H.G. Oesterheld e Alberto Breccia – Sacrificio alla Luna ( Mort Cinder)

H.G. Oesterheld e Alberto Breccia – Sacrificio alla Luna ( Mort Cinder)

Oggi è doveroso procurarsi questo strepitoso capolavoro, leggerlo, osservarlo accuratamente, lasciarsi coinvolgere perché i disegni di Alberto Breccia lasciano letteralmente a bocca aperta.
Imago Libri, 1977 (Argentina, Sacrificio a la luna (El vitral) 1963)

“Furono abbastanza pietosi da colpirli al cranio prima di scaraventarli fuori bordo.”
(Mort Cinder, descrivendo i mercanti di schiavi)

Alberto Breccia negli anni ’60

Fu davvero una bella iniziativa, da parte della Imago Libri, quella di pubblicare le avventure di Mort Cinder. Bei volumi cartonati, di grande formato e con una stampa su carta patinata che rendeva giustizia ai disegni di Alberto Breccia.

Eh già, Alberto Breccia. Ricordo come se fosse ieri la mia seconda volta al Salone Internazionale dei Comics di Lucca, nel 1991.

La fiera si teneva nel palazzetto dello sport su due piani. Ero con il mio amico Alessio Lega, che prima d’intraprendere la strada della musica era uno studente della Scuola del Fumetto di Milano. Guardavamo la fiera dall’alto proprio come si guarda una partita di calcio in tribuna e tra gli stand si aggirava Alberto Breccia.

Insomma se una simile personalità si aggira per una fiera, il minimo che t’aspetti e vederlo braccato in ogni momento dai fans. Zero. Nessuno lo fermava, neanche per chiedergli un autografo. Alessio desolato commentò: “Incredibile, Breccia è lì che si aggira per gli stand e nessuno che se lo caga!”. E viene da chiederselo il perché, quando si parla del più grande disegnatore di fumetti in assoluto. Non è un’esagerazione, credetemi.

Breccia: atmosfere, profondità ed espressioni ineguagliabili.

Breccia ha disegnato e sperimentato tecniche varie come nessun altro ha mai fatto: in bianco e nero, a colori, con la mezza tinta, con le tempere, con l’acquarello, addirittura con i collage. Sempre con risultato a dir poco sbalorditivi.

Ancora non mi credete? E allora procuratevi immediatamente questo magnifico volume e cominciate a sfogliarlo senza leggerlo. Arrivate alle sequenze della battaglia delle Termopili, realizzata quasi trent’anni prima della più ben nota opera di Frank Miller, e forse vi renderete conto di quello che ho detto. Roba da farti incazzare, perché dentro di te pensi: “Ma si può fare di meglio?” E non è tutto perché le quattro storie racchiuse in questo volume, Sacrificio alla luna, La nave degli schiavi, La tomba di Lisis e La battaglia delle Termopili, portano la firma ai testi di Hector G. Oesterheld.

Alberto Breccia, un artista che lascia letteralmente A BOCCA APERTA.

Praticamente in un sol libro si ha la fortuna di avere le vette più alte del fumetto sudamericano e non solo. É come ritrovarsi in un prato sterminato e trovare due quadrifogli. Le avventure di Mort Cinder hanno sempre inizio con un oggetto che appare nel negozio di Ezra Wilson, un antiquario che accoglie il nostro Mort nel suo negozio e ascolta i suoi racconti.

Mort è un uomo che è morto e risorto un’infinità di volte ed è stato testimone di avvenimenti che hanno cambiato la storia: dalla costruzione di Babele, alla seconda guerra mondiale questo personaggio sinistro, dolce e tormentato ha lo stesso stato d’animo dei suoi autori che lo fanno viaggiare nel tempo attraverso delle storie intrise di un’atmosfera veramente unica, dovuta al sublime disegno di Breccia che, come ricordava Oesterheld, possiede una quarta dimensione di suggestione.

