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    First Issue Presenta: il ritorno degli Eterni

    Una delle più affascinanti creazioni di Jack Kirby per la Marvel, gli Eterni, tornano in una nuova serie firmata da Kieron Gillen, Esad Ribic e Matthew Wilson.

    Eternals_1_coverGli Homini Immortales – comunemente conosciuti nell’universo Marvel Comics come Eterni – sono sicuramente il lascito più importante di Jack Kirby al suo ritorno alla Casa delle Idee negli anni ’70 del secolo scorso, dopo gli anni in DC Comics.
    Frutto, come la razza umana, delle manipolazioni genetiche dei Celestiali e in continua lotta contro i Devianti, loro controparti malvagie, gli Eterni hanno attraversato i millenni e sono stati conosciuti da varie civiltà, le quali solitamente li scambiavano per dèi, tanto che proprio i nomi delle divinità di alcune delle religioni umane hanno echi dei nomi di questi personaggi.

    In oltre quarant’anni di vita questa creazione kirbyana – tra le più importanti e iconiche tra tutte quelle scaturite dalla mente e dal pennino del Re – è tornata più volte nelle storie degli eroi Marvel e l’ultima incarnazione significativa degli Eterni è stata senza dubbio la miniserie firmata nel 2006 da Neil Gaiman e John Romita Jr.
    Oggi, in vista del film del MCU attualmente in lavorazione, Ikaris e i suoi compagni ritornano in una nuova serie firmata da Kieron Gillen ai testi ed Esad Ribic ai disegni, con i colori di Matthew Wilson.

    Lo sceneggiatore britannico fa il suo ritorno in Marvel dopo cinque anni prendendosi l’impegno di rilanciare un gruppo di personaggi complessi e relativamente poco conosciuti dalla maggior parte dei lettori e lo fa decidendo di immergere da subito il proprio racconto in quel mix di concetti mitologici e fantascientifici che furono gli elementi distintivi della serie originaria di Kirby.
    Gillen riallaccia le fila del racconto alle vicende raccontate da Jason Aaron nel primo arco narrativo dei suoi Avengers e richiama spunti dalla miniserie di Gaiman/Romita Jr. ma al contempo imposta un albo di esordio che funziona da entry point anche per i lettori neofiti. In quella che si configura, alla conclusione del numero, come un mistery – con un omicidio illustre che farà da motore della nuova storia – l’autore evita la trappola di mettere in campo tutti i personaggi che compongono il cast degli Eterni, bensì si limita a puntare l’attenzione su Ikaris – l’Eterno più famoso, la freccia vivente – accompagnato da Sprite e da Zuras.
    È attraverso questi tre personaggi e la loro interazione che Gillen fornisce ai lettori le coordinate narrative e le informazioni per seguire il racconto. Il tono usato spazia efficacemente tra l’aulico e il colloquiale e l’inserimento di un vena humour più leggera in alcuni frangenti della sceneggiatura non stride con l’impianto generale di una storia che si prende molto sul serio, bensì fornisce alla lettura una scorrevolezza che lascia spazio alla fascinazione ai disegni.

    Eternals_03Ribic è senza dubbio l’artista giusto per ricreare un’atmosfera che fonde insieme mitologia e tecnologia, quel mix che già Kirby aveva saputo trasmettere in pagine che difficilmente possono essere dimenticate una volta ammirate. Ribic, con uno stile personale completamente diverso e votato al realismo, riesce a emulare lo stesso sense of wonder delle pagine del Re, richiamando a larghi tratti un’ambientazione fantascientifica a là Moebius. L’economia di tratti con cui sono raffigurati macchinari e spazi si lega alla ricerca del dettaglio tecnologico; al contempo, la recitazione dei personaggi è altrettanto fluida ed efficace. In ogni pagina c’è uno storytelling studiato con precisione e, seppur nella maestosità di certe pose, le vignette sono vive e movimentate: non si scade mai nella fissità dell’immagine, bensì la sequenzialità del fumetto viene esaltata in ogni frangente.

    I colori di Wilson completano l’opera attraverso una palette cromatica che spazia dai blu elettrici di stampo fantascientifico – che regalano la sensazione di asetticità di alcune ambientazioni – a colori più caldi che regalano volume alle immagini. Il colorista, a seconda delle sequenze, decide sempre di partire da una tonalità precisa, per poi declinarla in varie sfumature, definendo ogni volta con un colore diversa una determinata ambientazione spaziale.

    Eternals #1 conferma inoltre come ormai nel fumetto Marvel (ma non solo) l’uso delle infografiche sia diventato uso comune del modello narrativo. Usate a pieno potenziale da Jonathan Hickman nel suo rilancio mutante (ma elemento che da sempre contraddistingue la produzione a fumetti di questo autore), Gillen le porta in questo albo per veicolare ai lettori una serie di informazioni di contesto necessarie per la comprensione della storia, ma che se inserite nel flusso delle tavole a fumetti avrebbero necessariamente assunto un’aurea di fastidioso didascalismo. Gli schemi della distribuzione geografica degli Eterni sulla Terra riassumono con chiarezza ed efficacia una quantità di informazioni a cui il lettore può facilmente attingere parallelamente alla lettura della storia, usando quelle pagine quasi come una mappa concettuale di nozioni “fondamentali”.

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    Questo esordio della nuova serie degli Eterni fa dunque presagire lo sviluppo di una storia interessante e che ambisce ad arricchire il mito di questa creazione e Gillen è capace, senza stravolgere la natura e l’iconicità di una creazione ben definita del fumetto supereroico americano, di impiantare da subito il germoglio di un’idea originale di questo nuovo racconto: gli Eterni sono sempre stati visti dagli umani come degli dei, ma in verità sono “semplicemente” un’altra razza che ha da poco tragicamente scoperto che il ruolo a cui i propri creatori l’aveva delegata era una grande montatura. Qual è dunque il ruolo e il compito degli Eterni nell’universo Marvel? A questa domanda la serie dovrà dare una risposta.

    Abbiamo parlato di:
    Eternals #1
    Kieron Gillen, Esad Ribic, Matthew Wilson
    Marvel Comics, gennaio 2021
    31 pagine, spillato, colore – 5,49 € (digital edition)

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