Come Nascono le Meraviglie

Come Nascono le Meraviglie

Un poderoso volume che raccoglie le iconiche origini di alcuni dei più famosi personaggi del mondo Marvel.
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Marvels, I called them… and that´s what they were” riflette il fotografo Phil Sheldon, nelle prime pagine del capolavoro Marvels di Kurt Busiek e Alex Ross. Nel loro acclamato volume i due autori ripercorrono, vista attraverso l’obiettivo fotografico di Phil, la storia delle Meraviglie, ovvero dei personaggi Marvel, proponendo una narrazione nostalgica e unificata delle più iconiche avventure di villain e supereroi della Casa delle Idee. Eroi. Le Origini dell´Universo Marvel è un massiccio volume (con la copertina, non a caso, disegnata proprio da Alex Ross), che sembra voler fare qualcosa di simile, raccogliendo le origin stories di numerosi personaggi, raccontando gli albori (editoriali e narrativi) della Casa delle Idee.

Eppure, se non avete famigliarità con le origini dei superuomini e delle superdonne ormai famosi grazie al Marvel Cinematic Universe e volete approcciarvi alle loro versioni a fumetti, questo non è il volume che fa per voi. La raccolta non sembra certo pensata per la divulgazione, ma piuttosto per collezionisti che vogliono arricchire la loro raccolta con un pregiato volume di mastodontiche dimensioni, persino superiori a quelle degli Omnibus. Gli oltre due chili di peso non facilitano certo trasporto e lettura ma l’effetto nella libreria è assicurato.

Un novizio che volesse leggere le prime avventure di Iron Man o Spider-Man potrebbe trovare il volume ostico, sia per le dimensioni, sia per il contenuto fatto di storie ormai leggendarie ma figlie del loro tempo e ormai decenni distanti dal gusto contemporaneo. Un fan di vecchia data, al contrario, può rileggere, ancora una volta, le prime avventure dei suoi amati personaggi su un lussuoso cartonato che ripropone le opere di autori entrati nel mito quali Bill Everett, Jack Kirby, Steve Ditko, John Buscema, Gerry Conway e, chiaramente, Stan Lee.

Submariner 8

Si tratta di storie raccontate, citate, recensite e ristampate innumerevoli volte sulle quali è stato già detto tutto, o quasi. Questa edizione in grande stile spinge, però, a una riflessione. Le “vere” origini editoriali di questi personaggi erano di segno opposto: fumetti spillati, economici, tascabili. Non si aveva certo in mente il radioso futuro che avrebbero avuto e che una raccolta di questo tipo celebra e, in un certo senso, sancisce.
Brevissime introduzioni accompagnano ogni storia appena sotto la prima pagina, brevi trafiletti sotto la copertina che sembra quasi non vogliano rubare troppo spazio alle opere originali. La scelta delle storie da includere è convincente. Le origini di quasi tutti i più famosi personaggi Marvel sono presenti, con poche eccezioni (penso a Wolverine e al Punitore, che non sono i soli assenti “illustri”).

L’inizio è quasi obbligatorio con la storia Il Sub-Mariner del 1939, scritta e disegnata da Bill Everett. A un fan dell´MCU a digiuno di fumetti potrebbe apparire curiosa la scelta di partire con Namor, non certo tra i più famosi personaggi Marvel ma, come ben sanno i fedelissimi, il principe di Atlantide è il primissimo personaggio del futuro universo della Casa delle Idee mai creato. La storia, stampata inizialmente per il numero di esordio e conclusione di Motion Picture Funnies Weekly, poi riproposta a colori per il primissimo Marvel Comics, introduce Namor come un ibrido umano-atlantideo; sarà poi ripensato come il primo Mutante dell’universo Marvel. È indicativo che, mentre il primo personaggio della DC Comics sia stato l’eroe per eccellenza, Superman, quella che è considerata la prima storia della Marvel racconti invece di un villain. Namor, infatti, è un nemico giurato del mondo di superficie e solo in seguito passa dalla parte dei buoni aiutando ad esempio a sconfiggere le forze dell’Asse durante la II Guerra Mondiale.

