Ghibli, di Giorgio Pontrelli

Ghibli, di Giorgio Pontrelli

Edito da "Idea", Ghibli uscira' presto in Italia presentando una serie di racconti di Giorgio Pontrelli: altro esempio, ormai ennesimo diremmo, di autore italiano che trova la propria strada in Francia, dove evidentemente ci sono meno paletti e piu' opportunita', e che solamente dopo viene pubblicato qui da noi. Nella...

GhibliGiorgio Pontrelli, classe ’77, massimo dei voti alla Scuola Internazionale di Comics… Devi molto alla scuola nella tua formazione di autore?
Sicuramente si! La scuola mi ha dato ottime basi e ottimi amici per iniziare questa “professione”. Poi c’é tutto un percorso interiore di evoluzione che ti porta chissà dove…io sono arrivato qui! Tra l’altro non posso che parlarne bene perché da qualche anno faccio parte dello staff d’insegnanti!

Quali sono le tue maggiori influenze, dal lato narrativo e da quello del disegno?
Dal lato narrativo mi piacciono molto Miller, Jodorowsky, Abuli, Morvan.
Come disegnatori, invece, Marini, Barbucci, Tamiazzo, Tarquin, Adamov, Cassegrain. In più aggiungerei degli autori completi quali Loisel, Baru, TBC, e per andare sul classico Pratt. Naturalmente questi sono solo i primi che mi vengono in mente di una lista interminabile!

Le tue prime esperienze professionali avvengono per Cioé, nota rivista per adolescenti… un impegno forse che fa poca scena in un curriculum, ma cosa ti è rimasta di quella esperienza? Quanto hai imparato in un contesto di scadenze e con un ben preciso target?
Come esperienza, un bel buco!!! Comunque ho imparato a consegnare lavori professionali in tempi brevissimi e di genere diverso, stando sempre attento a fare illustrazioni adeguate!

Nella tua biografia parli di un lavoro ancora in fase di realizzazione per un editore non meglio precisato… Puoi svelarci qualche altro particolare?
In realtà si tratta di un progetto in cinque volumi per il mercato francese, realizzato in collaborazione con lo sceneggiatore Massimiliano Filadoro.
Se vi fa piacere vi terro’ aggiornati.

Ci mancherebbe! Ma torniamo a noi, anzi a te: nelle tue storie cerchi di comunicare qualche messaggio particolare?
Non ho la pretesa di mandare messaggi particolari, cerco solo di far passare qualche momento piacevole al lettore, cercando di comunicare le mie emozioni di vita in relazione alle mie fantasie!

Sembri destreggiarti ugualmente bene a colori, in toni di grigio o in un bianco e nero “alla Miller”. Quali sono i “segreti” della tua tecnica, quali strumenti usi, e in quale stile preferisci esprimerti?
Non ho segreti! Inizialmente guardo degli autori in linea con lo stile che intendo usare, metabolizzo e fisso in mente il risultato da raggiungere. A questo punto provo, sperimento, e quel che di buono esce… uso! Gli strumenti sono i classici: pennello, pennarello, ecoline, pantoni, tempere e fogli di grammatura diversa in base a quello che ci devo buttare sopra! In quanto allo stile, sto cercando una sintesi cartoonist, quindi un disegno essenziale, che richiede uno studio approfondito al principio.

Come sei entrano in contatto con la Francia? Come ti sei trovato lavorando per loro?
Con molta fortuna! Mentre ero nella sala d’aspetto delle Edizioni Cioé, ho conosciuto uno sceneggiatore che ha visto i miei disegni (é bene portarsi sempre dietro il proprio book) e mi ha proposto una collaborazione. Con le prime prove ho scoperto che i francesi sono molto esigenti!

PontrelliChe impressione hai dei due diversi mercati, quello nazionale e quello transalpino?
Quale mercato nazionale?! A parte l’ironia, sicuramente i francesi danno più spazio e garanzia agli autori, anche se mi sembra che qualcosina stia cambiando anche qui!

Essere pubblicato su Heavy Metal Magazine deve fare uno strano effetto! Ci parli di questa tua esperienza?
é una sensazione bellissima! Anche perché la prima storia è stata pubblicata insieme a Gimenez, oltre ad altri grandi del fumetto, quindi per un attimo ti illudi e ti godi il momento… Tuttavia uscire nella propria nazione con un albo “d’autore”, fa il suo effetto, soprattutto come riscontro immediato con il lettore!

Ora parliamo finalmente di Ghibli, una raccolta di storie brevi che permettono di “assaggiare” vari tuoi stili: quali temi vai a toccare in queste storie?
L’albo è composto da quattro storie brevi di cui la prima, Ghibli, ne conferisce il nome. Ogni storia ha una tecnica e un tratto diversi, probabilmente dovuti ad uno stato emotivo mutevole e ad un’evoluzione professionale.
La prima storia è molto solare, anche perché ambientata nel deserto. I personaggi sono grotteschi e dal tratto essenziale. Quanto alla narrazione, essa gira attorno ad un equivoco che comunque avrà un lieto fine. In rilievo verrà messa l’importanza di un bene naturale quale l’acqua che, maggiormente nel deserto, ma non solo, rappresenta un bene vitale (tra l’altro il 2004 è l’anno internazionale dell’acqua).
La seconda storia, Dispetti cambia scenario spostandosi in una Venezia del futuro (dove ho vissuto per un periodo della mia vita) affetta da un virus sconosciuto. Qui le uniche certezze costruite nella parte iniziale, saranno capovolte nel finale lasciando il lettore allibito.
Menestrello è la storia più breve e l’unica in bianco e nero. Quando Grasselli mi ha presentato la sceneggiatura, ho avvertito subito il senso di “pesantezza” emotiva correlata da una pioggia incessante, e come potevo esprimere queste sensazioni così forti in così poco tempo?! …Miller!
Arriviamo a Serpe, il gioco si fa sottile! Ho provato a giocare con varie tecniche narrative, dissolvenze, inquadrature volte a sottolineare dei particolari, attribuendo alla storia un ritmo temporale ben scandito fatto di impetuose accelerazioni emozionanti.

Di quale ti senti più soddisfatto, e di quale meno? Perché?
Mah! All’inizio ero molto soddisfatto di “Dispetti” anche perché questa storia me la porto dietro da quando ero allievo alla S.I.C.! Mentre “Serpe” è quella che mi piace meno perché ho dovuto mantenere un tratto realistico che non mi si addice! Pero’ discutendo con i ragazzi a scuola, e leggendo l’e-mail che ricevo dal sito, mi accorgo che le preferenze variano e quindi sono orgoglioso di tutte le storie!

Quali sono i tuoi progetti futuri? Cosa potremo rivedere di tuo in Italia?
A parte quello con Filadoro, ho in cantiere molte altre storie più o meno brevi. La prossima uscita sicura è un’altra storia breve su Heavy Metal. E se il braccio di ferro sui diritti sarà vinto, arriverà in Italia Lorén!

Credo di averti chiesto un po’ di tutto, per ora! Vuoi aggiungere altro?
Rubo ancora un po’ di “spazio” per ringraziare voi e tutti coloro che dopo aver letto l’albo sono venuti o verranno a trovarmi sul sito!

Che, per i più distratti, ricordiamo essere www.pongio.com! Ciao Giorgio, a presto!

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