Il cuore e le gambe di Dorando Pietri

Il cuore e le gambe di Dorando Pietri

Dorando Pietri di Antonio Recupero e Luca Ferrara, edito da Tunuè, è un biopic a fumetti dal sapore cinematografico sulla vita dell’atleta italiano.

dorando_cover_provv_1000h_foDorando Pietri è un atleta italiano degli inizi del Novecento che da garzone di pasticceria nella provincia emiliana è arrivato al professionismo internazionale nella corsa e che viene soprattutto ricordato per aver perso la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra del 1908.

Sono proprio le circostanze legate ai Giochi della IV Olimpiade dell’era moderna il cuore intorno ai cui si dipana la storia raccontata dallo sceneggiatore Antonio Recupero e dal disegnatore Luca Ferrara nel volume che inaugura Traguardi, una nuova collana di Tunué.
Tutto si apre con una sequenza di impatto, quasi onirica, che porta al primo dei numerosi flashback che scandagliano la vita dell’atleta, per mostrarci i passaggi che lo hanno accompagnato alla famosa gara e tutte le conseguenze successive.

Il racconto ha un ottimo ritmo, con alcune sequenze estremamente riuscite soprattutto nella prima parte. Tutto il percorso che porta al processo legato alla medaglia mancata è incalzante e ben dosato, mantenendo un equilibrio molto efficace tra flashback e sequenze al presente.

Da qui in poi – siamo a due terzi della storia – il ritmo e la narrazione, seppur non perdendo in qualità, mancano un poco di mordente, trasformando questa parte in una sorta di lungo epilogo. È funzionale e ben pensato l’escamotage con cui si racconta il Dorando Pietri dopo le Olimpiadi, ma allo stesso tempo l’idea (si tratta di un’intervista) trasforma quest’ultimo terzo in una lunga chiacchierata, raffreddando ritmo e pathos tenuti fino a quel momento.

tunue_dorando-pietri_16Il disegno dai tratti puliti e i colori acquerellati contribuisce a dare umanità alla storia.
Può stranire la dimensione esagerata degli occhi del protagonista, ma è sufficiente aver presente il volto dell’atleta per rendersi conto di come il disegnatore si sia ispirato molto alla figura storica.

La composizione delle tavole è regolare, con poche vignette. La presenza o meno del contorno di queste ultime ci dice se siamo nel presente del racconto o in un flashback. C’è una leggera differenza anche nei colori, più tenui nelle sequenze in flashback e leggermente più nitidi nelle sequenze al presente, ma se nella prima parte, più drammatica, la differenza è piuttosto netta per via dei toni freddi in cui è virato il presente, diventa meno percepibile per il resto della storia.

L’approccio è molto filmico nella scelta delle inquadrature, con molti “movimenti” e principalmente strette su personaggi e dettagli, che le rende lo strumento principale nella costruzione del ritmo della storia.

Oltre al protagonista e a suo fratello, la maggior parte dei personaggi che attraversano la storia appare per non più di qualche vignetta. Eppure disegno e racconto riescono a non farli scivolare nella macchietta o nella bidimensionalità dell’aneddotica.
In generale il volume ha una vocazione cinematografica, richiamando molto da vicino l’esperienza di un biopic sportivo di ottima fattura.

Con un esordio come questo, la nuova collana varata dall’editore laziale si prospetta molto promettente.

Abbiamo parlato di:
Dorando Pietri. Una storia di cuore e di gambe.
Antonio Recupero, Luca Ferrara
Tunué, 2016
144 pagine, cartonato, colori – 16,90 €
ISBN: 9788867901876

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