Con Marvel Integrale Panini Comics ha iniziato a pubblicare – nel consueto formato bonellide – la ristampa cronologica della serie Thor: God of Thunder, uscita nel 2013 e scritta da Jason Aaron, sceneggiatore che in questi ultimi anni ha rilanciato il Dio del Tuono, percorrendo nuove strade narrative al pari di altri autori come Ed Brubaker su Captain America oppure Al Ewing su Hulk.
Come i colleghi citati, con Thor Aaron è andato a ritroso, cercando i punti di forza del personaggio, gli elementi più caratterizzanti della sua figura al di là del profilo prettamente supereroistico come membro dei Vendicatori.
La scelta è stata di rinarrarlo nella sua essenza più pura, costruendo una caratterizzazione che tenesse conto dei suoi vari aspetti: uomo, guerriero e Dio norreno. Un vero e proprio “back to the basics” (celebre frase di John Byrne), cioè un ritorno alle origini:. In questo caso, un viaggio nel mito del personaggio per dipingere un ritratto inedito ma al tempo stesso più vicino all’archetipo della mitologia germanica: un humus storico e culturale scomposto nei suoi fattori basilari ed esplorati cono una prospettiva diversa rispetto a quanto fatto dai precedenti autori.
I primi tre numeri di Marvel Integrale: Thor ripropongono forse la fase più celebre della run di Aaron, ovvero la saga di Gorr, il Macellatore di Dei, che ha costituito la spina dorsale della trama di Love and Thunder, l’ultimo film del Dio del Tuono caratterizzato però da un approccio e da atmosfere diverse e decisamente edulcorate rispetto al taglio adulto ed epico delle storie a fumetti.
A differenza della pellicola dei Marvel Studios infatti, lo sceneggiatore non concede alcuno spunto comico nel corso di una storia dall’impianto solido e stratificato, che conferma la sua abilità nel gestire trame di lunga durata: in questo caso c’è un intreccio giocato su ben tre livelli temporali, perfettamente sincronizzati tra loro, che forniscono diversi punti di vista all’interno della saga, con dettagli che vanno a comporre un ritratto e un’evoluzione di ben tre incarnazioni di Thor (giovane, adulta e anziana), ma anche del loro antagonista.
Quello di Aaron è un lavoro strutturato che appare fin da subito diverso dai canoni, concependo una vera e propria cronaca fantasy di guerra e di Dei guerrieri, caratterizzata da una narrazione cupa e serrata che vede Thor frapporsi all’alieno Gorr per impedire il suo proposito di uccidere – o meglio di macellare – tutte le divinità esistenti nell’universo. Una storia che rivela progressivamente tutti i suoi elementi ampliando l’incipit iniziale in maniera lucida e con uno sviluppo intelligente: da un lato fa esordire in maniera molto diretta una misteriosa nemesi, dall’altro gli fornisce un background legato al passato del Dio del Tuono che, in gioventù, lo aveva già affrontato.
Gorr è dunque introdotto in una duplice versione giocata tra presente e passato, con una narrazione che, attraverso un’alternanza ben costruita di flashback e flashfoward, descrive progressivamente la sua personalità e al tempo stesso l’ampiezza e la drammaticità del suo progetto, nonché la lucida e ferrea determinazione nel portarlo a termine. Le due linee narrative diventano poi tre, con una visione del futuro di un Gorr evolutosi in maniera inattesa, ma soprattutto di un Thor Padre di tutti, ormai anziano e sconfitto. Si tratta forse della più drammatica versione del Dio del Tuono mai vista prima, destinata nel corso della storia a incontrarsi (e allearsi) con le sue due versioni del passato: quella giovane, irruente e immatura (il Thor Guerriero) e quella più equilibrata ed esperta (il Thor Vendicatore).
La cura certosina dei personaggi costituisce l’altro elemento principale del lavoro di Aaron, che gestisce con molta attenzione ed equilibrio le differenti caratterizzazioni di Thor conducendoli a confronti mai banali ma estremamente costruttivi, con una evoluzione che diventa uno dei nodi focali della storia. Se poi il valore di un eroe si misura in base a quello del suo avversario, Gorr ha sicuramente un ruolo di primaria importanza, entrando di diritto negli annali dei villain più interessanti e iconici della Marvel. Un personaggio tridimensionale introdotto all’inizio come un nemico dalla furia indicibile, dalla crudeltà sardonica e pragmatica (elementi caratteriali raramente visti in un fumetto Marvel), ma che Aaron cesella poco per volta rivelandone il carattere, le motivazioni e le drammatiche origini. Difficile empatizzare con una figura del genere, eppure il lavoro dello sceneggiatore è attento e lucido, evita sbavature e riesce a far sì che il pubblico ne comprenda i gesti e la rabbiosa vendetta senza comunque solidarizzare con lui.
È chiaro che Aaron non lo gestisce unicamente in funzione del suo ruolo di nemesi oscura, ma ne sottolinea il simbolismo morale descrivendolo come una sorta di Amleto: un personaggio estremamente tormentato e al tempo stesso machiavellico nella lunga e progressiva costruzione del suo piano di sterminio. Ma lo sceneggiatore supera decisamente le aspettative del lettore facendo compiere una parabola evolutiva a Gorr, il quale muta attraverso i millenni diventando così potente – ed è qui la trovata brillante – da diventare egli stesso un Dio, in perfetta antitesi con la sua natura e i suoi obiettivi.
C’è infine da considerare come sia a dir poco fondamentale, per la riuscita della saga, il contributo grafico di Esad Ribić, che raggiunge una perfetta commistione tra testi e disegni. Il lavoro del disegnatore croato è assolutamente impeccabile, grazie alla capacità di esaltare le idee, i toni epici e il pathos drammatico delle sceneggiature con tavole spettacolari nell’impianto visivo e nella loro costruzione.
Ribić non solo realizza pagine sontuose per ambientazioni, elementi in scena, pose dei personaggi e dettagli architettonici e di costumi, ma il suo storytelling trasmette il senso di epicità e ineluttabilità delle vicende, con un timbro estremamente crudo anche nella caratterizzazione dei personaggi. Primo tra tutti un Thor la cui connotazione supereroistica è messa da parte in favore di una dimensione narrativa fantasy-mitologica arricchita anche dall’inserimento di elementi fantascientifici che donano maggiore ariosità alla narrazione. La sua triplice rappresentazione grafica è poi delineata in maniera molto potente ma al tempo stesso elegante, con un’attenzione meticolosa nella cura di espressività, postura e dettagli che si allarga anche al corposo pantheon di personaggi collaterali.
La riproposizione in versione economica della lunga run di Aaron e Ribić è composta da albetti brossurati che offrono la possibilità di leggere storie importanti a un prezzo decisamente economico, nonostante il formato ridotto e la qualità di carta e stampa vadano a penalizzare disegni, colori e testi contenuti nei balloon.
Abbiamo parlato di:
Marvel Integrale: Thor di Jason Aaron nn.1-3
Jason Aaron, Esad Ribić
Traduzione di Giuseppe Guidi
Panini, 2022
96 pagine, brossurato, colori – 4,90 €
ISBN: 9772785581906