La vedova bianca (Fran)

Un nuovo talent show è in arrivo: Comic master, una sfida tra aspiranti autori di fumetti per decretare chi potrà diventare un professionista e ottenere il successo. Ma la trasmissione in realtà è nata sostanzialmente come tappabuchi tra uno show e l’altro senza nessuna velleità di successo, secondo una mentalità totalmente incentrata sullo sfruttare tutti e tutto solo per qualche punto di share in più. In questo caso l’occasione diventa ancora più ghiotta per la direttrice senza scrupoli del network televisivo quando uno degli aspiranti partecipanti muore poco prima delle audizioni, diventando suo malgrado simbolo dello show.
La vedova bianca è una commedia a fumetti che assume toni fantastici e che vuole ironizzare da sul mondo dello show business, su quello dei fumetti, dei nerd, che siano fan o aspiranti autori, e della febbre dei social network che tutto fagocitano in un vortice che ann. E se i disegni di Fran, con quel loro stile cartoonesco, caricaturale e ipercolorato che accentua le caratteristiche fisiche per rendere ogni personaggio ben riconoscibile, risultano adatti al tono ironico del racconto, quest’ultimo delude sotto vari aspetti. Intanto per il ritmo, che risulta eccessivamente affrettato nei passaggi da una scena all’altra senza che questo si traduca in una reale e necessaria dinamicità del racconto, che sembra invece procedere con il fiatone una gag dopo l’altra senza che questo incedere risulti trascinante. Inoltre, lo spirito satirico di queste pagine risulta decisamente banale, stantio, con la riproposizione di una serie di luoghi comuni e di battute superficiali e scontate già lette e rilette sul mondo dello spettacolo e del fumetto. La graphic novel d’esordio per Fran De Martino, vignettista per Fanpage.it, risulta nel complesso un lavoro poco strutturato e ancora poco maturo.