Gigaciao e Save the Children: quando il fumetto sostiene il sociale

Gigaciao e Save the Children: quando il fumetto sostiene il sociale

Dado di Gigaciao ci parla del progetto con Save the Children, iniziativa volta a coinvolgere i ragazzi del Punto Luce di Ostia.

Le collaborazioni e le partnership tra editori, eventi specializzati e ed associazioni istituzionali e no rappresentano un elemento fondamentale per la promozione e la diffusione del fumetto come forma d’arte e prodotto culturale. Nello specifico, in questa intervista a Dado di Gigaciao, esploriamo il cuore della loro recente collaborazione con Save the Children, un progetto concretizzatosi nei Punti Luce di Ostia, spazi educativi di Save the Children dedicati ai ragazzi dove attività artistiche e laboratoriali aiutano i giovani a sviluppare competenze e a condividere esperienze. Attraverso questa partnership, Gigaciao ha dato voce ai giovani offrendo loro un mezzo creativo per esprimersi liberamente e raccontare storie che riflettono il loro mondo interiore. Il fumetto, con il suo linguaggio visivo e immediato, diventa così uno strumento prezioso per affrontare temi complessi e rappresentare esperienze autentiche, sensibilizzando al contempo il pubblico su questioni che riguardano i ragazzi e le loro vite.

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Come è nata l’idea di collaborare con Save the Children? Quali sono stati i motivi che vi hanno spinto a intraprendere questo progetto?
Inizialmente siamo stati contattati da Save the Children per una collaborazione, quasi due anni fa, appena annunciata  l’esistenza di Gigaciao. In quel momento non eravamo ancora strutturati e troppo presi a creare le basi per la casa editrice per dedicarci già a un progetto così importante, quindi la collaborazione fu rimandata a data da destinarsi. Nel frattempo però andai a visitare il Punto Luce presente nel mio territorio, Ostia, dove sono nato e cresciuto e lì mi sono letteralmente innamorato della magnifica struttura e del progetto di riqualificazione che stavano seguendo insieme  ai ragazzi e alle ragazze del posto. Per questo, passato il momento di caos del primo anno di Gigaciao, abbiamo voluto riprendere le fila del discorso con l’associazione e fare qualcosa con loro e per loro. So quanto può essere dura e sterile la periferia di una grande città come Roma, a volte incapace di stimolare le passioni dei giovani, lasciandoli senza una direzione da seguire e fornendo poche scelte e sbocchi. Per questo  sono stato veramente felice e orgoglioso di far parte di questo progetto, insieme a tutto il Team Gigaciao, che ringrazio tantissimo.

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In cosa consistono gli incontri con i ragazzi e come sono stati accolti? Considerano il fumetto uno strumento pratico e facile da utilizzare, oppure necessitano di una conoscenza preliminare?
Nel Punto Luce di Ostia è presente una classe di ragazzi che studiano fumetto negli orari pomeridiani, dove si divertono a creare opere personali insieme a degli insegnanti che li seguono nel processo. Quindi l’interesse era già forte per il media da parte della maggior parte dei ragazzi, ma abbiamo deciso di espandere l’incontro a chiunque frequentasse il Punto Luce e volesse partecipare. Alla fine erano presenti una 50ina di persone, tutti giovani e giovanissimi, che hanno assistito alla nostra presentazione, durante la quale ci siamo un po’ raccontati e condiviso le nostre esperienze lavorative, per incoraggiarli a inseguire le loro passioni e abbiamo risposto a tante domande che i ragazzi si erano preparati in anticipo. Dopodiché abbiamo regalato un po’ di fumetti e chiuso con un firmacopie. Nei prossimi mesi, i ragazzi del corso di fumetto lavoreranno a delle loro storie che Gigaciao poi pubblicherà e distribuirà gratuitamente al Romics di Aprile 2025.

Potete  condividere il vostro punto di vista sulla realtà dei Punti Luce? Eravate a conoscenza della loro esistenza prima di visitarli e com’è stata la vostra esperienza nell’interagire con i ragazzi?
No, non eravamo a conoscenza della loro esistenza prima di andare a visitarli e, come dicevo anche prima, è stato meraviglioso scoprire questa realtà e assistere di persona alla vitalità dei ragazzi che li frequentano. È bello che esistano dei luoghi come questi, che oltre a svolgere un ruolo sociale molto importante, permettono ai ragazzi di “riunirsi” con persone che condividono le loro stesse passioni e interessi.

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In che misura questa collaborazione può sensibilizzare il pubblico su temi importanti legati ai diritti dei bambini e all’educazione? Quali messaggi o insegnamenti sperate che i lettori traggano da questa collaborazione tra la vostra casa editrice e Save the Children?
Ci sono tante cause che ci stanno a cuore, tante battaglie da portare avanti e tante tematiche sensibili di cui vorremmo parlare;  abbiamo scelto questa per ricordare alle persone che ci seguono, ma soprattutto a noi stessi, che spesso chi ha bisogno del nostro aiuto è più vicino di quanto si possa pensare, letteralmente sotto casa, e che per fare la differenza a volte basta semplicemente guardarsi intorno e agire. Puntare sui giovani e sulle nuove generazioni, condividere con loro le passioni e stimolare i loro interessi, garantirà a tutti noi un futuro migliore. O almeno è quello che ci piace sperare e quello a cui puntiamo, come persone, come autori e come casa editrice che parla e si rivolge perlopiù a un pubblico di giovanissimi.

Quale ruolo pensate che possa avere il fumetto nel raccontare storie di vulnerabilità e resilienza, specialmente in contesti legati all’infanzia? Quale ruolo che può avere il fumetto, a vostro parere, in ambito educativo, sociale e politico?
Sarò di parte, ma penso che il fumetto sia il mezzo perfetto per raccontare qualsiasi storia e qualsiasi tematica,  che sia educativa, politica, sociale o anche nessuna di queste. Soprattutto è il mezzo più economico per riuscire a raccontare qualcosa, bastano solamente delle idee, carta e penna per dare voce a chiunque abbia qualcosa da dire. Non è nemmeno necessario saper disegnare bene, basta che le pagine siano comprensibili per far arrivare il messaggio al lettore. Che belli i fumetti, accidenti! Sono proprio un fan.

Intervista condotta via mail a ottobre 2024.

GIGACIAO

Casa editrice indipendente, fondata da Sio, Dado, Fraffrog e Giacomo Bevilacqua, specializzata in fumetti e riviste, Gigaciao si è subito distinta con pubblicazioni come Scottecs Gigazine, un periodico di fumetti che raccoglie le creazioni di Sio e collaboratori di spicco tra cui Fraffrog, Dado e Barbascura X.

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