Il relax secondo Dr. Pira

Il relax secondo Dr. Pira

Dr. Pira approda in Coconino e ci mostra, in una lussuosa confezione, la non-avventura del suo ultimo gatto, alla scoperta di una soluzione definitiva allo stress.

Il nuovo gatto di Dr. Pira

Nel 2015 GRRRZetic, I Fumetti Della Gleba e Corpoc pubblicavano il capitolo conclusivo della trilogia di Gatto Mondadory.
Tre anni dopo Coconino ristampa (a valle di una prima edizione, del 2017, da parte de I Fumetti Della Gleba) la raccolta delle avventure di un altro gatto, questa volta di nome Silvestre, a firma Dr. Pira. Il volume, dal titolo Super Relax, si presenta al lettore con una scintillante sovracoperta “olografica” che all’interno illustra il percorso del lavoro: un viaggio dallo stress del mondo reale a una condizione di crescente rilassatezza, fino al raggiungimento di un’illuminazione al di là di tempo e spazio.

L’approccio di Dr. Pira alla tematica che dà titolo all’opera mira ad essere totale, come aspirasse a far trasudare il concetto da ogni singola pagina, tanto da assicurare di aver disegnato nei luoghi più rilassanti possibili e di aver ridisegnato le tavole per aumentarne l’effetto catartico. La quarta di copertina parla di avventura al contrario, di una tensione verso l’opposto dell’azione, rimarcando anch’essa il gioco del volume: rimanere in equilibrio fra testo e meta testo, storia e divertito messaggio di fondo.

Le tre semplificazioni di un libro fatto “male”

Super Relax ha una struttura monolitica. Da un antefatto, che costituisce il motore della storia, il protagonista trae il suo obiettivo finale, ovvero il raggiungimento del massimo rilassamento. Il racconto è guidato e distorto dall’ottica totalizzante del perseguimento di questo obiettivo.

Anzitutto la dinamica è spartana nella sua semplicità: si configura come una fabula che giustappone scene in prevalenza brevi e procede per gradini monotòni in crescendo dal punto di partenza, il “mondo dello stress”, fino alla conclusione, l’illuminazione definita dal titolo. Non si registrano deviazioni e la sensazione è di muoversi sui binari di un manuale di auto aiuto, riecheggiato dalla quarta di copertina e dalle introduzioni ai capitoli.

Nelle situazioni, negli incontri e nei personaggi è assente qualsiasi tentativo di proporre tematiche diverse dal relax, di rendere tridimensionale il contesto, irrobustendolo mediante elementi di contorno o sottotrame divergenti. Tutto è non solo funzionale all’argomento, ma permeato dell’argomento stesso, come se avesse senso unicamente nell’ottica del rilassamento.

È una semplificazione narrativa voluta, derivante dalla forte connotazione tematica del volume. Insieme a essa, una evidente semplificazione lessicale, marchio di fabbrica di Pira. Le frasi nei dialoghi sono piccole, gli “eccetera” tagliano possibili lungaggini, alcuni termini appaiono abbreviati per non rallentare la lettura, la punteggiatura è usata con parsimonia. Le didascalie sono assenti, come d’altronde avveniva per Gatto Mondadory, ma sono spesso sostituite da dichiarazioni, da parte del protagonista, sul suo livello di relax, le sue intenzioni o gli stati d’animo. Nemmeno questa è una novità, per Dr. Pira, ed è anzi una componente fondante del suo stile comico. Qui però sembra integrarsi particolarmente bene con il tema portante, per fornire ai lettori un ulteriore livello di relax, scaricandoli dalla responsabilità di effettuare un qualsivoglia lavoro interpretativo sulle scene disegnate.

Il terzo livello di semplificazione di Dr. Pira è quello grafico. Siamo abituati alla bidimensionalizzazione di Gatto Mondadory, che dava l’impressione, con le sue linee nette, l’abbondanza di tratteggi e l’uso estensivo di retini, di porsi a metà strada fra favola per bambini e miniatura medievale. Qui le linee si fanno molto più sottili, nervose e scarabocchiate, tanto che le prime pagine, a confronto con i volumi GRRRZetic, appaiono vuote e sembrano schizzi preparatori più che un risultato finale, grazie anche a un lettering sghembo e disarmonico.

La resa dei personaggi mantiene una forte bidimensionalitá, con una fissità in espressioni e posture che li caratterizza quasi più come simboli (o emoticon) di se stessi che come elementi di una rappresentazione grafica coerente. Se la tridimensionalità delle ambientazioni pare più strutturata di quanto accadesse con Gatto Mondadory, è pur vero che gli oggetti rimangono semplici, descritti con una forte economia di linee, quasi volessero essere essi stessi promemoria delle controparti reali, più che riproduzioni.