Cover Hulk

Riletto sapendo quale è stata l’evoluzione dell’universo Marvel e dei personaggi che hanno seguito Namor, iniziare con un villain, poi convertito in (anti)eroe, non sorprende. Cifra stilistica della Marvel e, nella Silver Age, uno dei motivi del suo successo, è infatti quella di proporre personaggi molto distanti dal topoi dell’eroe senza macchia o del malvagio impenitente comuni per la DC. Gli “eroi” Marvel, infatti, sono spesso difficilmente distinguibili dai mostri. Tra tutti pensiamo all’Incredibile Hulk. The Coming of Hulk del 1962, scritta da Lee e disegnata da Kirby, è molto più vicina a un fumetto dell’orrore che al genere supereroico. Come scrive Giuseppe Guidi nella breve introduzione che precede la storia, le fonti di ispirazione dei due autori sono infatti classici dell’horror quali la versione cinematografica del mostro di Frankenstein o la storia del Dottor Jeckyll e Mr. Hyde. “Is he a Man or a Monster” recita la didascalia in copertina: non vengono menzionati eroi.

Altri esempi emblematici sono gli inquietanti (uncanny) X-Men, la Cosa, e lo stesso Spider-Man, solitamente additato come minaccia. A questo proposito Massimiliano Brighel, nell´introduzione a X-Men #1 (1963) sottolinea uno dei punti chiave del mondo Marvel, ovvero la linea incerta che separa eroi e mostri, scrivendo che “con la Confraternita dei Mutanti Malvagi di Magneto, Lee e Kirby ci offrirono una specie di versione distorta degli Uomini-X, ma dignitosa e nobile, cosí da confondere in modo accattivante il confine tra Bene e Male.” Da questo punto di vista la Marvel è stata decisamente in anticipo sui tempi, piantando i semi di una decostruzione del concetto di supereroe che ha segnato quasi venti anni dopo il genere in modo irreversibile con autori quali Frank Miller e Alan Moore. 

Più eroici – sebbene atipici – sono i Fantastici Quattro. Anche in questo caso  la linea con i mostri è incerta, in particolare per Ben Grimm, La Cosa. Altra peculiarità che può essere osservata è l’assenza, in questa prima storia, di qualsiasi calzamaglia o costume. La storia del 1961 di Lee e Kirby è a ragione la seconda del volume. Infatti, sebbene Namor il Sub-Marine sia canonicamente il primo personaggio Marvel, è con i Fantastici Quattro che quell’universo prende davvero vita. 

Il genere supereroico rimane eclettico e ancora oggi spazia dal noir alla fantascienza, adattandosi a differenti generi. Ciononostante, per la Marvel degli albori, è piú difficile individuare una vena supereroica “pura” e le storie si confondono e si intrecciano con altri generi quali l´horror, come nel caso di Hulk, il fantasy con L´Origine del Dottor Strange (Strange Tales #115,1951) o I rocciosi abitanti di Saturno! (Journey Into Mistery #83, 1952) – ovvero la storia che vede la prima apparizione di Thor – e la fantascienza con L´uomo nel formicaio! (Tales of Astonish #27, 1959), esordio di Henry “Hank” Pym, che divenne Ant-Man solo con la sua seconda apparizione ne Il Ritorno di Ant-Man (Tales of Astonish #35, 1962). Le due avventure di Hank, entrambe presenti nel volume, sono emblematiche in quanto mostrano il passaggio da un racconto fantascientifico di “mostri”, a uno supereroico a tutti gli effetti, dove il protagonista non è solo uno scienziato in grado di rimpicciolirsi con una formula, ma un uomo in calzamaglia con una seconda identità eroica che combatte contro criminali sovietici. Non sorprende trovare sovietici e comunisti in generale come antagonisti in molte delle storie in quanto numerosi eroi nascono nel mezzo della guerra fredda. È il caso di Iron Man è Nato! (Tales of Suspense #39, 1959) che vede Anthony Stark fornire armi per la guerra del Vietnam e affrontare, nella sua nuova armatura, Wong-Chu, “il tiranno della guerriglia rossa”.

Cover Fantastic Four

Altre iconiche prime apparizioni raccolte nel volume sono quella di Galactus e del suo araldo Silver Surfer (Fantastic Four #48, 1966), della Vedova Nera, inizialmente antagonista di Iron Man su La Dinamo Cremisi Colpisce Ancora! del 1959 e di Daredevil (Daredevil #1, 1964). Le origini degli Inumani vengono raccontate nel 1967 su The Mighty Thor #146, mentre I Vendicatori si uniscono per la prima volta nel 1963 con Arrivano… I Vendicatori! La squadra originaria vede unirsi Iron Man, Hulk, Thor, Ant Man e Wasp per affrontare Loki. Capitan America, personaggio creato nel 1941, si unisce alla squadra solo successivamente, dopo essere stato ritrovato congelato ma ancora in vita. La sua origine venne narrata nuovamente (con alcune modifiche in modo da poter essere approvata dal CCA) su Tales of Suspense #63 nel 1959 – ed è questa la origin story canonica che arricchisce questo volume.

