Il paesaggio sfavillante e la realtà umana di Camille Jourdy

Il paesaggio sfavillante e la realtà umana di Camille Jourdy

Il racconto di Camille Jourdy ci immerge in atmosfere incantate che nascondono, però, tutte le inquietudini dell'animo dei personaggi.

Camille Jourdy, autrice molto apprezzata in Francia, arriva in Italia grazie alla casa editrice Oblomov con un bel volume del 2016 intitolato Juliette. I fantasmi ritornano in primavera.

Pop JulietteLe pagine che aprono il libro, anticipando addirittura il frontespizio, mostrano subito Juliette, la giovane donna protagonista della storia, che sta tornando in treno verso il suo paese di origine. Il paesaggio e l’atmosfera sono apparentemente sereni, ma le parole estrapolate dalla conversazione di una passeggera -“sembra tutto tranquillo ma non durerà” – preannunciano il destino della storia a seguire.

Juliette è fragile, piena di ipocondrie, alla ricerca di se stessa tra i ricordi sepolti e le cose non dette, preda di attacchi di panico e paure, che sembrano sempre essere poco notate e trascurate da tutti. Infatti, in questo ritorno da Parigi la donna appare visibilmente turbata, ma è “accolta” con indifferenza da una famiglia che si presenta subito al lettore come disfunzionale: il padre dimentica qualsiasi cosa e non mostra mai i suoi sentimenti, la madre è vulcanica quanto turbolenta e passa da un fidanzato all’altro e la sorella, Marylou, sposata e mamma di due bambini, mantiene il controllo su tutto o finge di farlo e si mostra spesso arrabbiata. Il romanzo diviene corale e permeato da un’ironia costante e malinconica: ecco che prendono forma i fantasmi del titolo, che non sono altro che le ossessioni, le mancanze e i tentativi di fuga che i singoli personaggi, ingabbiati dai ruoli che si sono creati, cercano di costruirsi come debole alternativa.

JulietteLe nevrosi trovano sfogo in siparietti tragicomici che rendono il volume accattivante, riuscendo a trasformare in comiche le situazioni più disperate: un amante che si traveste usando costumi di Carnevale, un abituale avventore del bar che finge di dialogare con donne immaginarie, un anatroccolo disperso da accudire.
A un punto della narrazione tutti i nodi vengono al pettine e l’equilibrio di superficie si rompe: la conseguente catastrofe servirà a tutti a assumere più consapevolezza dei limiti altrui e a affrontare un nuovo stato di cose in cui le proprie debolezze sono finalmente note.

L’autrice dimostra, con uno stile grafico quasi infantile che tradisce la sua natura di illustratrice di libri per ragazzi, uno straordinario talento nel costruire le tavole con un disegno dai colori vivaci, ottenuti con pastelli e acquarelli, dove anche i dettagli delle fantasie dei vestiti, delle tappezzerie, dei tappeti, dei divani hanno una trama originale e motivi meravigliosamente orchestrati.
I sentimenti di solitudine, tristezza e distanza tra i personaggi sono nascosti dalla rappresentazione spensierata delle fisionomie animate da gote rosse ed espressioni buffe, in un paesino francese di case basse, giardini colorati e animati da uccellini, fiori variopinti e siepi rigogliose.

La gabbia è costruita in modo vario: l’autrice alterna i personaggi in pose che si susseguono come istantanee fotografiche in minuscole vignette a splash page in cui gli stessi personaggi sono colti in momenti intimi e spontanei, intenti a leccarsi un braccio o a dormire in modo scomposto. Molto spesso, inoltre, nella pagina intera, così come nella doppia pagina, lo spazio è completamente invaso dal paesaggio, splendente e lussureggiante e completamente indifferente ai drammi umani.

Abbiamo parlato di:
Juliette. I fantasmi ritornano in primavera
Camille Jourdy
Traduzione di Stefano Sacchitella
Oblomov, 2023
Brossurato, colori, 240 pagine – € 27,00
ISBN: 9788831459921

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