Satoshi Kon è stato uno dei più importanti registi d’animazione contemporanei, scomparso prematuramente nel 2010 dopo aver diretto alcuni anime considerati tra i migliori di sempre come Perferct Blue, Tokyo Godfathers e Paprika. Nella sua carriera va però ricordata anche una manciata di manga scritti e disegnati da lui o a cui ha collaborato.
Proprio un manga rappresentò il suo debutto come autore: Kaikisen, parola intraducibile dal significato letterale di “linea di ritorno al mare”, in Italia noto come La stirpe della sirena. Dopo averlo pubblicato nel 1998, Star Comics dà alle stampe una nuova edizione con l’aggiunta di una storia breve dell’autore e, soprattutto, di una sua postfazione ricca di aneddoti sulla genesi dell’opera.
In questo fumetto c’è tanto di di Katsuhiro Otomo, con cui non a caso Kon collaborerà successivamente sul manga World Apartment Horror e nei film d’animazione Rōjin Z e Memories: nel tratto dettagliato, morbido e curato, arricchito dal sapiente uso di retini per creare la giusta atmosfera in ogni tavola, come anche nell’incedere del racconto che da placido, fatto di pause e dialoghi, si fa concitato nei momenti di azione riuscendo a tenere incollato il lettore alle pagine.
Ambientato in una piccola località di mare del Giappone, di quelle lontane dal caos del progresso e dove i ritmi di vita sono ancora quelli di un tempo lontano, il racconto prende il via dall’arrivo di un ricco imprenditore deciso a fare del paese una meta turistica, a costo di andare contro alle tradizioni e alle leggende locali, prima fra tutte quella dell’uovo di Umibito. Custodito dalla famiglia del protagonista Yosuke da secoli, questo misterioso oggetto si dice sia l’uovo di una sirena; ogni sessant’anni il rituale prevede che esso venga restituito al mare per esser sostituito con un altro. Ma ora il padre di Yosuke è intenzionato a farne un’attrazione turistica, contravvenendo alla tradizione.
Da questa premessa si sviluppa l’opera, affrontando sia temi ampi come la contrapposizione fra tradizione e modernità, la difficile convivenza tra un modo di vivere legato al territorio e alla Storia e uno che guarda al futuro, al progresso, sia altri più mirati come la crescita del protagonista, alle prese con decisioni che potrebbero cambiare la sua vita.
Kon sfrutta bene questi due filoni principali grazie a un parco personaggi caratterizzato in maniera convincente e realistica che non si limita ai protagonisti principali ma coinvolge l’intero paese, creando così un ricco reticolo di interazioni che svelano le personalità di ognuno di essi.
L’elemento fantastico non allontana il punto di vista dalle persone, dalle loro reazioni ai cambiamenti in atto, dalle loro ambizioni e speranze, ma diventa piuttosto il punto focale attorno al quale costruire la narrazione, restando per gran parte sullo sfondo delle vicende pur essendo sempre presente. Una gestione del mistero che contribuisce, pagina dopo pagina, a creare una tensione sotterranea quasi palpabile e permette di arrivare al finale con un desiderio di meraviglia che l’autore riesce a soddisfare con grazia e delicatezza.
Non mancano momenti più leggeri, situazioni quasi comiche, non manca l’amicizia che supera le divergenze, non manca (forse) l’amore. Nelle sue oltre duecento pagine, La stirpe della sirena è un manga ricco e appassionante. Un’opera prima che già mostrava la poetica e la maestria di Satoshi Kon.
Abbiamo parlato di:
La stirpe della sirena
Satoshi Kon
Traduzione di Andrea Maniscalco
Star Comics, 2019
256 pagine, brossurato, bianco e nero – 15,00 €
ISBN: 9788822614771