Nulla di realmente nuovo fino a qui: lo stacco principale rispetto al passato Dr. Pira lo compie giocando col colore, elevandolo a principale strumento narrativo. Ogni cambiamento di tinta dominante rappresenta un cambiamento del relax del protagonista o del livello di rilassamento del contesto. La modifica può interessare tutte le linee di ogni pagina, oppure concentrarsi su singoli elementi delle tavole, colorati in modo differente per rappresentare condizioni con diverso grado di tranquillità. Andando avanti con la storia, un riempimento acquerellato sempre più pervasivo invade gli spazi bianchi.

Negli ultimi passaggi la colorazione si fa totale e le sfumature più elaborate, fino a raggiungere un risultato decisamente psichedelico e visivamente più piacevole, complici alcune belle splash page doppie. Questo strumento, come la monoliticità narrativa e la scarnificazione lessicale, non presenta eccezioni interne, non devia dalla struttura imposta, compie un percorso lineare in crescendo, volutamente non complesso, e rinuncia a giochi interni o deviazioni dall’idea di base.

Il diavolo è fra il relax e il racconto

Super Relax è un volume fortemente caratterizzato in senso concettuale, e come tale risulta interessante. Ma contiene anche, suo malgrado, una storia. E qualsiasi storia si fonda su una dinamica interna, risultando solitamente più fruibile solo se approfondisce alcuni degli elementi che invece Dr. Pira sceglie di evitare. In particolare, l’interesse del lettore per un racconto si concentra di solito sul livello della sfida e sulle difficoltà che si incontrano per arrivare all’obiettivo: sul concetto di rischio, insomma, di posta in gioco.

Ebbene, il rischio è praticamente assente, in Super Relax. Se si eccettua l’iniziale scontro con Tytty e l’amnesia a ridosso delle battute finali, con il conseguente e momentaneo ritorno al mondo dello stress, Gatto Silvestre pare non faticare mai per ottenere quello che vuole. Non si sente, e non ci sentiamo, mai in pericolo. Tutto ciò rende il volume concettualmente più solido, perché il pericolo sarebbe l’opposto del relax, ma la fruizione molto più faticosa: non appena si capisce che il protagonista ha in sostanza già vinto ed è solo questione di tempo perché la cosa trovi compimento, l’attenzione tende drammaticamente a calare, e il numero piuttosto elevato di pagine ed eventi fa venir voglia di tagliare qualche passaggio intermedio per arrivare in fondo.

C’è un altro elemento di dubbio su questo volume: Dr. Pira imbastisce una storia fortemente basata sulla leggerezza che mostra il suo protagonista nei confronti della vita. Gatto Silvestre affronta tutto con curiosità, ma con deciso distacco, i suoi commenti sono sempre semplici e poco partecipi, ricalcano le situazioni senza atterrare nell’ambito delle emozioni o cercare sottotesti. Poi però in un paio di episodi, forse per effetto della necessità avvertita dall’autore stesso di movimentare il ritmo, il protagonista pare improvvisamente più coinvolto.

Curiosamente in quei momenti l’impianto (meta)narrativo pare crollare su se stesso, perché se l’ipotesi è che tutto sussista in base alla tensione verso l’atarassia più assoluta, è inevitabile che una piccola perturbazione di questa idea porti alla sensazione di una nota fortemente stonata. Stessa cosa per le considerazioni filosofiche nelle battute finali o per il tentativo di morale nell’ultima tavola. È un appesantimento di cui si capisce il motivo (fornire il compimento del percorso, voltarsi indietro e racchiudere in poche frasi quanto fatto fino a quel momento), ma che per un lavoro del genere risulta fatalmente inopportuno.

Per questi motivi Super Relax rappresenta un po’ un passo indietro rispetto alla trilogia di Gatto Mondadory, dove invece Dr. Pira si era trovato molto più a suo agio nell’operare una crasi fra la propria poetica postmoderna e il fantasy, scelto allora come linea guida da utilizzare. Super Relax, invece, pur essendo apprezzabile per una idea di base peculiare, cade vittima delle sue stesse ambizioni, intrattenendo solo in parte.

Abbiamo parlato di:
Super Relax Ultra HD 1080
Dr. Pira
Coconino Press, 2018
224 pagine, brossurato, colori – 22,00 €
ISBN: 9788876183850.

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