Fell #1

Fell #1

Uno dei più bei volumi del 2006, in cui Warren Ellis esprime ai sui massimi livelli una delle tante sfaccettature del suo modo di scrivere.

Fell #1Fell. Caduto. Questa storia non poteva avere titolo più adatto.
Una città dove nulla sembra normale. Una cappa, irrespirabile, la copre e rende pazzi i suoi stessi abitanti. Perché Fell non è solo la storia di un detective con un intuito fuori dal comune, ma piuttosto la storia dei suoi abitanti, malati di mente in una città di malati di mente, tanto da risultare addirittura “normali”.

Warren Ellis si riaffaccia in Italia con un nuovo personaggio, l’ispettore Richard Fell, che giunge “al di là del ponte” nella città fantasma di Snowtown. Un posto senza alternative: muori o gli appartieni. Nelle quattro storie che compongono questo primo paperback l’autore affronta il percorso del protagonista dal momento del suo arrivo, alla scoperta dei suoi nuovi folli concittadini. Ma anche il nostro detective non è sicuramente da meno…Tutti nascondono qualcosa, anche lui.
Infatti Richard Fell arriva in questa “particolare” città apparentemente per fare carriera, ma perché un ispettore dalle capacità straordinarie (che sembrano addirittura essere “paranormali”) dovrebbe perdere la possibilità di farsi notare in un importante distretto per andare a finire in un commissariato di provincia, con un organico di “due agenti e mezzo”?

Lo scrittore inglese ritorna nella sceneggiatura ai fasti della sua più celebre opera, quel Transmetropolitan che lo porto’ alla ribalta del grande pubblico. Con esso condivide la grande qualità di avere come protagonista un personaggio originale, “bastardo” al punto giusto, capace con il suo carisma di conquistare il lettore. Richard Fell, pur non condividendo apparentemente nulla con Spider Jerusalem, ha in comune con il futuribile giornalista la fascinazione esercitata sul lettore, derivante dai loro pensieri e dalle loro azioni.

Se il personaggio di Richard Fell non fosse già più che sufficiente per rendere degno di nota questo volume, le vicende in cui lo cala Warren Ellis rendono questo volume davvero imperdibile. Storie tanto surreali da essere vere, frutto della ricerca giornalistica dell’autore documentata alla fine del volume. Laddove non arriva la realtà, lo scrittore inglese utilizza la propria capacità di rielaborare vicende quotidiane in chiave orrorifica. Il risultato è che il lettore non riesce più a distinguere dove inizia la finzione e dove finisce la realtà, rimanendo incollato alla pagina.

La divisione in singoli, brevi episodi si dimostra una scelta vincente. Come in una fiction, in Fell è possibile distinguere due linee narrative: lo scorrere veloce del singolo episodio, dove il character secondario diventa principale in un breve ciclo di nascita e morte (narrativamente parlando); e il più lento evolvere della trama principale nell’intero volume, quella che coinvolge direttamente il protagonista Richard Fell.
Una lettura senza sbadigli: alla repentinità dei cambi di scena, con una scrittura ridotta all’essenziale che mostra al lettore solo l’indispensabile, Ellis accompagna un’interessante trama di fondo sui misteri del protagonista. Questa struttura funziona fin quando la sceneggiatura si tiene su livelli altissimi come quelli finora dimostrati, altrimenti l’episodio rischia di finire nel dimenticatoio perché a fine lettura nella mente di chi legge non è rimasto nulla.
Un’ architettura moderna, dove la vicenda portante si esaurisce nel singolo albo, ormai adottata da un gran numero di serie a fumetti e che ha fatto la fortuna di molti serial Tv americani di ultima generazione, da C.S.I. a Prison Break. C’é da dire che, nel caso di Fell, il discorso sulla funzionalità del racconto breve viene estremizzato, visto che lo spazio a disposizione della narrazione è ben più ristretto (16 pagine invece delle canonica 22-24 dei normali comics): il risultato può essere tanto migliore, ma anche più disastroso.

La struttura della tavola a nove vignette A coadiuvare l’opera di Warren Ellis ci pensano i bellissimi disegni di Ben Templesmith, sempre più ormai “maestro dell’horror” made in USA. Dopo la stupenda prova offerta su “30 Giorni Di Notte“, le tinte fosche e il tratto rozzo di Templesmith illustrano con maestria le pagine di Fell, rendendo giustizia alla tetra atmosfera della città di Snowtown. Da notare anche la caratterizzazione grafica dei personaggi, che tendono a diventare “mostruosi” quanto più evidenti diventano i loro orrori.

Da sottolineare la particolare struttura a “gabbia” della tavola, dove in alcune occasioni troviamo ben nove vignette. La scelta non è solo di carattere estetico ma ha una importante doppia valenza narrativa. Innanzitutto la divisione della pagina è indispensabile per la dimensione temporale della storia: non solo il lettore, a seconda della sequenza delle vignette, percepisce come scorre il tempo nel racconto, ma si sofferma maggiormente sui particolari che l’autore e il disegnatore vogliono mettere in rilevo (vignette grandi in primo piano), mentre lascia scorrere con maggiore velocità le sequenze di vignette “identiche” (in una maniera molto simile a quella che ritroviamo in “Daredevil” di Bendis e Maleev).
Potremmo dire che la struttura è fondamentale per il tempo “interno” ed “esterno” del racconto, ossia quello in cui si svolge la storia e quello in cui viene “percepita“, oltre che letta, dal lettore.
La divisione della tavola serve anche ad enfatizzare alcuni momenti della storia, quanto più la vignetta si fa piccola e stretta, quasi come se i personaggi “straripassero” fuori, tanto più chi legge percepisce il senso di ansia e angoscia di alcune situazione, come se fosse il lettore stesso ad essere imprigionato, costretto a vivere la stessa identica situazione.

Uno dei più bei volumi del 2006, in cui Warren Ellis esprime ai sui massimi livelli una delle tante sfaccettature del suo modo di scrivere. Sebbene infatti abbia prodotto anche opere non esaltanti, soprattutto nei periodi più recenti (ad esempio, la miniserie “Iron-Man: Extremis“), quando Ellis si trova nella piena libertà di scrivere, con personaggi e storie proprie, riesce veramente a dare il meglio. In particolare Fell rappresenta una dei suoi migliori lavori, forse il migliore dopo il già citato Transmetropolitan; così come, per rimanere sulle ultime uscite, sul versante fantascientifico Global Frequency si è dimostrato degno erede di Planetary.

Abbiamo parlato di:
Fell #1
Warren Ellis, Ben Templesmith
Edizioni BD, nov. 2006
96 pagg. col. bros. – 9,00euro

Riferimenti
Edizioni BD – Supersonic: www.edizionibd.it
Image Comics: www.imagecomics.com
Un nostro articolo sul racconto seriale breve

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