Mattia Labadessa è un grafico napoletano di 23 anni che realizza i suoi lavori con l’uso delle dita e di un iPad Air. Labadessa deve la sua notorietà alla pagina Facebook che porta il suo cognome, dove racconta le storie surreali, ciniche, ansiogene e malinconiche del suo Uomo-Uccello, dal piumaggio rosso e i maglioni improbabili, in un mondo in cui all’improvviso tutto è diventato giallo, come gli sfondi monocromatici delle sue tavole.
Da Facebook alla pubblicazione con Shockdom il salto è stato breve. Le cose così mescola caoticamente alcune vignette inedite ad altre già note al pubblico e rielaborate per l’occasione, sempre disegnate con uno stile minimal e una bicromia nettissima, che servono ad aumentare il senso di straniamento e disagio che le storie di Labadessa raccontano.
Le vignette sono brevi, le battute acute, non tutte immediate ma sempre ottimamente centrate. Raccontano in modo tragicomico la solitudine, l’ansia, le fobie del quotidiano, l’incapacità di parlare apertamente di sentimenti, consentendo una immedesimazione quasi perfetta nel protagonista. Attraverso l’occhio spento e triste dell’Uomo-Uccello, il lettore è spinto a fermarsi a riflettere sui propri vuoti interiori, a vivisezionarli e affrontarli, senza avere il tempo di dissacrarli ed esorcizzarli.
L’Uccello antropomorfo de Labadessa non fa ridere, ma offre un sorriso amaro e la consapevolezza di non essere soli in un mondo fatto di creature imperfette e spaurite.
Abbiamo parlato di:
Le cose così
Mattia Labadessa
Shockdom, ottobre 2016
144 pagine, brossurato, a colori – 15,00 €
ISBN: 9788893360234