Caterina Costa ha iniziato a realizzare fumetti durante l’Inktober 2018: la sfida – nata su Internet nel 2009 e ideata dall’illustratore Jake Parker – consiste nel disegnare per ogni giorno del mese di ottobre un nuovo soggetto indicato sulla pagina ufficiale. Durante quel mese, Cheit.jpg – questo il suo nome d’arte – si è avvicinata al fumetto pur avendo già alle spalle una certa esperienza maturata nel campo dell’illustrazione e dell’animazione, anche grazie ai suoi studi allo IED di Milano.
La giovane autrice vigevanese, classe 1999, sin dai primi approcci con il disegno all’età di diciott’anni ha iniziato a raccontare delle sue esperienze personali, spaziando anche su temi legati alla salute mentale e alla sfera emotiva.

A permetterle di raggiungere un larghissimo consenso di pubblico è stata una delle illustrazioni realizzate durante l’Inktober 2018 e diventata in breve tempo virale: nella sequenza, la protagonista è impegnata nella costruzione di un castello di sabbia e chiede aiuto a un personaggio fuori campo il quale, anziché darle una mano, fa crollare la piccola struttura con un calcio.
Con una narrazione minimale, diretta, spesso costruita su metafore o vignette mute nelle quali i suoi personaggi comunicano attraverso l’espressione dei volti, gli sguardi, i gesti, Caterina Costa arriva efficacemente ai lettori, i quali trovano nei suoi disegni l’espressione di sentimenti spesso difficili da esprimere a parole.
Dopo l’antologia Vita da pomodoro, pubblicata nel 2020, BeccoGiallo ha scelto nuovamente Cheit.jpg per un volume dal formato compatto, quadrato, ma estremamente curato nelle scelte tipografiche in copertina, che alterna uno sfondo opaco a un inserto lucido per titolo e figura della protagonista-alter ego dell’autrice, in un risultato allegorico, visivo e anche tattile estremamente piacevole.
Io, i miei mostri e me è una raccolta di microstorie rappresentate da sequenze di quattro vignette o da illustrazioni a tutta pagina, sempre a colori, alcune inedite, altre già presenti sulla pagina Instagram @cheit.jpg.

Argomenti come la solitudine, la mancanza di affetti, il senso di abbandono, e soprattutto lo spaesamento causato dagli effetti dei lockdown del 2020 e del 2021 per via della pandemia di COVID-19 permeano le pagine di questo breve quanto denso volumetto, accanto a passaggi in cui appare evidente quanto il senso dell’amicizia e l’effetto di legami affettivi siano salvifici per ciascuno e fondamentali per l’autrice, volendo leggere le storie in un’ottica autobiografica.
Le forme morbide delle protagoniste e dei protagonisti dei racconti, in cui è costantemente presente una figura umana nella quale rispecchiarsi, sono accompagnate da una scelta di colori per lo più caldi tra i quali spicca il quasi immancabile sfondo giallo aranciato, utilizzato non solo per far risaltare le immagini in primo piano ma anche con intento paradigmatico, là dove lo si pensi come frutto di una luce intima che viene talvolta spenta da pensieri angosciosi, che altre volte vince contro il buio emotivo e altre ancora rimane inconsciamente presente.

I testi, come facile intuire sia dalla natura digitale di origine delle vignette di Cheit che dalla composizione assunta del libro, sono minimi ma sempre efficaci, che si tratti di didascalie, che rappresentino per lo più la voce interna dei personaggi, o di balloon cui sono affidati pensieri espressi ad alta voce o dialoghi di durata minima.
Io, i miei mostri e me è un libro che nella sua semplicità e nella sua facilità di fruizione si presta a diversi piani di interpretazione, da scandagliare lettura dopo lettura, a seconda della propria esperienza, del proprio stato d’animo, della propria sensibilità. Ed è, di certo, una scrittura onesta, coraggiosa, sincera che tocca nel profondo e sprona al dialogo con i propri mostri interiori.
Abbiamo parlato di:
Io, i miei mostri e me
Caterina Costa alias Cheit.jpg
BeccoGiallo, 2021
112 pagine, brossurato, colori – 16,00€
ISBN: 9788833141831