Gioco di ombre, di prospettiva, d’atmosfera: Mort Cinder ed Ezra Wilson.

Suggestione che si avverte in ogni singola vignetta in cui Mort Cinder percorre episodi gloriosi, come la battaglia delle Termopili, e vergognosi come la tratta degli schiavi, episodio davvero toccante e commovente in cui Mort assiste alla violenta estrazione di un popolo dalla propria terra. Di Mort Cinder Breccia, nella sua bio-introduzione in cui racconta la sua vita, ricorderà che il fumetto trascorse sulle pagine della rivista Misterix senza infamia e senza lode, morendo nel più oscuro anonimato. E allora oggi è doveroso procurarsi questo strepitoso capolavoro, leggerlo, osservarlo accuratamente, lasciarsi coinvolgere dai viaggi nel tempo di Mort Cinder e soprattutto cercate di non aprire troppo la bocca quando leggete, perché i disegni di Alberto Breccia lasciano letteralmente a bocca aperta.

Ezra Wilson modellato sul volto del suo creatore grafico.

In quel giorno a Lucca nel palazzetto dello sport fermai Breccia. Mi feci tre foto con lui, comprai un libro di Mort Cinder, gli chiesi un autografo e lui oltre a quello mi realizzò un disegno.E da quel giorno, il libro è qui, nella mia biblioteca, gelosamente custodito come un oggetto prezioso.

Hector G. Oesterheld

Ezra Wilson me lo comprerebbe sicuramente. Ma un simile tesoro non ha prezzo.

Curiosità


Breccia modellò il volto di Ezra Wilson sul proprio volto. Per ogni tavola di Mort Cinder, riceveva un compenso di 1500 pesos.

Edizione consigliata

Questa della Imago Libri, come dicevo all’inizio del post, è davvero una bellissima edizione: cartonata, di grande formato e con una stampa che non ha nulla da invidiare a quelle di ultima generazione, in cui si vedono tutte le pennellate del maestro argentino (spero che sia sottinteso ma è doveroso procurarsi anche gli altri volumi, Gli occhi di piombo, La torre di Babele e Un dono per il Faraone).

Ma lascio a Luigi F. Bona, direttore del museo del fumetto “WOW” di Milano ed allora editore dell’edizione consigliata, spiegare la genesi di un’edizione così bella: Fu una stampa voluta fortemente da me e da Marcelo Ravoni, il patron dell’agenzia Quipos. Mi aveva mostrato le tavole originali di Alberto Breccia, riprodotte malissimo in tutte le edizioni precedenti, e raggiungemmo un accordo per un’edizione “definitiva”. Nella fotografia recuperai gran parte del dipinto, coperta già in Argentina da un incollamento invasivo di lettering e didascalie, e soprattutto cercammo il difficile equilibrio che consentisse di avere sia il segno secco sia la pennellata. Fu necessaria una doppia ripresa per ogni pagina, ovviamente fotografando tutte le tavole originali, che erano molto grandi. Un lavoro lungo e costoso, con molti interventi sui negativi e sui positivi delle pellicole (il computer non esisteva), ma il risultato ci ripagò. Devo aggiungere che la Imago Libri – L.F. Bona Editore fu una breve ma bella esperienza che unì la mia passione alla grande esperienza editoriale di Valentino De Carlo (sì, quello della famosa rivista di fantascienza Gamma).

Altre edizioni

Sicuramente, se non doveste trovare quella consigliata (di facile reperibilità nelle fumetterie e su internet), va benissimo anche l’edizione integrale dell’editore Comma 22 pubblicata nel 2008 e il volume Mort Cinder, allegato al quotidiano La Repubblica nella serie I Classici del fumetto di Republica – serie oro.Inoltre di Mort Cinder esiste un’edizione integrale della Glenat Italia pubblicata nel 1988 e il tascabile Oscar Mondadori, Gli uomini dagli occhi di ghiaccio del 1974.

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