Il nuovo Hulk di Cates e Ottley: dalla mente al corpo

Il nuovo Hulk di Cates e Ottley: dalla mente al corpo

Si riparte da capo con Hulk, con una radicale modifica di registro narrativo e stile della narrazione, a opera di Donny Cates e Ryan Ottley

Hulk 1 (Hulk e i Difensori 89, Panini, feb. 2022) 400pxLa testata dedicata a Hulk è probabilmente una di quelle che ha presentato maggior ricchezza di visioni del personaggio, dalle origini di Lee e Kirby, passando per la geniale interpretazione di Peter David arrivando all’Immortale Hulk di Ewing e Bennett, che ha ulteriormente arricchito il personaggio, ed è diventato quello che si definisce un “instant classic”. Con l’inizio della gestione di Donny Cates e Ryan Ottley, artisti qui per la prima volta in coppia, parrebbe aprirsi una nuova era con l’intenzione di indirizzare in modo totalmente diverso lo spirito della collana rispetto a prima. Al di là di queste considerazioni provvisorie, nel primo numero presentato in Italia da Panini Comics si può rilevare un cambio di direzione drastico: tanto era introspettiva la visione di Ewing quanto Cates punta sull’azione, e sin qui nulla di male. Accantonate rapidamente le vicende precedenti, ci troviamo con Banner che decide di affrontare l’incombente presenza di Hulk nella sua vita trasformandolo in un’astronave e prendendone il controllo (e dunque è responsabile delle sue azioni). Pur partendo da uno spunto che ha del grottesco, Cates dimostra di aver capito abbastanza bene il personaggio e la sua dualità, sebbene gli equilibri tra Bruce e il Golia Verde siano praticamente invertiti rispetto al solito. D’altro canto è abitudine di Cates riprendere il lavoro dei suoi predecessori e ri-mescolarlo, creando qualcosa di diverso: Banner teme che Hulk prenda il sopravvento, annichilendolo, e trova il modo di imprigionarlo. Cates non è conosciuto per la raffinatezza, ma non manca di fornire spessore e ambiguità alle sue caratterizzazioni, e il suo Banner fa da subito dubitare il lettore sulla bontà dei suoi propositi. Rimane tuttavia il dubbio che non sia ancora del tutto chiaro lo sviluppo che si vuol dare a questo scambio di equilibri e ci si concentri eccessivamente sulle scene ad effetto (senza spoiler, ne troverete almeno un paio). Ideale complemento al carnevale di violenza immaginato dallo sceneggiatore texano sono i disegni di Ryan Ottley, che si esprime in tavole, anche doppie, spettacolari e dinamiche che rendono al meglio la violenza e ferocia dell’azione di questo più o meno rinnovato Hulk. Segno nitido e pulito, anatomie possenti, rappresentazione del movimento fluida, nonché una Betty Banner vintage riuscitissima, sono le caratteristiche di quella che, almeno per ora, pare la parte più riuscita del nuovo corso. Ottimi, complementari e adeguati i colori di Frank Martin, che accompagnano la narrazione con delle variazioni da tonalità calde a fredde. Dopo il primo numero, per ora si può dire che Ewing si fa rimpiangere ma non troppo: solo i numeri futuri potranno dirci se Hulk proseguirà come un semplice action “fatto bene” o si svilupperà maggiormente la psicologia e l’interiorità dei personaggi.

Abbiamo parlato di:
Hulk #1 (Hulk e i Difensori #89)
Donny Cates, Ryan Ottley, Frank Martin
Traduzione di Pier Paolo Ronchetti
Panini Comics, febbraio 2022
40 pagine, spillato, colori – 5,00 €
ISBN: 9788828710363

Page from HULK (2021) #1 with art by Ryan Ottley and colors by Frank Martin

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