Il manga di Jean-Marie Bouissou: il fumetto e il suo rapporto con la storia, società e cultura giapponese

Il manga di Jean-Marie Bouissou: il fumetto e il suo rapporto con la storia, società e cultura giapponese

Uno strumento prezioso per comprendere i motivi dello sviluppo del fumetto in Giappone, i sui stretti rapporto con la storia e la società nipponiche, i suoi risvolti sociologici e le tematiche peculiari che pure sono state capaci di conquistare i lettori di tutto il mondo.

Presentato a Lucca Comics & Games 2011, questo saggio edito in Francia nel 2010 rappresenta uno strumento prezioso non tanto per conoscere in maniera enciclopedica la vasta produzione di fumetti giapponesi, quanto per comprendere i motivi dello sviluppo di questo medium, i collegamenti alla storia e alla società nipponiche, i risvolti sociologici e le tematiche peculiari che pure sono state capaci di conquistare i lettori di tutto il mondo.

Bouissou, nato nel 1950, si è appassionato al manga in età adulta, applicando al suo studio tutta l’esperienza di politologo e storico specializzato nel Giappone; il suo approccio è maturo, meditato e di stampo didattico; lo stile è scorrevole e non pedante, approfondito ma con digressioni curiose e stimolanti. Tutti accorgimenti che permettono di metter su carta una gran quantità di dati e concetti senza rendere il tutto pesante od ostico.

Nella prima parte l’autore affronta l’intreccio, spesso strettissimo, tra storia giapponese e fumetto: attraverso alcuni dei principali snodi della storia moderna del Paese, evidenzia come i cambiamenti nella società, nella politica, nella cultura e nell’economia del Sol Levante si siano riflessi in maniera ancor più significativa di quanto si potrebbe pensare nel lavoro dei mangaka. A partire dalla sconfitta subita durante la Seconda Guerra Mondiale, la strage dell’atomica, il predominio occidentale, la caduta del credo nella natura divina dell’imperatore, passando per boom economici e conseguenti crisi, emancipazioni e disillusioni.

[il manga è] rivelatore dei cambiamenti della mentalità e della società in un paese che le vicissitudini storiche hanno costretto, nel corso degli ultimi centocinquant’anni, a trasformarsi molto più profondamente e rapidamente di quanto non sia avvenuto nelle nazioni occidentali.

Molto interessante (e utile) la seconda parte, dove l’autore cerca di analizzare i motivi del successo del manga al di fuori del Giappone, affrontando la struttura grafica e i meccanismi narrativi di fondo del fumetto giapponese, dagli elementi tipici della fiaba fino agli elementi di identificazione del lettore.

Leggere manga […] è anche un’attività che genera valori, sentimenti e idee nei suoi lettori. E li trascina in universi che in molti casi non hanno alcun equivalente nella narrazione a fumetti occidentale.

La terza parte affronta e analizza i temi portanti e i generi dei principali manga di successo, seguendone l’evoluzione e i cambiamenti, i motivi storico-sociali della loro affermazione, ripresentando in parte, ma questa volta partendo dai fumetti e non dalla cronistoria, la formula della prima parte: questo per offrire un quadro più chiaro degli aspetti commerciali del manga, e come questi si declinino all’atto pratico, ma anche per evidenziare lo stretto legame tra il tessuto della civiltà giapponese e i suoi fumetti.
E’ qui in effetti uno dei temi portanti del saggio, che rende chiaro ed evidente come si sia formato un mercato tanto vasto e perché esso non sia un modello esportabile in occidente.

Il manga come riflesso del popolo giapponese, quindi, che evidenzia le differenze di usi, costumi, consuetudini, come anche il percorso di ammodernamento di un Paese che si ritrova tra il celebrare le proprie tradizioni e il voler assomigliare, esser accettati, dalle potenze politico/culturali occidentali.

Allo stesso modo, emergono gli aspetti meno edificanti del fumetto e della loro natura di specchio/derivazione del reale: la rincorsa al fenomeno editoriale, le pressioni politiche, i ritmi di lavoro da catena di montaggio, i tanti tentativi di censura, la morale solo apparentemente anticonformista ma spesso in realtà profondamente conservatrice – aspetto che potrebbe stupire il più smaliziato manga-fan.

L’edizione italiana si fregia dell’introduzione di Marco Pellitteri (di cui potete leggere un ampio estratto qui: www.lospaziobianco.it/42980-sbarco-manga-italia-tratto-manga-tunue), della bella copertina di LRNZ e di un apparato di immagini più ricco e dettagliato dell’originale, oltre al lavoro di adattamento nell’analisi del mercato italiano rispetto a quella francese. Completano l’opera le note, un glossario dei termini giapponesi usati e un elenco dei manga citati.

“Il manga” è un’opera di grande interesse per più tipologie di lettori, dagli appassionati di fumetto giapponese a chi cerca semplicemente una guida per orientarsi all’interno di un genere, all’amante della cultura orientale della quale esso è un elemento fondamentale.

Abbiamo parlato di:
Il manga – Storia e universi del fumetto giapponese
Jean-Marie Bouissou
Traduzione di Gianluca Di Fratta, Marco Pellitteri
Tunué, 2011
368 pagine, brossurato  – 24,00€
ISBN: 978-88-97165-30-9

4 Commenti

1 Commento

  1. Debris

    9 Marzo 2012 a 12:10

    Come ho già notato quando mi è stato girato l’invito per partecipare alla conferenza di partecipazione a Roma – una gentilezza di cui avrei davvero voluto approfittare ma vivo ben lontano – ecco un libro non solo da “leggersi” ma da regalare per far capire che cosa sia sul serio il manga, le sue origini, il suo humus culturale, ed editoriale, non un mero santino dell'”Icona Manga” e dei suoi attori.
    Peccato non ci sia stata una ripresa video della conferenza sarebbe stata una buona idea.

    • Ettore Gabrielli

      12 Marzo 2012 a 11:17

      Grazie per il commento.
      Il libro di Bouissou è in effetti perfetto per chi vuole una analisi della realtà del manga, per chi vuole capirlo senza esser prevenuti né nel bene né nel male.

  2. Marco Pellitteri

    13 Marzo 2012 a 14:57

    Grazie per la bella recensione e per i commenti. Vorrei solo segnalare che purtroppo, in realtà, la presentazione, che io sappia, a Lucca Comics non si è tenuta per motivi tecnici.
    Quindi quando Ettore ha scritto “presentato” intende semplicemente segnalare che il libro è uscito ufficialmente a Lucca Comics, non che si è svolta una conferenza vera e propria.
    Cari saluti,
    Marco Pellitteri

    • Lo Spazio Bianco

      13 Marzo 2012 a 16:29

      Grazie della precisazione!

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