LOK Zine: Dominic Kesterton, WWL, autoproduzioni e internazionalità

LOK Zine: Dominic Kesterton, WWL, autoproduzioni e internazionalità

LÖK ZINE, il progetto WWL nata per connettere le realtà autoprodotte in tutto il mondo, Dominic Kesterton. Ne parliamo con Salvatore Giommarresi di LÖK ZINE.

Dominic Kesterton è l’autore del nuovo progetto di LÖK ZINE della collana WWL nata per connettere le realtà autoprodotte in tutto il mondo. Le opere dell’autore inglese sono colorate, lisergiche e misteriose. Dominic crea mondi paralleli e personaggi magici, tramite trame essenziali e pattern. Ne parliamo con Salvatore Giommarresi di LÖK ZINE.

Mi pare che si stia vivendo un periodo di grande presa di coscienza del movimento di autoproduzioni ed etichette indipendenti, dal sapore decisamente internazionale. Voi che lo avete vissuto da dentro, come avete visto questa evoluzione?
Per noi è stata un’evoluzione annunciata, questo semplicemente perché il nostro progetto è da sempre aperto alle collaborazioni e siamo incuriositi da ciò che accade oltre i confini italiani. Diciamo che era ora che ci fosse questo risveglio e l’ampliamento della Selfarea di quest’anno a Lucca ne è stata l’ennesima conferma,. Il risveglio non è legato solamente agli autori, ma anche al pubblico che è ora più attento e consapevole verso queste produzioni.

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Il progetto WWL “World Wide Lok” rappresenta benissimo questo momento, e rispecchia in un certo senso anche il percorso dato da Canicola con la pubblicazioni di autori dall’estero e con i volumi dedicati al fumetto Cinese e a quello dalla Germania. Volete parlarcene e spiegarlo ai lettori?
WWL “World Wide Lok” è un progetto/collana nato per promuovere degli artisti ancora sconosciuti o non tradotti in Italia, ogni uscita è curata da uno dei nostri editor e raccoglie il meglio dell’autore per dar modo al lettore di avere una visione totale del lavoro dell’artista. Questo progetto è stato confermato dalla successiva pubblicazione da parte di una famosa casa editrice italiana, proprio di Brown Box, il primo autore da noi selezionato per questa collana. Con WWL vogliamo far scoprire ai nostri lettori nuovi autori, con una prospettiva diversa e attenta a proporre il meglio della loro produzione.

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La collana in sole due uscite mi pare già aver delineato la volontà di non fossilizzarsi su stili o codici. Dal fumetto di Box Brown alle contaminazioni grafiche di Dominic Kesterton, è un gran salto.
Come scovate gli autori, e cosa devono avere per colpirvi?

Il lavoro di ricerca è la parte più lunga ma anche quella più interessante, quello che cerchiamo in un autore è innanzitutto la capacità di narrare in modo assolutamente diverso da ciò che già conosciamo?. La particolarità di questo progetto è che ha quattro editor diversi, uno per ogni volume, il che permette di avere ogni volta un prodotto nuovo e dal gusto differente, ma sempre coerente grazie al brainstorming e ai confronti durante la lavorazione.

Come si evolverà la collana? Avete già idea dei prossimi “ospiti”?
Abbiamo già i nomi dei due prossimi autori, ma fino a quando non abbiamo il volume pronto preferiamo non dir nulla.? La peculiarità della collana è il progetto che ci sta dietro: creare una rete invisibile che unisce tutti i nostri collaboratori a noi e fra di loro. Va quindi a risolvere parzialmente il problema della distribuzione poiché si uniscono le forze con altri autori e le loro small press sparse in tutto il mondo, per uno scambio culturale che speriamo diventi sempre più proficuo.

E per quanto riguarda i progetti “made in Italy” di LÖK ZINE , cosa ci potete dire?
Per i progetti italiani ci affidiamo ovviamente al contest per la rivista, dove incontriamo ogni volta nuovi bravissimi autori italiani, alcuni esempi sono Matteo Farinella, Lorenzo Mo, Alessandro Ripane e molt altri.
Solitamente per i progetti prettamente italiani ci piace sperimentare e stare sempre un po’ al limite con ciò che si pensa comunemente dell’oggetto libro. È il caso di 44, un progetto che si colloca nel contesto ecosostenibile dell’uso della carta: ogni volume è 14 di un A4 e racconta storie collegate da un oggetto: la valigia. L’idea è nata per dare al lettore un’esperienza diversa di lettura dove l’occhio continua sempre ad andar avanti invece che tornare a capo, un senso di lettura che rimanda ovviamente alla tematica del viaggio. La cosa interessante è che il progetto va oltre, infatti realizziamo anche un workshop collegato “Ogni valigia un viaggio”, in cui i ragazzini possono prendere parte alla realizzazione di una mini striscia ragionando su dei personaggi da loro inventati e costruendone la personalità usando gli oggetti che ogni ipotetico viaggiatore porta con se in valigia. Il workshop è già stato presentato a Bologna e a breve a Genova il 16 Novembre grazie a Tiger che si è offerta di supportare il progetto.

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Probabilmente, uno dei motivi di questa nuova attenzione al prodotto anche da parte del fumetto indipendente, sia come fumetto che come contenitore, riflette le difficoltà dell’editoria “vera”. Dal vostro punto di vista, come influisce la realtà culturale ed economica del fumetto e del libro nell’autoproduzione?
Pensiamo che questa “crisi” dell’editoria se così si può chiamare, altro non è che un cambio di rotta, l’inizio di una nuova era in cui molti rami secchi verranno tagliati per dar luce a nuova linfa, innovativa sia nei contenuti che nei mezzi. Ora magari il tono epico è esagerato ma è ciò che sta accadendo, cambia il modo di fare marketing e di vendere il prodotto, cambiano i lettori e con loro deve necessariamente cambiare anche chi vuol fare questo lavoro. Serve che dietro al mondo dell’editoria ci sia gente preparata (e ci sta), pronta a rischiare e a guardare oltre la zona di sicurezza del “già fatto, funziona!” solo in questo modo porteremo nuovi curiosi lettori e l’editoria continuerà ad esistere per la sua vera vocazione: veicolare contenuti.

Uno dei grandi problemi resta la visibilità dei fumetti, lontani dalla grande distribuzione, dai cataloghi e spesso dai lettori. Come combattete questi problemi?*
Il problema della visibilità del fumetto è legata a una sbagliata comunicazione e all’attaccamento a preconcetti che vedono il fumetto come una cosa effimera e leggera, cerchiamo di sfatare questa luogo comune alzando sempre di più la qualità dei nostri prodotti e supportando il più possibile tutte quelle iniziative volte alla riscoperta di questo medium.?
Siamo quindi molto presenti nel territorio e all’interno dei festival più importanti in Italia e all’estero, inoltre utilizziamo anche la rete che con mailinglist e socialnetwork ci sta aiutando a creare una comunità ben conscia del lavoro che facciamo. Il creare comunità tra noi e i lettori, o una rete tra i vari artisti è per noi importantissimo per eliminare la distanza e il distacco che si vive spesso tra lettore e autore.

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