Se c’è qualcuno tra gli scrittori italiani che, per avanguardia stilistica, temi affrontati e riflessioni intellettuali sotto traccia, si avvicina a una tradizione narrativa anticonvenzionale e colta di stampo anglosassone – resa famosa da narratori come Alan Moore, Peter Milligan, Grant Morrison o Neil Gaiman – questi è senza ombra di dubbio Alessandro Bilotta, un autore che fin dai suoi primi lavori ha dimostrato di possedere una prosa raffinata e una creatività non scontata, senza però essere autoreferenziale o criptica.
La sua vena, iconoclasta quanto articolata, è presente anche in questo suo ultimo lavoro, ma abilmente camuffata dietro un gioco di specchi che lascia interdetto il lettore, che potrebbe percepirla come una delle letture più leggere prodotte dallo sceneggiatore romano. La storia sembra esplorare i cliché e le atmosfere del genere supereroistico americano, con toni esistenzialisti e ambigui che, per esposizione, narrazione e comparto visivo, potrebbe benissimo appartenere alla divisione Vertigo/Black Label della DC Comics.
Ma niente è come sembra: questo non è un fumetto di supereroi e né tanto meno una riflessione su di essi nonostante i personaggi centrali (un tranello dell’autore?), chiamati gli Uomini della Settimana, siano figure sorte durante la seconda Guerra Mondiale che richiamano alla mente i classici topoi supereroistici modulati in chiave neorealista e Pop. Questi infatti potrebbero infatti essere considerati tanto eroi quanto disadattati, oppure miti moderni o semplicemente cialtroni: tutto dipende dalla percezione di chi è di fronte a loro. Ed è proprio la percezione la chiave di volta con cui affrontare la lettura della storia. Bilotta analizza e scandaglia il tema, giocando con quella del lettore nel corso della storia e improntando la trama – tra futurismo, surrealismo e dadaismo – su un percorso metanarrativo che cita il fumetto stesso come realtà intrinseca di quello che viene raccontato.
La capacità analitica e di osservazione del lettore sono fattori che Bilotta sembra sfidare con situazioni paradossali costruite su più livelli concettuali. A livello strutturale invece la trama è suddivisa in capitoli che appaiono poco legati tra loro e rispetto all’intreccio principale, anche se funzionali alla descrizione dei personaggi nei loro aspetti emotivi e psicologici, in un gioco di rimandi che enuncia una riflessione più ampia sul potere dell’immaginazione e del linguaggio.
E da questo punto di vista, tra le righe del racconto, si trovano metafore su diversi aspetti della nostra attualità: il nazionalismo e l’edonismo, la Tv e il Gossip, l’arte contemporanea e provocatrice sono citati in un meccanismo di impostazione dei ruoli e di identificazione dei personaggi, visti come egocentrici artisti dell’intrattenimento, asociali epicurei che vivono in relazione con l’attenzione della gente a cui danno la caccia tra ostentazione e consensi.
Ogni membro del gruppo degli Uomini della Settimana non solo è un caso da manuale psichiatrico, ma ne rappresenta un’ esemplificazione: dall’artista dadaista scostante all’egoriferito divo da Tv-Reality, dal performer che ricorda le opere pop-art dell’artista Roy Lichtenstein alla clubber con look Brit-Pop anni ‘60-70.
I disegni di Sergio Ponchione completano l’opera con una composizione della tavola variabile e dinamica nel numero di vignette e nel montaggio delle scene. Il suo stile è visivamente scoppiettante e di stampo americano nel tratteggio dei personaggi, nel taglio delle inquadrature e in alcune soluzioni grafiche, suggellando le atmosfere naif di Bilotta e gestendo bene personaggi e dinamiche fuori dagli schemi.
Infine, è doveroso sottolineare come il presente volume sia in sostanza una semplice introduzione ad un progetto narrativo più ampio che suppongo leggeremo in futuro, con il torto di concludersi in maniera troppo repentina dopo aver impostato personaggi e basi della storia, solleticando la curiosità dei lettori ma lasciandoli inappagati con un finale cliffhanger che rimescola le carte in tavola.
Abbiamo parlato di:
Gli Uomini della Settimana
Alessandro Bilotta, Sergio Ponchione, Nicola Righi
Panini Comics, 2021
80 pagine, cartonato, a colori – € 14,00
ISBN: 9788828701668
Luca
22 Ottobre 2022 a 20:56
Si sa nulla del secondo volume?
la redazione
26 Ottobre 2022 a 10:59
Speriamo che dagli eventi Panini a Lucca Comics emergano aggiornamenti!