La compagnia folies Bergère e i suoi tormenti a cento anni dalla grande guerra

La compagnia folies Bergère e i suoi tormenti a cento anni dalla grande guerra

Nel fumetto di Porcel Francis e Zidrou uno spaccato della vita delle trincee e di come questa possa risultare più cruda e amara di ogni immaginazione.

la_compagnia_folies_bergre_0L’approccio tentato per narrare la guerra di trincea, in questo fumetto edito in aprile da Panini per la collana 9L, è senz’altro originale e si discosta dai topoi del genere bellico. Anche perché, a essere lettori attenti, si scopre che la narrazione più che sulla guerra in sé si focalizza sulle conseguenze che questa ha sui soldati della compagnia Folies Bergère, che pur di resistere, stremati, alle sofferenze che la vita di trincea impone, si inventano quello che possono: c’è chi scrive, chi disegna.

Da subito si nota che l’approccio non è di tipo storico – sono pochi gli elementi realistici che l’appassionato può riconoscere nel fumetto –, ma anzi contaminato anche da elementi surreali o per lo meno bizzarri, come il giovane soldato che sopravvive a una esecuzione, tanto da richiedere la presenza di un cappellano per poter verificare la possibilità che si tratti di un miracolo.

Il fumetto gioca spesso sugli eccessi e amplifica in questa maniera la sensazione disturbante della vita nelle trincee e dei pochi momenti di relax, o per meglio dire diversivi, che questa concede. Si assiste al lento mutamento psicologico dei soldati e al loro logoramento che inarrestabile conduce alla ovvia conclusione finale. La distruzione della personalità e questo desolante quadro psicologico che emerge è senz’altro il vero punto di forza del fumetto, che però non riesce ad approfondire i vari spunti che comunque emergono.

Purtroppo la sceneggiatura non è altrettanto solida e a risentirne è il ritmo di lettura che ne risulta compromesso e tutt’altro che 1150_P6scorrevole, nonostante ci siano e appaiano ben preparate alcune scene molto emozionanti nelle quali emerge una delicata umanità dei protagonisti. Non aiutano i disegni, che benché belli e indubbiamente utili a ricreare un mondo lercio nel quale si sviluppano le vicende, alle volte risultano confusi e poco intellegibili – sopratutto nelle caratterizzazioni grafiche dei volti che in alcuni personaggi tendono ad assomiglirsi troppo.

La svolta finale, con l’arrivo delle divinità del bene e del male, appare poco preparata e non molto in linea con lo spirito del fumetto. Un po’ pretestuoso si rivela un dialogo abbastanza scontato sulla religione e sulla condanna alle guerre. Anche la figura del cappellano, a cui è affidato il controfinale, sembra non esser stato adeguatamente approfondito e mostra quindi limitata efficacia narrativa – sia nel ruolo di sacerdote, sia dal punto di vista delle vicende umane cui è protagonista in giovane età.

Una lettura a tratti gradevole, che lascia un po’ l’amaro in bocca in quanto presenta sicuramente elementi interessanti che non sono stati sfruttati a pieno.

Abbiamo parlato di:
La compagnia folies Bergère
Porcel Francis e Zidrou
Panini Comics, 9L – Aprile 2014
96 pagine, cartonato, colore – 16,90 €
ISBN: 9788891203540

 

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