L’impatto culturale di Black Panther, il futuro di Batgirl

L’impatto culturale di Black Panther, il futuro di Batgirl

Nel nostro dietro le quinte sui cinecomics analizziamo l'impatto culturale di Black Panther e la campagna marketing del film Marvel, e il futuro della pellicola di Batgirl dopo l'abbandono di Joss Whedon.

Black Panther

A una settimana dalla sua uscita nelle sale cinematografiche USA e del resto del mondo, Black Panther ha incassato quasi mezzo miliardo di dollari, inanellando record dopo record, ma soprattutto imponendosi come un film dal forte valore simbolico e culturale, che sembra ricordare molto da vicino quello che è accaduto lo scorso anno con Wonder Woman.

La pellicola interpretata da Chadwick Boseman e diretta da Ryan Coogler, ha infatti ricevuto le lodi non solo della critica e del pubblico, ma anche di personaggi come l’ex first lady Michelle Obama, la quale ha sottolineato l’importanza del film per le nuove generazioni afroamericane, finalmente davanti a un eroe simile a loro.
Il grande successo che Black Panther sta riscuotendo è stato, negli ultimi giorni, fonte di analisi da parte degli addetti ai lavori, i quali hanno sottolineato il dietro le quinte della campagna promozionale effettuata dalla Disney, che Peter Bart di Deadline ha descritto come una “campagna promozionale che non ha fatto prigionieri”.

Su The Hollywood Reporter la strategia Disney è stata accuratamente esaminata, evidenziando come la major americana abbia puntato in maniera mirata sul pubblico afro-americano, che quando è stimolato ad andare al cinema non delude mai, trasformando la promozione di un apparente normale blockbuster su un supereroe in qualcosa di più.

La cosa più importante di questa campagna è stata servire gli spettatori di colore, rendendo il film un evento cinematografico più ampio – ha dichiarato al sito Asad Ayaz, responsabile marketing di Disney, che gestisce i titoli Marvel – Questo film non era solo per i nostri fan principali della Marvel. Abbiamo fatto in modo che sembrasse un evento culturale.

E’ in questo quadro che si inseriscono mosse come quella di includere la musica del rapper Kendrick Lamar, il cui album ha debuttato al primo posto delle classifiche USA, ma anche quella di guardare non solo a zone quali l’Europa e l’Asia per i tour promozionali, realizzando la premiere mondiale nel continente africano, organizzando screening con il pubblico ad esempio in Kenya, paese di origine dell’attrice Lupita Nyong’o.

La mossa è stata ripagata in modi ben al di là di quanto prevedessero persino gli addetti ai lavori di Disney. Oltre ad aprire con 242.2 milioni di dollari e vantando il secondo più grande inizio di quattro giorni nella storia dietro Il Risveglio della Forza (288.1 milioni), Black Panther ha attirato il pubblico nordamericano più diversificato di sempre per un film di supereroi. Gli afroamericani costituivano la percentuale più ampia di spettatori, ovvero il 37%, seguiti da caucasici (35%), ispanici (18%), asiatici (5%) e nativi americani/altri (5%), secondo comScore. Generalmente, i consumatori di colore costituiscono circa il 15% del pubblico. Black Panther è un’altra vittoria per l’inarrivabile universo di supereroi della Marvel e della Disney – ha sottolineato The Hollywood Reporter.

Altra iniziativa di rilievo che ha aiutato la pellicola a imporsi sia culturalmente sia politicamente è stata quella di supportare un movimento di raccolta fondi perché i bambini potessero vedere il film, che ha visto la partecipazione di altre star Marvel Studios, in primis l’attrice Brie Larson che vedremo presto nel ruolo di Captain Marvel, la quale ha partecipato attivamente tramite il proprio account twitter.

L’iniziativa su twitter dell’attrice Brie Larson è stata uno dei punti di forza della campagna marketing di Black Panther.

Tornando all’impatto culturale e alla politica (aspetto che abbiamo analizzato nella precedente puntata della rubrica), è fuori discussione che Black Panther abbia stimolato il pubblico di colore a vedere il film, trovando al suo interno l’esaltazione delle proprie origini e delle proprie tradizioni.

Non sarebbe una produzione Marvel senza schermaglie virili e avatar digitali, ma nella sua enfasi sull’immaginazione nera, sulla creazione e sulla liberazione, il film diventa un emblema di un passato che è stato negato e un futuro che si sente molto presente – ha sottolineato Manohla Dargis sul The New York Times.