Nei personaggi che man mano vanno ad arricchire il suo sempre più ampio universo è possibile leggere la sensibilità che la Marvel ha sempre cercato di avere (non sempre con successo)  verso le tematiche sociali, proponendo un mondo profondamente legato alla realtà americana. Nel 1977 Nata per Combattere! sancisce Carol Danvers come la supereroina Ms. Marvel, nell´intento da parte della Casa delle Idee di incarnare gli ideali dell´emancipazione femminista, mentre circa undici anni prima (1966) veniva introdotto sulle pagine dei Fantastici Quattro il primo supereroe africano, ovvero T´Challa, Pantera Nera, chiaramente connesso al movimento per i diritti civili degli afroamericani che proprio in quegli anni faceva approvare il Civil Rights Act. Tre anni dopo (1969) è il turno di Falcon, primo supereroe afroamericano che debutta su Captain America #117 e diventa in appena due anni coprotagonista fisso della serie, ribattezzata nel 1971 Captain America and the Falcon.

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Negli anni ’70 l’universo Marvel continua a espandersi, arricchendosi di nuovi personaggi, come Iron Fist (Marvel Premiere, 1974) che cerca di cavalcare il crescente interesse per le arti marziali di quegli anni. Si può osservare come la casa editrice rimanga legata alle sue origini, continuando a proporre ai lettori personaggi sfaccettati e ambigui, lontani da eroi puri e incorruttibili. Questi sono spesso villain redenti, come Spider-Woman, che su Marvel Spotlight #32, albo del suo debutto, tenta di assassinare il direttore dello SHIELD, Nick Fury. Rinnegherà velocemente il suo legame con l´Hydra, scoprendo il vero volto dell´organizzazione terroristica circa a metà storia, rivoltandosi a quel punto contro di loro. Un altro esempio è Moon Knight, che fa il suo esordio nei panni del non troppo eroico antagonista, avversario di Licantropus (Werewolf by Night #32, 1972).

Il volume si chiude con due avventure degli anni ’80. Nella prima Bruce Banner è costretto, per salvare la vita di sua cugina Jennifer Walters, a farle una trasfusione d’emergenza con il proprio sangue – il sangue gamma di Hulk! Questo causa la sua trasformazione in She-Hulk (The Savage She-Hulk #1, 1980), variante femminile del famoso mostro verde che gode di un discreto successo negli anni successivi, in particolare grazie alla sua verve parodistica e alla capacitá – prima dell´oggi più famoso Deadpool – di infrangere la quarta parete, grazie ad autori come John Byrne.

L’ultima storia sottolinea il successo e la fama che l´MCU ha donato alla Marvel: è la prima apparizione di un personaggio che rimane semi-sconosciuto per oltre trent’anni, comparendo come comparsa in una decina di storie in totale, ma che oggi è una delle star dei film più apprezzati dell’universo cinematografico condivisoI Guardiani della Galassia. Parliamo di Rocket Racoon, che su The Incredible Hulk #271 (1982) muove i primi passi.

Nel complesso il maestoso volume convince e permette di riapprezzare storie ormai immortali, ma anche di riscoprirne altre di personaggi un tempo poco conosciuti che oggi, grazie al loro successo, decretano il successo della Marvel. Il volume raggiunge quindi il suo obiettivo di celebrare la Casa delle Idee, mostrandone le “umili” origini, a volte ingenue e datate, ma fin da subito iconiche, così da far apparire ancora più grandioso il lungo viaggio fatto fino ad oggi.

Abbiamo parlato di:
Eroi: Le Origini Dell’Universo Marvel
Stan Lee, Jack Kirby, Steve Ditko, Bill Everett, AA.VV.
Traduzione di Raffaele Caporaso, Andrea Plazzi, Luigi Mutti, Francesco Meo, Fabio Gamberini, Claudio Scaccabarozzi, Giuseppe Guidi, Riccardo Vinci, Antonio Solinas, Fiorenzo Delle Rupi, Max Studios.
Panini Comics, 2023
416 pagine, cartonato, colori – 75,00 €
ISBN: 9788828756866

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