetiche e linguaggio del fumettoNon capita spesso su LoSpazioBianco.it di parlare di saggi dedicati al fumetto, ed è una mancanza cui vorremmo rimediare. Ce ne offre lo spunto questo volume scritto da Cristian Posocco. Laureato in Lingua e Letteratura giapponese a Venezia, fondatore della rivista sull’animazione “eMotion”, direttore editoriale delle Edizioni Flasbook, affronta in Mangart non tanto i contenuti del vastissimo mondo del fumetto giapponese, quanto la sua forma, intesa come classificazioni, codici, strutture editoriali e grafiche.

Introdotto da una presentazione di Luca Raffaelli e chiuso da una postfazione di Marco Pellitteri, Posocco parte dalle basi teoriche sul fumetto e quindi della storia di questa forma espressiva in Giappone, per arrivare ad analizzarne gli elementi caratteristici di formato, finalità, target, convenzioni narrative e grafiche.

Fin dal capitolo storico, si entra nella realtà artistica e sociale che ha portato al manga così come oggi lo conosciamo: punto di partenza obbligatorio in questo senso non può che essere Osamu Tezuka. Infatti, la svolta data da Tezuka al fumetto giapponese può esser paragonata come importanza a quella data da Will Eisner al fumetto americano. Sebbene i modi in cui i due grandi autori hanno affrontato il fumetto e il fare fumetti siano chiaramente distanti, si può riconoscere nella loro arte la stessa coscienza delle potenzialità del fumetto e la stessa volontà di rompere i vecchi schemi per proporne di nuovi. La loro eredità continua tutt’ora ed è stata fondamentale per ridefinire il fumetto.
Fondamentale poi, e nella sua semplicità di esposizione assolutamente esaustivo, è il capitolo che ricostruisce le diverse tipologie del fumetto giapponese, lontane dal concetto di genere come inteso nelle opere occidentali, basandosi in primis sul lettore cui una storia è destinata per specificarne i modi di narrare, gli argomenti di fondo presenti al di là della specifica storia, gli elementi anche come stile di disegno comuni.

Nel resto del saggio Posocco compie una completa carrellata delle scelte grafiche, sia per il disegno che per la costruzione della tavola, che caratterizzano le basi del fumetto giapponese. Soffermandosi sulle ragioni di tali scelte, siano esse editoriali (il formato stesso di un fumetto ne determina la disposizione di vignette e tavole) sia narrative (l’uso della simbologia e dell’iconicità della figura umana), l’autore riesce a non essere mai pedante o noioso. Con ricchi esempi e un linguaggio che punta al sodo, al concetto fondante del proprio discorso, quella che potrebbe essere una parte pesante del saggio diventa così scorrevole e interessante. Elementi normalmente accettati dal lettore di manga trovano attraverso l’analisi di Posocco significati a volte superficialmente ignorati.

Completano il volume le sinossi dei fumetti citati (con il contributo di Yupa, traduttore e saggista noto nel settore), le note biografiche e bibliografie degli autori, una utile bibliografia-webgrafia e un glossario dei termini usati.

Un saggio che contiene molti spunti di analisi per l’appassionato di manga ma forse soprattutto per il curioso di fumetto tout court, che vi troverà molte informazioni da confrontare con la realtà del fumetto occidentale per trovarvi analogie e differenze.

Riferimenti
Costa & Nolan: www.costaenolan.it

Ettore Gabrielli

Ettore Gabrielli

Classe 1977, toscano, programmatore. Impara a leggere sugli Alan Ford del padre, una delle poche cose per cui si sente debitore veramente. Vorace lettore da sempre, i fumetti sono stati il mezzo per imparare e per conoscere persone e per questo sarò loro sempre grato. Nel 2002 fonda Lo Spazio Bianco, magazine dedicato al fumetto tra i più longevi e seguiti in Italia di cui è tuttora direttore editoriale. Nel 2021 ha fatto parte della giuria dei Lucca Comics Awards.

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