Diversi commentatori stanno inserendo Black Panther in un contesto storico importante, sostenendo che il film sta dando un senso di autostima, anzi di orgoglio razziale, al pubblico di tutto il mondo. I suoi personaggi stanno lottando non con i soliti problemi urbani di droga e criminalità, ma con questioni di dinastia e governance – ha invece aggiunto Peter Bart di Deadline.

A sottolineare ancora di più l’impatto che Black Panther sta avendo sul pubblico afro-americano e del resto del mondo è un bellissimo e ampio editoriale pubblicato su The Hollywood Reporter a firma Alan Jenkins, presidente di The Opportunity Agenda, un’organizzazione di comunicazione, ricerca e politica dedicata al volere espandere le opportunità per gli stranieri in America.

Questo film ha un cast praticamente nero, un regista nero, una colonna sonora nera e una trama nera e africana. Il film descrive la bellezza, il genio, il coraggio e la compassione degli africani e la loro diaspora, così come il trauma con cui molti continuano a cimentarsi. Risponde alla domanda come sarebbe l’Africa se fosse sfuggita alle devastazioni del colonialismo, della tratta degli schiavi e del saccheggio delle sue risorse. Si chiede provocatoriamente cosa dovrebbe essere fatto per sistemare le cose. E in particolare, esporta una nuova narrazione nel resto del mondo.
In un momento in cui il presidente degli Stati Uniti descrive le nazioni nere come “paesi di merda” e denigra comunità e popoli afro-americani, Black Panther è una risposta culturale con un significato globale. Durante il suo weekend di apertura, in quattro giorni ha prodotto circa 242 milioni di dollari a livello nazionale e 427 milioni di dollari in tutto il mondo, con record di incassi al botteghino. Viene visto da milioni di persone in tutto il mondo…
Non è solo il fatto che Black Panther sia un supereroe, o che sia circondato in questo film da uomini eroici e – soprattutto – donne. Il film contrasta e travolge ciascuna delle distorsioni dei media identificate dalle nostra ricerche. Le persone del mitico Wakanda della Marvel sono padri, madri e fratelli amorevoli. Sono creatori e utenti della tecnologia. Sono finanziariamente responsabili e sicuri. Sono amanti della pace ed etici, nonostante il loro debole per la monarchia patriarcale.
Ovviamente, un singolo film, anche un enorme successo come Black Panther, non può da solo invertire generazioni di immagini e distorsioni negative. Ma è un passo importante che, si spera, inviterà a farlo, in parte dimostrando indiscutibilmente la fame globale per gli eroi e le trame di colore.
Per ora, gli spettatori da Taipei alla Tanzania, dalla Turchia, a Trinidad, vedranno una nuova visione di ciò che significa essere neri e ciò che l’Africa rappresenta. Black Panther è un prodotto di esportazione di cui tutti possiamo essere fieri.

Batgirl

Una delle notizie più interessanti della settimana appena trascorsa è stato l’improvviso abbandono, da parte di Joss Whedon, della regia di Batgirl, adattamento che il creatore di Buffy l’ammazzavampiri aveva preso tra le mani proprio un anno fa. La decisione, perlopiù inaspettata, arriva a pochi giorni dalla promozione di Chantal Nong a vice-presidente di produzione di DC FIlms, avvicendamento questo accompagnato dalla notizia che a fare parte della nuova ondata di pellicole in produzione vi sarebbero state Flashpoint e proprio il progetto sull’eroina di Gotham City.
E’ quindi probabile che la Warner abbia deciso in accordo con Whedon non solo di velocizzare la produzione del film, ma anche (e lo confermano fonti citate da Variety) di cercare una regista donna che sappia infondere al progetto una sua personalità e conquistare il pubblico così come fatto dalla Wonder Woman di Patty Jenkins e Gal Gadot.

Resta comunque un peccato che Whedon, regista e sceneggiatore che ha legato il suo nome proprio a personaggi femminili forti, non sia riuscito questa volta a decifrare i giusti toni e le atmosfere su cui costruire una storia con protagonista Batgirl.
In una Hollywood che sta cambiando rapidamente e che in questi ultimi anni sta guardando al genere femminile con una importanza maggiore rispetto al passato, per la Warner non sarà difficile trovare una affermata regista, soprattutto se a compiere la ricerca sarà proprio Chantal Nong.
Angela Robinson, Karyn Kusama, Greta Gerwig e Reed Morano sono solo alcuni dei nomi su cui la Warner potrebbe concentrare la sua attenzione, guardando per i propri Blockbuster al talento del cinema indipendente.

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