Con La zona del crepuscolo e Ritorno al crepuscolo, Tiziano Sclavi confezionò storie pervase di sottile inquietudine e senso di alienazione, tra le migliori della serie eppure, forse, un poco sottovalutate rispetto ad altre. Anche i disegni della coppia Montanari & Grassani, da molti ritenuti tra i disegnatori peggiori dell’Indagatore dell’incubo, erano a mio avviso perfetti per ricreare l’atmosfera retrò e di finzione di Inverary. In questo paesino sperduto, attraverso un esperimento di mesmerizzazione (una sorta di ipnosi di cui parla ancheEdgar Allan Poe in La verità sul caso del signor Valdemar), gli abitanti non possono morire ma vivono continuamente lo stesso identico giorno. Michele Masiero decide in questo albo di mettere mano all’idea di Sclavi, ma il risultato finale non è all’altezza. Situazioni aperte e chiuse con troppa facilità, scene oniriche che vorrebbero essere evocative senza riuscirvi e toni scontati finiscono per far annegare le idee possibilmente valide della storia. Non aiutano nemmeno i disegni, sempre di Montanari & Grassani, qui evidentemente affrettati e imprecisi.
Abbiamo parlato di:
Dylan Dog #238 – Gli eredi del crepuscolo
Michele Masiero, Montanari & Grassani
Sergio Bonelli Editore, lug. 2006
100 pagg. bros. b/n – 2,50euro